Il volume raccoglie l'opera completa del Cavagna, un architetto pittore poco studiato nelle ricerche sull'architettura del Cinquecento e da molti ritenuto una figura decorosa ma priva di impeti creativi. L'opinione rientra in una linea storiografica incline a trascurare artisti consapevolmente lontani dalla sperimentazione come il Cavagna, che non alimentò la svolta dell'architettura napoletana dopo il lungo attardarsi del Rinascimento. Il riesame delle sue opere, quelle note e altre sinora sconosciute o trascurate, avvalora una revisione del giudizio orientata a riconoscere nell'assenza di impeti creativi i tratti di un linguaggio conciso, non una ridotta capacità inventiva. Nella Roma di Antonio da Sangallo il Giovane, e nel clima austero della riforma cattolica al suo esordio, matura il misurato classicismo del Cavagna, sempre attento all'osservanza delle regole albertiane, costante ispirazione delle sue opere fino alle ultime realizzazioni marchigiane. Solennità e magnificenza saranno sempre determinate dal controllo matematico dello spazio, mai dall'esuberanza formale: come a Napoli, a Macerata, ad Ascoli Piceno e a Fano, i suoi non sono "impeti", ma sempre rigorose riflessioni.
Giovan Battista Cavagna. Un architetto pittore fra classicismo e sintetismo tridentino / DI LIELLO, Salvatore. - (2012).
Giovan Battista Cavagna. Un architetto pittore fra classicismo e sintetismo tridentino
DI LIELLO, SALVATORE
2012
Abstract
Il volume raccoglie l'opera completa del Cavagna, un architetto pittore poco studiato nelle ricerche sull'architettura del Cinquecento e da molti ritenuto una figura decorosa ma priva di impeti creativi. L'opinione rientra in una linea storiografica incline a trascurare artisti consapevolmente lontani dalla sperimentazione come il Cavagna, che non alimentò la svolta dell'architettura napoletana dopo il lungo attardarsi del Rinascimento. Il riesame delle sue opere, quelle note e altre sinora sconosciute o trascurate, avvalora una revisione del giudizio orientata a riconoscere nell'assenza di impeti creativi i tratti di un linguaggio conciso, non una ridotta capacità inventiva. Nella Roma di Antonio da Sangallo il Giovane, e nel clima austero della riforma cattolica al suo esordio, matura il misurato classicismo del Cavagna, sempre attento all'osservanza delle regole albertiane, costante ispirazione delle sue opere fino alle ultime realizzazioni marchigiane. Solennità e magnificenza saranno sempre determinate dal controllo matematico dello spazio, mai dall'esuberanza formale: come a Napoli, a Macerata, ad Ascoli Piceno e a Fano, i suoi non sono "impeti", ma sempre rigorose riflessioni.File | Dimensione | Formato | |
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