Uno dei temi, affrontati è stato la riqualificazione delle aree limitrofe al sito archeologico di Ercolano. Sugli Scavi Archeologici della Città, infatti, insiste ancora la gran parte del Centro Storico della Città stessa. La riqualificazione delle aree di connessione tra centro storico e città archeologica consente di contrastare una situazione generalizzata di degrado funzionale e civico. La rigenerazione urbana e il recupero prudente delle preesistenze storico-archeologiche di Ercolano relativa alle buffer zones degli scavi è un tema di particolare rilievo. Il tema progettuale è stato anche quello della risoluzione delle aree di sedime di recenti demolizioni di edifici storici ruderizzati dal periodo dell'ultimo terremoto del 1980. L'esempio della sperimentazione del tema del progetto di ricerca del “Teatro all'aperto” sull’area archeologica trova la sua collocazione in un vuoto urbano a cavallo tra Corso Resina e il Decumano Massimo, determinato dal diradamento verticale di due edifici allo stato di rudere. Le buffer zones della città archeologica costituiscono le aree di margine e di connessione tra gli scavi e il centro storico attualmente abitato; in particolare, l’ambito di Corso Resina e del Decumano Massimo è il settore urbano più densamente edificato e con maggiore impatto negativo dal punto di vista paesaggistico sull’area archeologica. Guardando gli scavi dal nuovo ingresso verso il Vesuvio, la scena urbana della cortina edilizia di Corso Resina che si affaccia sul Decumano Massimo, mostra evidenti fenomeni di degrado architettonico degli edifici e denuncia allo stesso tempo problemi di rischio per la progressiva edificazione di sopraelevazioni. Dal punto di vista teorico-metodologico della composizione architettonica ed urbana il tema progettuale del vuoto urbano determinato dal diradamento verticale degli edifici ruderizzati poteva essere esplicitato seguendo due linee di orientamento scientifico, la prima linea è fondata sulla riconfigurazione dell’unità della cortina edilizia, mentre, la seconda è fondata sulla progettazione del vuoto e la ricomposizione della visuale prospettica tra il Mare e il Vesuvio. La ricomposizione dunque, può essere interpretata come ricomposizione della cortina stradale attraverso il “pieno” di un nuovo edificio o al contrario come ricomposizione della visuale prospettica mare - vulcano attraverso il vuoto urbano riprogettato. In questo caso specifico è stata scelta la strada della progettazione del vuoto urbano per andare anche nella direzione dell’alleggerimento della densità edilizia ed abitativa del centro storico della città di Ercolano e privilegiando soprattutto il godimento estetico del paesaggio della costa vesuviana, in particolare dei due elementi naturali più significativi il mare ed il Vesuvio. L’amministrazione comunale nel recente passato ha avviato la riqualificazione dell’intero tracciato del Corso Resina tra Portici e Torre del Greco, il progetto del teatro all’aperto sugli scavi si integra alla rigenerazione del tracciato viario del Miglio d’Oro fondata sul recupero prudente delle vecchie pietre in basalto accanto ai nuovi conci di pietra lavica, a formare un unico disegno. Il teatro occupa una superficie di circa 100mq e consente di contenere un pubblico di 230 spettatori, la struttura portante in cemento armato, è ancorata alla roccia vulcanica sottostante attraverso la stessa armatura. La superficie calpestabile è rivestita da cubetti di pietra lavica 12x12cm, mentre spalti, rampe e tutti gli altri elementi in elevato, sono ricoperti da lastre di travertino. Nella pavimentazione sono presenti fasce di pietra lavica smaltata che riprendono l’elemento decorativo già proposto lungo Corso Resina.

Progetti di Architetture per i siti archeologici / Buondonno, Emma. - (2013).

Progetti di Architetture per i siti archeologici

BUONDONNO, EMMA
2013

Abstract

Uno dei temi, affrontati è stato la riqualificazione delle aree limitrofe al sito archeologico di Ercolano. Sugli Scavi Archeologici della Città, infatti, insiste ancora la gran parte del Centro Storico della Città stessa. La riqualificazione delle aree di connessione tra centro storico e città archeologica consente di contrastare una situazione generalizzata di degrado funzionale e civico. La rigenerazione urbana e il recupero prudente delle preesistenze storico-archeologiche di Ercolano relativa alle buffer zones degli scavi è un tema di particolare rilievo. Il tema progettuale è stato anche quello della risoluzione delle aree di sedime di recenti demolizioni di edifici storici ruderizzati dal periodo dell'ultimo terremoto del 1980. L'esempio della sperimentazione del tema del progetto di ricerca del “Teatro all'aperto” sull’area archeologica trova la sua collocazione in un vuoto urbano a cavallo tra Corso Resina e il Decumano Massimo, determinato dal diradamento verticale di due edifici allo stato di rudere. Le buffer zones della città archeologica costituiscono le aree di margine e di connessione tra gli scavi e il centro storico attualmente abitato; in particolare, l’ambito di Corso Resina e del Decumano Massimo è il settore urbano più densamente edificato e con maggiore impatto negativo dal punto di vista paesaggistico sull’area archeologica. Guardando gli scavi dal nuovo ingresso verso il Vesuvio, la scena urbana della cortina edilizia di Corso Resina che si affaccia sul Decumano Massimo, mostra evidenti fenomeni di degrado architettonico degli edifici e denuncia allo stesso tempo problemi di rischio per la progressiva edificazione di sopraelevazioni. Dal punto di vista teorico-metodologico della composizione architettonica ed urbana il tema progettuale del vuoto urbano determinato dal diradamento verticale degli edifici ruderizzati poteva essere esplicitato seguendo due linee di orientamento scientifico, la prima linea è fondata sulla riconfigurazione dell’unità della cortina edilizia, mentre, la seconda è fondata sulla progettazione del vuoto e la ricomposizione della visuale prospettica tra il Mare e il Vesuvio. La ricomposizione dunque, può essere interpretata come ricomposizione della cortina stradale attraverso il “pieno” di un nuovo edificio o al contrario come ricomposizione della visuale prospettica mare - vulcano attraverso il vuoto urbano riprogettato. In questo caso specifico è stata scelta la strada della progettazione del vuoto urbano per andare anche nella direzione dell’alleggerimento della densità edilizia ed abitativa del centro storico della città di Ercolano e privilegiando soprattutto il godimento estetico del paesaggio della costa vesuviana, in particolare dei due elementi naturali più significativi il mare ed il Vesuvio. L’amministrazione comunale nel recente passato ha avviato la riqualificazione dell’intero tracciato del Corso Resina tra Portici e Torre del Greco, il progetto del teatro all’aperto sugli scavi si integra alla rigenerazione del tracciato viario del Miglio d’Oro fondata sul recupero prudente delle vecchie pietre in basalto accanto ai nuovi conci di pietra lavica, a formare un unico disegno. Il teatro occupa una superficie di circa 100mq e consente di contenere un pubblico di 230 spettatori, la struttura portante in cemento armato, è ancorata alla roccia vulcanica sottostante attraverso la stessa armatura. La superficie calpestabile è rivestita da cubetti di pietra lavica 12x12cm, mentre spalti, rampe e tutti gli altri elementi in elevato, sono ricoperti da lastre di travertino. Nella pavimentazione sono presenti fasce di pietra lavica smaltata che riprendono l’elemento decorativo già proposto lungo Corso Resina.
2013
Progetti di Architetture per i siti archeologici / Buondonno, Emma. - (2013).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/575265
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