Nel contrasto a gravi e allarmanti forme di criminalità, legislazione e prassi attuali sono diffusamente orientate nel senso dell’efficientismo, o funzionalismo, della risposta punitiva. L’efficientismo penale costituisce l’ultima variante della legislazione penale dell’emergenza, una degenerazione che ha da sempre accompagnato la vita del diritto penale moderno. Nonostante la specificità dei conflitti che esistono nei diversi Paesi dell’area europea ed americana, l’efficientismo rappresenta un denominatore comune della conflittualità legata ad una crisi profonda e di grande portata; la crisi del sistema economico-sociale prodotto dalla globalizzazione e dalle politiche neoliberiste dominanti il mercato e le conseguenti disuguaglianze e profondi squilibri, che determinano un’accelerazione e un inasprimento dei conflitti. All’interno di questo processo, in cui il diritto penale viene assunto a rimedio possibile dei più diversi problemi, l’efficientismo penale cerca di rendere più rapida ed efficace la risposta punitiva, limitando o sopprimendo garanzie sostanziali e processuali – cioè diritti fondamentali dell’individuo – che, rompendo con secoli di barbarie, sono state stabilite nella tradizione del diritto penale liberale, nelle costituzioni dei Paesi civili e nelle convenzioni internazionali. In un tale contesto, la scienza penalistica non deve rinunciare al proprio ruolo propositivo, orientandolo alla elaborazione di un diritto penale minimo, rispettoso tanto delle garanzie individuali quanto delle esigenze di controllo sociale, nonché al compito di denunciare le violazioni dei principi fondamentali, rinvenibili nella legislazione e nella prassi giurisprudenziale. Il rischio è quello di abbandonare la realtà dell’esercizio quotidiano del potere punitivo statuale all’arbitrio di atti che aprono la porta all’autoritarismo.
Il difficile rapporto tra normativa e scienza giuspenalistica nella postmodernità / Moccia, Sergio. - (2013), pp. 481-490.
Il difficile rapporto tra normativa e scienza giuspenalistica nella postmodernità
MOCCIA, SERGIO
2013
Abstract
Nel contrasto a gravi e allarmanti forme di criminalità, legislazione e prassi attuali sono diffusamente orientate nel senso dell’efficientismo, o funzionalismo, della risposta punitiva. L’efficientismo penale costituisce l’ultima variante della legislazione penale dell’emergenza, una degenerazione che ha da sempre accompagnato la vita del diritto penale moderno. Nonostante la specificità dei conflitti che esistono nei diversi Paesi dell’area europea ed americana, l’efficientismo rappresenta un denominatore comune della conflittualità legata ad una crisi profonda e di grande portata; la crisi del sistema economico-sociale prodotto dalla globalizzazione e dalle politiche neoliberiste dominanti il mercato e le conseguenti disuguaglianze e profondi squilibri, che determinano un’accelerazione e un inasprimento dei conflitti. All’interno di questo processo, in cui il diritto penale viene assunto a rimedio possibile dei più diversi problemi, l’efficientismo penale cerca di rendere più rapida ed efficace la risposta punitiva, limitando o sopprimendo garanzie sostanziali e processuali – cioè diritti fondamentali dell’individuo – che, rompendo con secoli di barbarie, sono state stabilite nella tradizione del diritto penale liberale, nelle costituzioni dei Paesi civili e nelle convenzioni internazionali. In un tale contesto, la scienza penalistica non deve rinunciare al proprio ruolo propositivo, orientandolo alla elaborazione di un diritto penale minimo, rispettoso tanto delle garanzie individuali quanto delle esigenze di controllo sociale, nonché al compito di denunciare le violazioni dei principi fondamentali, rinvenibili nella legislazione e nella prassi giurisprudenziale. Il rischio è quello di abbandonare la realtà dell’esercizio quotidiano del potere punitivo statuale all’arbitrio di atti che aprono la porta all’autoritarismo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.