La disciplina dell’architettura e del design si occupa di offrire risposte e risultati concreti all’organizzazione e alla composizione spaziale dei luoghi in cui si svolgono le attività umane. Le Corbusier sintetizza tali attività in: • Abitare • Lavorare • Muoversi • Ricrearsi Sono, dunque, enunciate le funzioni fondamentali che orientano architetti e progettisti del Movimento Moderno nel codificare i principi e gli assunti che caratterizzano il gusto, le mode, gli stili del XX secolo. L’Europa è il centro di una rivoluzione estetico-culturale in grado di affermarsi e diffondersi in tutto il mondo ed esprime le ragioni alla base della costruzione degli stati democratici. Anche se il XX secolo sarà lo scenario di tragici conflitti bellici e dello scontro tra nazismo e comunismo, non si può dimenticare l’importanza dell’evoluzione economica e socio-culturale del cosiddetto secolo breve. Il ruolo dell’architettura e del design si esprime attraverso la integrazione di quattro elementi. Non è possibile raggiungere un traguardo innovativo se i quattro elementi dell’architettura non si fondono completamente in un unico oggetto che sia esso emblematico o paradigmatico. Come è noto per emblematica consideriamo un’opera che rappresenta pienamente una data epoca e una data idea di società, mentre, per pragmatica consideriamo un’opera che codifica i principi del cambiamento, anticipando una nuova visione di società attraverso l’affermarsi di nuovi canoni estetici. Possiamo, quindi, affermare che la storia del gusto e dell’arte è l’evoluzione e l’alternanza di eventi emblematici e paradigmatici e un susseguirsi costante nel tempo e nello spazio. I poli dell’architettura sono costituiti da elementi simbolici e da elementi fisici. Gli elementi simbolici, possiamo definirli anche entità empatiche che appartengono alla sfera delle idee, del pensiero, della immaginazione. Sono la forma e il significato; per forma si intende l’idea originaria di una data opera, mentre per significato si intende lo scopo, la ragione per cui si intende realizzare un’opera. Nella forma nel significato si racchiudono gli ideali collettivi di una società, lo spirito unitario di una comunità, la concezione estetica di tutti coloro che si riconoscono in un popolo e la forza etica delle idee in comunione degli esseri umani in un dato luogo e in un dato tempo. Gli elementi fisici, invece, possiamo definirli anche entità reali che appartengono alla sfera delle azioni, delle realizzazione del mondo reale. L’Università pubblica è il luogo per la formazione delle nuove generazioni di professionisti e di ricercatori ed è anche il luogo per la sperimentazione e l’innovazione che si persegue con la ricerca stessa attraverso continui processi di verifica dei risultati raggiunti. Didattica e ricerca sono inscindibili, non si può avere avanzamento del sapere e della conoscenza senza la sperimentazione scientifica e la ricerca, che trae energia dalla didattica, ha ricaduta in primis sull’innovazione della didattica. Quindi sgombriamo il campo immediatamente da ogni equivoco le università pubbliche consentono la didattica e la ricerca libere e quindi svincolate da ogni forma di ricatto mercantilistico di stampo neo-liberista. Il sapere e la conoscenza non sono merce da comprare e vendere; la crescita culturale, sociale ed economica di un Paese è l’obiettivo prioritario per l’avanzamento della comunità nel suo insieme. Ovviamente ogni processo, e quindi anche quello formativo universitario, deve essere capace di modificarsi poiché la realtà dell’esistenza di tutti è in continua trasformazione, guai se programmi, tecniche e metodi di insegnamento, discipline, linee di ricerca e metodologie di indagini e di verifiche non mutassero; è nella natura stessa del sapere e della conoscenza la permanente mutevolezza. Sapere significa anche scoprire, indagare, interrogarsi, trovare soluzioni dei problemi posti dalla condizione di vita umana sul Pianeta, dare risposte sempre nuove partendo dalle basi scientifiche note per costruirne di nuove. Niente di più creativo e straordinario, la forza delle idee costituisce la spinta per tanti giovani di scegliere la strada della ricerca e dell’insegnamento universitario e soprattutto non pensare agli anni che passano perché uno non se ne accorge, la propria mente è occupata a scoprire e a porsi nuovi interrogativi ogni giorno. Per quanto riguarda la preparazione dei nostri giovani, e se effettivamente siano pronti a diventare i futuri professionisti o meno, anche su questo punto diciamoci in maniera franca: smettiamo di diffondere la cultura del terrore della permanente inadeguatezza degli esseri umani. Dopo l’Università è il lavoro che forma, la pratica professionale. Aggiornamento e long life learning sono certamente necessari ma devono essere liberamente scelti e non trasformarsi in obblighi imposti per legge che sono pianificati per spremere ulteriormente i professionisti che attualmente già vivono serie difficoltà di esercizio della loro stessa professione per le complessità delle attività legate alla globalizzazione ed internazionalizzazione della stessa.

Innovazione e Internazionalizzazione. Gli obiettivi della formazione universitaria e della ricerca nell’architettura e nel design per la valorizzazione del patrimonio scientifico e culturale locale / Buondonno, Emma. - (2012). (Intervento presentato al convegno I Percorsi del Design tenutosi a Villa Campolieto, Ercolano (NA) nel 1 e 2 dicembre 2012).

Innovazione e Internazionalizzazione. Gli obiettivi della formazione universitaria e della ricerca nell’architettura e nel design per la valorizzazione del patrimonio scientifico e culturale locale.

