Questa lavoro propone un contributo alla riflessione sulle rappresentazioni del Sé in adolescenza, tramite l’utilizzo in contesti scolastici di gruppi di psicodramma ad orientamento psicoanalitico. La letteratura sottolinea la possibilità di avvalersi di questa tecnica con gli adolescenti (E.Kestemberg, R.Diatkine, S.Lebovici 1962; D.Anzieu 1956) anche ripensando possibili applicazioni (come lo psicodramma pedagogico di W. Widlocher 1979) al contesto scuola. In particolare si è inteso riflettere a partire dalle osservazioni scaturite da gruppi esperenziali di psicodramma con studenti di scuola superiore sui processi di rappresentazione di sé all’interno del gruppo classe. Il rapporto tra organizzazione biologica ed organizzazione fantasmatica nell’emergere del Sé in adolescenza, i modelli di accesso al corpo sessualmente maturo per la costruzione dell’identità di genere , il sentimento di identità veicolato dall’immagine corporea nella sua dimensione simbolica hanno trovato all’interno del gruppo classe, ed attraverso il linguaggio dello psicodramma, interessanti configurazioni. Ci si è proposti di indagare: 1) se e come sul versante dei “singoli studenti” variano le rappresentazioni di sé in funzione delle differenze di genere ; 2) se e come all’interno di contesti istituzionali differenti come la scuola “tempo standard/ e la scuola a tempo prolungato, variano le rappresentazioni di sé e la fantasmatica istituzionale che si agisce all’interno del gruppo. Viene presentata la lettura di alcuni dati di una ricerca in corso, che ha visto la costituzione di quattro gruppi di studenti (ognuno di quindici partecipanti) per un totale di circa sessanta soggetti . Verrà in particolare esposta una situazione codificata all’interno del dispositivo come “la presentazione di Sé al gruppo” . Dagli psicodrammi , che erano con consenso video registrati, sono state tratte alcune categorie semantiche trattate attraverso un ‘ analisi delle corrispondenze multiple (ACM). La presentazione di sé “ si è rivelata essere un modo per fornire un resoconto, un “self-report” una riflessione “meta” su se stessi, una narrazione. L’esercizio, per come è stato proposto, colloca il singolo, l’individuo al centro ed il gruppo “alle spalle” , come “coro”, come sfondo, ma la lettura che si propone è in una dimensione dialettica di dinamiche all’interno del processo di individuazione del Sé nel gruppo. Rispetto all’emergere del Sé si è prestato attenzione sia ai processi di separazione individuazione così importanti nella ri-definizione dell’identità adolescenziale (Blos1962; 1972), sia alla modalità di costruirsi nell’esperienza di un “Sé gruppale” (Corrao1995) in funzione della considerazione di uno “spazio psichico allargato” alle relazioni con i personaggi che l’adolescente ha nel proprio ambiente (Jeammet 1992). Il gruppo classe, oltre ad offrire un appoggio narcisistico a garanzia di identificazioni, idealizzazioni, e rispecchiamento ( Kestemberg 1962; Kohut 1971; Winnicott 1968; Meltzer 1978) consente la possibilità di veicolare aspetti per il singolo altrimenti inesprimibili. Ad una prima lettura dei dati appare come caratteristica costante nei gruppi nelle scuole “tempo standard” il meccanismo di formazione delle coppie di opposti in relazione all’immagine del sé dove il pensiero e l’azione, i poli depressivo - maniacale , l’autonomia e la dipendenza, il maschile ed il femminile , l’idealizzazione e la denigrazione, sono istanze che si “agiscono” con modalità dicotomiche, dialettiche Sé/ gruppo. Nelle istituzioni scolastiche a “tempo prolungato” il gruppo-classe invece fornisce elementi manifesti di coesione al Sé, all’identità dei singoli studenti . Il gruppo è letto alla stregua di un sogno raccontato (D. Anzieu 1978, R. Kaes 1987), e ciò sembra valido in particolare nello psicodramma; le voci “sullo sfondo” del gruppo appaiono come i contenuti latenti del sogno, da integrare con gli aspetti “manifesti” del “Sé individuale” proposti dal protagonista. La cessione al gruppo di parti del proprio sé diventa una funzione di rispecchiamento, ma contemporaneamente una “personificazione del gruppo” , dunque un “Sé gruppale”. Facendo uso di alcuni processi e parametri che caratterizzano l’adolescenza come tappa di sviluppo, quali il gruppo, l’agire(Blos1962) , la rappresentazione, si segnala come esperienza psicodrammatica possa diventare uno spazio di espressione , di rielaborazione, di allargamento di consapevolezza di vissuti, affetti, concernenti l’area del Sé individuale e gruppale.

Narrazione e rappresentazioni di Sé in adolescenza con gruppi di psicodramma in contesto scolastico / Margherita, Giorgia. - (2000). (Intervento presentato al convegno Gli interventi psicodinamici nella scuola tenutosi a Centro Congressi Università "La Sapienza" Roma nel 24-5/11).

