L’autore analizza un epigramma degli Hendecasyllaborum libri di Giovanni Pontano (II 24) ed un brano del suo poema astrologico Urania (I 970-1023) per chiarire quanta originalità e freschezza d’ispirazione possa celarsi dietro la rievocazione dell’erudizione e della mitologia antiche nelle composizioni poetiche umanistiche, a dispetto di certa critica che ha visto nella poesia umanistica scarsa originalità e freddezza emozionale. Nel primo caso, alla luce del riuso e della rifunzionalizzazione del mondo mitologico-erudito classico, l’autore ricostruisce un raffinato ed unitario gioco di comunicazione fra letterati, nel quale il componimento poetico del Pontano sembra configurarsi come il corrispettivo in versi di un’epistola amichevole. Nel secondo caso dimostra che l’umanista attraverso la rifunzionalizzazione della memoria erudita classica ha realizzato un impegno programmatico: cioè un processo di trasfigurazione e nobilitazione letteraria di tutti quei luoghi che avevano rappresentato lo scenario della sua vita pratica e del suo mondo emotivo ed immaginario. Questi due esercizi di lettura intendono chiarire quale debba essere la nostra attitudine critica nei confronti di una gran parte della letteratura umanistica, perché essa non attinge ai complessi apparati della mitologia e dell’erudizione classiche per ragioni meramente estrinseche, ma piuttosto per elaborare una raffinata modalità di comunicazione fra pari e per intessere un fruttuoso dialogo col passato. The author analyzes an epigram of I. I. Pontanus’ Hendecasyllaborum libri (II 24) and a piece of his astrological poem Urania (I 970-1023) to clarify how much originality, freshness and inspiration can be hidden behind the cult of the ancient scholarship and classical mythology in the humanistic poems, in spite of those who saw emotional coldness and lack of originality in the humanistic poetry. In the first case, in light of the reuse and renovation of the classical erudition and mythology, the author reconstructs a refined and unitary communication game between men of letters, in which Pontanus’ poem seems to be the equivalent in verse of a prose epistle between friends. In the second case he shows that the humanist through a kind of reutilization of the classical-erudite memory has accomplished one of his programmatic commitments: that is, a process of literary transfiguration and ennoblement of all those places that had represented the scenario of his practical life and his emotional and imaginary world. These two interpretation exercises aim to clarify what should be our critical attitude towards a large part of the humanistic literature, because it does not employ the complex apparatus of classical mythology and erudition for purely extrinsic reasons, but rather to develop a refined communication code among peers and to enter into a fruitful dialogue with the past.
Nuove funzioni dell’erudizione classica e comunicazione letteraria nel mondo poetico di Giovanni Pontano: gli esempi di Hendec. II 24 e Urania I 970-1023 / Germano, Giuseppe. - (2014), pp. 75-94.
Nuove funzioni dell’erudizione classica e comunicazione letteraria nel mondo poetico di Giovanni Pontano: gli esempi di Hendec. II 24 e Urania I 970-1023
GERMANO, GIUSEPPE
2014
Abstract
L’autore analizza un epigramma degli Hendecasyllaborum libri di Giovanni Pontano (II 24) ed un brano del suo poema astrologico Urania (I 970-1023) per chiarire quanta originalità e freschezza d’ispirazione possa celarsi dietro la rievocazione dell’erudizione e della mitologia antiche nelle composizioni poetiche umanistiche, a dispetto di certa critica che ha visto nella poesia umanistica scarsa originalità e freddezza emozionale. Nel primo caso, alla luce del riuso e della rifunzionalizzazione del mondo mitologico-erudito classico, l’autore ricostruisce un raffinato ed unitario gioco di comunicazione fra letterati, nel quale il componimento poetico del Pontano sembra configurarsi come il corrispettivo in versi di un’epistola amichevole. Nel secondo caso dimostra che l’umanista attraverso la rifunzionalizzazione della memoria erudita classica ha realizzato un impegno programmatico: cioè un processo di trasfigurazione e nobilitazione letteraria di tutti quei luoghi che avevano rappresentato lo scenario della sua vita pratica e del suo mondo emotivo ed immaginario. Questi due esercizi di lettura intendono chiarire quale debba essere la nostra attitudine critica nei confronti di una gran parte della letteratura umanistica, perché essa non attinge ai complessi apparati della mitologia e dell’erudizione classiche per ragioni meramente estrinseche, ma piuttosto per elaborare una raffinata modalità di comunicazione fra pari e per intessere un fruttuoso dialogo col passato. The author analyzes an epigram of I. I. Pontanus’ Hendecasyllaborum libri (II 24) and a piece of his astrological poem Urania (I 970-1023) to clarify how much originality, freshness and inspiration can be hidden behind the cult of the ancient scholarship and classical mythology in the humanistic poems, in spite of those who saw emotional coldness and lack of originality in the humanistic poetry. In the first case, in light of the reuse and renovation of the classical erudition and mythology, the author reconstructs a refined and unitary communication game between men of letters, in which Pontanus’ poem seems to be the equivalent in verse of a prose epistle between friends. In the second case he shows that the humanist through a kind of reutilization of the classical-erudite memory has accomplished one of his programmatic commitments: that is, a process of literary transfiguration and ennoblement of all those places that had represented the scenario of his practical life and his emotional and imaginary world. These two interpretation exercises aim to clarify what should be our critical attitude towards a large part of the humanistic literature, because it does not employ the complex apparatus of classical mythology and erudition for purely extrinsic reasons, but rather to develop a refined communication code among peers and to enter into a fruitful dialogue with the past.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