BUONDONNO, EMMA
2012

Abstract

La disciplina dell’architettura e del design si occupa di offrire risposte e risultati concreti all’organizzazione e alla composizione spaziale dei luoghi in cui si svolgono le attività umane. Le Corbusier sintetizza tali attività in: • Abitare • Lavorare • Muoversi • Ricrearsi Sono, dunque, enunciate le funzioni fondamentali che orientano architetti e progettisti del Movimento Moderno nel codificare i principi e gli assunti che caratterizzano il gusto, le mode, gli stili del XX secolo. L’Europa è il centro di una rivoluzione estetico-culturale in grado di affermarsi e diffondersi in tutto il mondo ed esprime le ragioni alla base della costruzione degli stati democratici. Anche se il XX secolo sarà lo scenario di tragici conflitti bellici e dello scontro tra nazismo e comunismo, non si può dimenticare l’importanza dell’evoluzione economica e socio-culturale del cosiddetto secolo breve. Il ruolo dell’architettura e del design si esprime attraverso la integrazione di quattro elementi. Non è possibile raggiungere un traguardo innovativo se i quattro elementi dell’architettura non si fondono completamente in un unico oggetto che sia esso emblematico o paradigmatico. Come è noto per emblematica consideriamo un’opera che rappresenta pienamente una data epoca e una data idea di società, mentre, per pragmatica consideriamo un’opera che codifica i principi del cambiamento, anticipando una nuova visione di società attraverso l’affermarsi di nuovi canoni estetici. Possiamo, quindi, affermare che la storia del gusto e dell’arte è l’evoluzione e l’alternanza di eventi emblematici e paradigmatici e un susseguirsi costante nel tempo e nello spazio. I poli dell’architettura sono costituiti da elementi simbolici e da elementi fisici. Gli elementi simbolici, possiamo definirli anche entità empatiche che appartengono alla sfera delle idee, del pensiero, della immaginazione. Sono la forma e il significato; per forma si intende l’idea originaria di una data opera, mentre per significato si intende lo scopo, la ragione per cui si intende realizzare un’opera. Nella forma nel significato si racchiudono gli ideali collettivi di una società, lo spirito unitario di una comunità, la concezione estetica di tutti coloro che si riconoscono in un popolo e la forza etica delle idee in comunione degli esseri umani in un dato luogo e in un dato tempo. Gli elementi fisici, invece, possiamo definirli anche entità reali che appartengono alla sfera delle azioni, delle realizzazione del mondo reale. L’Università pubblica è il luogo per la formazione delle nuove generazioni di professionisti e di ricercatori ed è anche il luogo per la sperimentazione e l’innovazione che si persegue con la ricerca stessa attraverso continui processi di verifica dei risultati raggiunti. Didattica e ricerca sono inscindibili, non si può avere avanzamento del sapere e della conoscenza senza la sperimentazione scientifica e la ricerca, che trae energia dalla didattica, ha ricaduta in primis sull’innovazione della didattica. Quindi sgombriamo il campo immediatamente da ogni equivoco le università pubbliche consentono la didattica e la ricerca libere e quindi svincolate da ogni forma di ricatto mercantilistico di stampo neo-liberista. Il sapere e la conoscenza non sono merce da comprare e vendere; la crescita culturale, sociale ed economica di un Paese è l’obiettivo prioritario per l’avanzamento della comunità nel suo insieme. Ovviamente ogni processo, e quindi anche quello formativo universitario, deve essere capace di modificarsi poiché la realtà dell’esistenza di tutti è in continua trasformazione, guai se programmi, tecniche e metodi di insegnamento, discipline, linee di ricerca e metodologie di indagini e di verifiche non mutassero; è nella natura stessa del sapere e della conoscenza la permanente mutevolezza. Sapere significa anche scoprire, indagare, interrogarsi, trovare soluzioni dei problemi posti dalla condizione di vita umana sul Pianeta, dare risposte sempre nuove partendo dalle basi scientifiche note per costruirne di nuove. Niente di più creativo e straordinario, la forza delle idee costituisce la spinta per tanti giovani di scegliere la strada della ricerca e dell’insegnamento universitario e soprattutto non pensare agli anni che passano perché uno non se ne accorge, la propria mente è occupata a scoprire e a porsi nuovi interrogativi ogni giorno. Per quanto riguarda la preparazione dei nostri giovani, e se effettivamente siano pronti a diventare i futuri professionisti o meno, anche su questo punto diciamoci in maniera franca: smettiamo di diffondere la cultura del terrore della permanente inadeguatezza degli esseri umani. Dopo l’Università è il lavoro che forma, la pratica professionale. Aggiornamento e long life learning sono certamente necessari ma devono essere liberamente scelti e non trasformarsi in obblighi imposti per legge che sono pianificati per spremere ulteriormente i professionisti che attualmente già vivono serie difficoltà di esercizio della loro stessa professione per le complessità delle attività legate alla globalizzazione ed internazionalizzazione della stessa.
2012
Innovazione e Internazionalizzazione. Gli obiettivi della formazione universitaria e della ricerca nell’architettura e nel design per la valorizzazione del patrimonio scientifico e culturale locale / Buondonno, Emma. - (2012). (Intervento presentato al convegno I Percorsi del Design tenutosi a Villa Campolieto, Ercolano (NA) nel 1 e 2 dicembre 2012).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/542063
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