Narrazione e rappresentazioni di Sé in adolescenza con gruppi di psicodramma in contesto scolastico

MARGHERITA, GIORGIA
2000

Abstract

Questa lavoro propone un contributo alla riflessione sulle rappresentazioni del Sé in adolescenza, tramite l’utilizzo in contesti scolastici di gruppi di psicodramma ad orientamento psicoanalitico. La letteratura sottolinea la possibilità di avvalersi di questa tecnica con gli adolescenti (E.Kestemberg, R.Diatkine, S.Lebovici 1962; D.Anzieu 1956) anche ripensando possibili applicazioni (come lo psicodramma pedagogico di W. Widlocher 1979) al contesto scuola. In particolare si è inteso riflettere a partire dalle osservazioni scaturite da gruppi esperenziali di psicodramma con studenti di scuola superiore sui processi di rappresentazione di sé all’interno del gruppo classe. Il rapporto tra organizzazione biologica ed organizzazione fantasmatica nell’emergere del Sé in adolescenza, i modelli di accesso al corpo sessualmente maturo per la costruzione dell’identità di genere , il sentimento di identità veicolato dall’immagine corporea nella sua dimensione simbolica hanno trovato all’interno del gruppo classe, ed attraverso il linguaggio dello psicodramma, interessanti configurazioni. Ci si è proposti di indagare: 1) se e come sul versante dei “singoli studenti” variano le rappresentazioni di sé in funzione delle differenze di genere ; 2) se e come all’interno di contesti istituzionali differenti come la scuola “tempo standard/ e la scuola a tempo prolungato, variano le rappresentazioni di sé e la fantasmatica istituzionale che si agisce all’interno del gruppo. Viene presentata la lettura di alcuni dati di una ricerca in corso, che ha visto la costituzione di quattro gruppi di studenti (ognuno di quindici partecipanti) per un totale di circa sessanta soggetti . Verrà in particolare esposta una situazione codificata all’interno del dispositivo come “la presentazione di Sé al gruppo” . Dagli psicodrammi , che erano con consenso video registrati, sono state tratte alcune categorie semantiche trattate attraverso un ‘ analisi delle corrispondenze multiple (ACM). La presentazione di sé “ si è rivelata essere un modo per fornire un resoconto, un “self-report” una riflessione “meta” su se stessi, una narrazione. L’esercizio, per come è stato proposto, colloca il singolo, l’individuo al centro ed il gruppo “alle spalle” , come “coro”, come sfondo, ma la lettura che si propone è in una dimensione dialettica di dinamiche all’interno del processo di individuazione del Sé nel gruppo. Rispetto all’emergere del Sé si è prestato attenzione sia ai processi di separazione individuazione così importanti nella ri-definizione dell’identità adolescenziale (Blos1962; 1972), sia alla modalità di costruirsi nell’esperienza di un “Sé gruppale” (Corrao1995) in funzione della considerazione di uno “spazio psichico allargato” alle relazioni con i personaggi che l’adolescente ha nel proprio ambiente (Jeammet 1992). Il gruppo classe, oltre ad offrire un appoggio narcisistico a garanzia di identificazioni, idealizzazioni, e rispecchiamento ( Kestemberg 1962; Kohut 1971; Winnicott 1968; Meltzer 1978) consente la possibilità di veicolare aspetti per il singolo altrimenti inesprimibili. Ad una prima lettura dei dati appare come caratteristica costante nei gruppi nelle scuole “tempo standard” il meccanismo di formazione delle coppie di opposti in relazione all’immagine del sé dove il pensiero e l’azione, i poli depressivo - maniacale , l’autonomia e la dipendenza, il maschile ed il femminile , l’idealizzazione e la denigrazione, sono istanze che si “agiscono” con modalità dicotomiche, dialettiche Sé/ gruppo. Nelle istituzioni scolastiche a “tempo prolungato” il gruppo-classe invece fornisce elementi manifesti di coesione al Sé, all’identità dei singoli studenti . Il gruppo è letto alla stregua di un sogno raccontato (D. Anzieu 1978, R. Kaes 1987), e ciò sembra valido in particolare nello psicodramma; le voci “sullo sfondo” del gruppo appaiono come i contenuti latenti del sogno, da integrare con gli aspetti “manifesti” del “Sé individuale” proposti dal protagonista. La cessione al gruppo di parti del proprio sé diventa una funzione di rispecchiamento, ma contemporaneamente una “personificazione del gruppo” , dunque un “Sé gruppale”. Facendo uso di alcuni processi e parametri che caratterizzano l’adolescenza come tappa di sviluppo, quali il gruppo, l’agire(Blos1962) , la rappresentazione, si segnala come esperienza psicodrammatica possa diventare uno spazio di espressione , di rielaborazione, di allargamento di consapevolezza di vissuti, affetti, concernenti l’area del Sé individuale e gruppale.
2000
Narrazione e rappresentazioni di Sé in adolescenza con gruppi di psicodramma in contesto scolastico / Margherita, Giorgia. - (2000). (Intervento presentato al convegno Gli interventi psicodinamici nella scuola tenutosi a Centro Congressi Università "La Sapienza" Roma nel 24-5/11).
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