Il prolungarsi della crisi che dal 1997 ha coinvolto l’economia di larga parte del mondo occidentale ha determinato situazioni particolarmente preoccupanti in termini di “disagio sociale”. Situazioni che, pur nella ricorrente condizione di crisi, presentano, ovviamente, significative diversificazioni a scala geografica. La questione centrale intorno alla quale è, tutt’ora in corso un ampio dibattito, si sviluppa in termini di proiezioni del peso specifico degli effetti recessivi in funzione della relativa stratificazione sociale. Il contenimento dei consumi che la contrazione della capacità, individuale e sociale, di spesa produce rischia di determinare situazioni incontrollabili di decrescita del PIL, le cui conseguenze incidono del tutto negativamente sul tentativo di inversione di tendenza che si vorrebbe conseguire. Tuttavia, al di là del rischio di ulteriore emarginazione delle classi sociali maggiormente deboli, la “geografia” del fenomeno recessivo si colora di tinte del tutto fosche allorchè impatta con proiezioni territoriali già caratterizzate da condizioni di ritardo nello sviluppo. Ciò premesso, muovendo da una sperimentazione sulla regione Campania, già condotta nell’ambito di un recente progetto PRIN dagli autori di questo contributo, ci si propone di estendere il modello d’indagine all’intero Mezzogiorno del Paese al fine di isolare ambiti di concomitante marginalità economica da isole di relativo sviluppo locale e più soddisfacente equilibrio sociale. Con l’occasione, i parametri e la metodologia adottata nel precedente lavoro verrà, per taluni aspetti, integrata ed emendata, in rapporto ad acquisizioni successivamente conseguite dallo stesso Gruppo di Ricerca, in particolare, tenendo conto delle possibilità di impiego di più specifici dati statistici e di opportune rilevazioni dirette. Al fine di conseguire elementi di utile valutazione circa la componente sociale, la ricerca sulla marginalità economica verrà integrata da un’analisi di natura distributiva incentrata su parametri più esplicitamente commisurati alla capacità di spesa (Depositi bancari per comune, Credito al consumo per provincia, Reddito disponibile per provincia, Consumi finali per comune, IRPEF, indice potere di acquisto per capitolo di spesa nei capoluoghi, insieme ad ulteriori dati riferiti a situazioni di esplicita rilevanza socio-economica). Tale indagine, completata da informazioni integrative, ottenute su base campionaria attraverso questionari distribuiti sul territorio, in seguito confrontate con gli esiti realizzati con metodo Aspen in apposito workshop tematico, verrà utilizzata per un confronto tra condizioni emergenti dalla distribuzione geografica della marginalità territoriale dei sistemi locali e il disagio sociale evidenziato. L’Atlante del disagio sociale del sistema territoriale del Mezzogiorno, in conclusione, si concretizzerà in un ampio dettaglio di rappresentazioni cartografiche, la cui metodologia ed esemplificazione sperimentale su alcuni ambiti spaziali verrà esposta nel corso del Convegno, fornite di appropriato commento e di opportuni confronti geografici. Scopo dello studio è promuovere la sua replicabilità in almeno tre ulteriori raggruppamenti territoriali del Paese (Centro, Nord-Est, Nord-Ovest) in modo da fornire una significativa opzione conoscitiva per strumentazioni di politica economica, significando la valenza strategica che la disciplina può assumere in una prospettiva applicativa.

Per un "Atlante" del disagio sociale / LA FORESTA, Daniela; D'Aponte, Tullio; Rinaldi, Caterina; DE LUCA, Carlo. - 1:(2013), pp. 203-225.

Per un "Atlante" del disagio sociale.

LA FORESTA, DANIELA;D'APONTE, TULLIO;RINALDI, CATERINA;DE LUCA, CARLO
2013

Abstract

Il prolungarsi della crisi che dal 1997 ha coinvolto l’economia di larga parte del mondo occidentale ha determinato situazioni particolarmente preoccupanti in termini di “disagio sociale”. Situazioni che, pur nella ricorrente condizione di crisi, presentano, ovviamente, significative diversificazioni a scala geografica. La questione centrale intorno alla quale è, tutt’ora in corso un ampio dibattito, si sviluppa in termini di proiezioni del peso specifico degli effetti recessivi in funzione della relativa stratificazione sociale. Il contenimento dei consumi che la contrazione della capacità, individuale e sociale, di spesa produce rischia di determinare situazioni incontrollabili di decrescita del PIL, le cui conseguenze incidono del tutto negativamente sul tentativo di inversione di tendenza che si vorrebbe conseguire. Tuttavia, al di là del rischio di ulteriore emarginazione delle classi sociali maggiormente deboli, la “geografia” del fenomeno recessivo si colora di tinte del tutto fosche allorchè impatta con proiezioni territoriali già caratterizzate da condizioni di ritardo nello sviluppo. Ciò premesso, muovendo da una sperimentazione sulla regione Campania, già condotta nell’ambito di un recente progetto PRIN dagli autori di questo contributo, ci si propone di estendere il modello d’indagine all’intero Mezzogiorno del Paese al fine di isolare ambiti di concomitante marginalità economica da isole di relativo sviluppo locale e più soddisfacente equilibrio sociale. Con l’occasione, i parametri e la metodologia adottata nel precedente lavoro verrà, per taluni aspetti, integrata ed emendata, in rapporto ad acquisizioni successivamente conseguite dallo stesso Gruppo di Ricerca, in particolare, tenendo conto delle possibilità di impiego di più specifici dati statistici e di opportune rilevazioni dirette. Al fine di conseguire elementi di utile valutazione circa la componente sociale, la ricerca sulla marginalità economica verrà integrata da un’analisi di natura distributiva incentrata su parametri più esplicitamente commisurati alla capacità di spesa (Depositi bancari per comune, Credito al consumo per provincia, Reddito disponibile per provincia, Consumi finali per comune, IRPEF, indice potere di acquisto per capitolo di spesa nei capoluoghi, insieme ad ulteriori dati riferiti a situazioni di esplicita rilevanza socio-economica). Tale indagine, completata da informazioni integrative, ottenute su base campionaria attraverso questionari distribuiti sul territorio, in seguito confrontate con gli esiti realizzati con metodo Aspen in apposito workshop tematico, verrà utilizzata per un confronto tra condizioni emergenti dalla distribuzione geografica della marginalità territoriale dei sistemi locali e il disagio sociale evidenziato. L’Atlante del disagio sociale del sistema territoriale del Mezzogiorno, in conclusione, si concretizzerà in un ampio dettaglio di rappresentazioni cartografiche, la cui metodologia ed esemplificazione sperimentale su alcuni ambiti spaziali verrà esposta nel corso del Convegno, fornite di appropriato commento e di opportuni confronti geografici. Scopo dello studio è promuovere la sua replicabilità in almeno tre ulteriori raggruppamenti territoriali del Paese (Centro, Nord-Est, Nord-Ovest) in modo da fornire una significativa opzione conoscitiva per strumentazioni di politica economica, significando la valenza strategica che la disciplina può assumere in una prospettiva applicativa.
2013
9788854864368
Per un "Atlante" del disagio sociale / LA FORESTA, Daniela; D'Aponte, Tullio; Rinaldi, Caterina; DE LUCA, Carlo. - 1:(2013), pp. 203-225.
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