Nella ricerca dello spazio vissuto dal- l???uomo che più d???ogni altro possa ri- spondere alla definizione di assenza di luogo, le grandi navi da crociera per at- traversare i mari sembrano essere la perfetta metafora del simulacro di locus, dove la forma del divenire della vita diviene spazio scenico falsato e privo di contesto e di riferimento. Que- sti sono i luoghi dove si consuma un paradosso evidente, che vede l???esa- sperazione della soggettività della me- moria e dell???immaginario per dare significato e riconoscibilità a elementi fisici che hanno perso i loro riferimenti identificativi, fino ad assurgere al ruolo di metafora scenica per un vissuto che vuole conservare una moltitudine di ri- tuali e simboli, utili a ricostruire una so- cialità presunta altrove. Si vedono, a tal dimostrare, ponti e murate diventare strade e vie di collegamento ??? con tanto di attività commerciali che ravvi- vano il passaggio ??? e siti di ritrovo e ipotetica riunione sociale, che hanno l???ambizione di riprodurre la centralità della piazza, fino al punto da ripren- derne i nomi e supporre la stessa topo- nomastica. Il gioco che si crea, però, rende spesso queste città galleggianti architetture pe- santi più vicine all???inadeguatezza delle periferie urbane, con i loro innumerevoli spazi irrisolti, che all???affermazione di si- gnificati e simboli della città tradizio- nale, che pur ambiziosamente cercano di emulare. Al di là dell???ingegneria che deve rispondere alle leggi dell???idrodina- mica e agli equilibri imposti dalla fisica, la progettazione di queste artifici archi- tettonici viene non a caso affidata a co- loro che si interessano di creare identità e forma degli spazi della città costruita.
L???assenza del senso di luogo definito e accezione di spazio immaginifico nei progetti delle strutture per solcare i mari / Campi, Massimiliano. - 1:(2013), pp. 25-31.
L???assenza del senso di luogo definito e accezione di spazio immaginifico nei progetti delle strutture per solcare i mari.
CAMPI, MASSIMILIANO
2013
Abstract
Nella ricerca dello spazio vissuto dal- l???uomo che più d???ogni altro possa ri- spondere alla definizione di assenza di luogo, le grandi navi da crociera per at- traversare i mari sembrano essere la perfetta metafora del simulacro di locus, dove la forma del divenire della vita diviene spazio scenico falsato e privo di contesto e di riferimento. Que- sti sono i luoghi dove si consuma un paradosso evidente, che vede l???esa- sperazione della soggettività della me- moria e dell???immaginario per dare significato e riconoscibilità a elementi fisici che hanno perso i loro riferimenti identificativi, fino ad assurgere al ruolo di metafora scenica per un vissuto che vuole conservare una moltitudine di ri- tuali e simboli, utili a ricostruire una so- cialità presunta altrove. Si vedono, a tal dimostrare, ponti e murate diventare strade e vie di collegamento ??? con tanto di attività commerciali che ravvi- vano il passaggio ??? e siti di ritrovo e ipotetica riunione sociale, che hanno l???ambizione di riprodurre la centralità della piazza, fino al punto da ripren- derne i nomi e supporre la stessa topo- nomastica. Il gioco che si crea, però, rende spesso queste città galleggianti architetture pe- santi più vicine all???inadeguatezza delle periferie urbane, con i loro innumerevoli spazi irrisolti, che all???affermazione di si- gnificati e simboli della città tradizio- nale, che pur ambiziosamente cercano di emulare. Al di là dell???ingegneria che deve rispondere alle leggi dell???idrodina- mica e agli equilibri imposti dalla fisica, la progettazione di queste artifici archi- tettonici viene non a caso affidata a co- loro che si interessano di creare identità e forma degli spazi della città costruita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.