L’ambito tematico che viene indagato nel testo che segue è sviluppato intorno ad una serie di considerazioni sulla metodologia, o meglio, su una metodologia ‘operante’, cioè operativa nel senso critico del termine. Partendo dalla specificità del sito cui si è esercitata la sperimentazione e la ricerca sull’accessibilità, vale a dire quella archeologica, il contributo si è proposto un percorso analitico sugli strumenti metodologici interni alla disciplina della conservazione per la definizione degli interventi di restauro. Parallelamente con alcune riflessioni sulla trasformazione del concetto di bene e patrimonio culturale, l’analisi si concentra sull’evidenziare la misura e la ‘qualità’ dei parametri e dei fattori che sono divenuti, nel tempo, e possono diventare, determinanti nelle scelte progettuali. Da un punto di vista, dunque, delle indicazioni di metodo e dei principi condivisi a livello internazionale emerge una considerazione sempre crescente delle valenze culturali ed immateriali legate al sito in oggetto, registrando altresì il mutamento di quella visione che parte dal sito archeologico come occasione di conoscenza storico-artistica per coinvolgere tematiche paesistico-ambientali e dunque urbanistiche. Il processo di conoscenza è finalizzato a quello del riconoscimento e della comunicazione e, ancora, all’interpretazione e alla presentazione al fruitore In particolare, poi, si evidenzia il nodo dell’autenticità quale elemento dell’interpretazione e della comunicazione condensando in sé i molteplici aspetti da modulare all’interno dell’attività critica che dovrebbe strutturalmente conformare l’operazione metodologica. Vengono messi in rilievo gli aspetti plurimi che attengono a una progettualità contemporanea e altresì la persistenza della dinamicità delle istanze fortemente condizionate dall’azione sublimante della natura e dalle corrispondenze tra l’oggetto ed il fruitore, o anche, dalla forza performante della contemplazione. In termini concreti e nella prospettiva degli interventi la metodologia si configura alla stregua di una ‘matrice’ con elementi rispondenti alla struttura incrociata di obiettivi e di metodiche. Inoltre, in tale pluralità di fattori che, secondo un processo dinamico può supportare l’attività progettuale di un’accessibilità, ma anche di una percorribilità ampliata, le questioni aperte e da affrontare si devono incardinare sull’individuazione delle criticità non solo di tipo funzionale, ma soprattutto di tipo conservativo.

Prospettive metodologiche per la fruizione e l’interpretazione del sito archeologico / Marino, Bianca. - (2013), pp. 104-114.

Prospettive metodologiche per la fruizione e l’interpretazione del sito archeologico

MARINO, BIANCA
2013

Abstract

L’ambito tematico che viene indagato nel testo che segue è sviluppato intorno ad una serie di considerazioni sulla metodologia, o meglio, su una metodologia ‘operante’, cioè operativa nel senso critico del termine. Partendo dalla specificità del sito cui si è esercitata la sperimentazione e la ricerca sull’accessibilità, vale a dire quella archeologica, il contributo si è proposto un percorso analitico sugli strumenti metodologici interni alla disciplina della conservazione per la definizione degli interventi di restauro. Parallelamente con alcune riflessioni sulla trasformazione del concetto di bene e patrimonio culturale, l’analisi si concentra sull’evidenziare la misura e la ‘qualità’ dei parametri e dei fattori che sono divenuti, nel tempo, e possono diventare, determinanti nelle scelte progettuali. Da un punto di vista, dunque, delle indicazioni di metodo e dei principi condivisi a livello internazionale emerge una considerazione sempre crescente delle valenze culturali ed immateriali legate al sito in oggetto, registrando altresì il mutamento di quella visione che parte dal sito archeologico come occasione di conoscenza storico-artistica per coinvolgere tematiche paesistico-ambientali e dunque urbanistiche. Il processo di conoscenza è finalizzato a quello del riconoscimento e della comunicazione e, ancora, all’interpretazione e alla presentazione al fruitore In particolare, poi, si evidenzia il nodo dell’autenticità quale elemento dell’interpretazione e della comunicazione condensando in sé i molteplici aspetti da modulare all’interno dell’attività critica che dovrebbe strutturalmente conformare l’operazione metodologica. Vengono messi in rilievo gli aspetti plurimi che attengono a una progettualità contemporanea e altresì la persistenza della dinamicità delle istanze fortemente condizionate dall’azione sublimante della natura e dalle corrispondenze tra l’oggetto ed il fruitore, o anche, dalla forza performante della contemplazione. In termini concreti e nella prospettiva degli interventi la metodologia si configura alla stregua di una ‘matrice’ con elementi rispondenti alla struttura incrociata di obiettivi e di metodiche. Inoltre, in tale pluralità di fattori che, secondo un processo dinamico può supportare l’attività progettuale di un’accessibilità, ma anche di una percorribilità ampliata, le questioni aperte e da affrontare si devono incardinare sull’individuazione delle criticità non solo di tipo funzionale, ma soprattutto di tipo conservativo.
2013
9788891306722
Prospettive metodologiche per la fruizione e l’interpretazione del sito archeologico / Marino, Bianca. - (2013), pp. 104-114.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/575874
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact