Lo stadio partenopeo, denominato Stadio San Paolo, venne costruito, nel decennio 1950-1960, nella zona di espansione ad occidente della città di Napoli, nel quartiere Fuorigrotta, su progetto di Carlo Cocchia, Sergio Bonamico, Claudio Dell’Olio, Luigi De Simoni, Mario Ghedina, Dagoberto Ortensi, Mario Procesi, Francesco Uras. Il progetto originario prevedeva solo un anello, quello che attualmente costituisce il livello superiore, ma su specifiche richieste ne fu aggiunto uno inferiore, al di sotto del livello stradale. La capienza iniziale era di 87.500 spettatori in piedi. Pochi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando si diede corso alla fase della ricostruzione delle infrastrutture della Nazione, gravemente danneggiate dagli eventi bellici, il CONI bandì un concorso per la progettazione degli impianti sportivi distrutti dalla guerra, includendo nel bando anche la ricostruzione dello Stadio Comunale Partenopeo. Battezzato Stadio del Sole, cambiò successivamente denominazione in Stadio San Paolo, per celebrare la tradizione secondo la quale San Paolo sarebbe sbarcato lungo la costa di Fuorigrotta quando venne in Italia. La struttura fu inaugurata il 6 dicembre 1959, con la gara di campionato fra Napoli e Juventus, terminata 2-1 per gli azzurri. Ma prima di esaminare le vicende che hanno interessato il San Paolo sembra opportuno analizzare sia la storia degli impianti sportivi napoletani nel corso del Novecento, sia l’evoluzione urbanistica del quartiere Fuorigrotta dove sorge il San Paolo.
Lo stadio San Paolo di Napoli / Fascia, Flavia. - (2012), pp. 25-36.
Lo stadio San Paolo di Napoli
FASCIA, FLAVIA
2012
Abstract
Lo stadio partenopeo, denominato Stadio San Paolo, venne costruito, nel decennio 1950-1960, nella zona di espansione ad occidente della città di Napoli, nel quartiere Fuorigrotta, su progetto di Carlo Cocchia, Sergio Bonamico, Claudio Dell’Olio, Luigi De Simoni, Mario Ghedina, Dagoberto Ortensi, Mario Procesi, Francesco Uras. Il progetto originario prevedeva solo un anello, quello che attualmente costituisce il livello superiore, ma su specifiche richieste ne fu aggiunto uno inferiore, al di sotto del livello stradale. La capienza iniziale era di 87.500 spettatori in piedi. Pochi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando si diede corso alla fase della ricostruzione delle infrastrutture della Nazione, gravemente danneggiate dagli eventi bellici, il CONI bandì un concorso per la progettazione degli impianti sportivi distrutti dalla guerra, includendo nel bando anche la ricostruzione dello Stadio Comunale Partenopeo. Battezzato Stadio del Sole, cambiò successivamente denominazione in Stadio San Paolo, per celebrare la tradizione secondo la quale San Paolo sarebbe sbarcato lungo la costa di Fuorigrotta quando venne in Italia. La struttura fu inaugurata il 6 dicembre 1959, con la gara di campionato fra Napoli e Juventus, terminata 2-1 per gli azzurri. Ma prima di esaminare le vicende che hanno interessato il San Paolo sembra opportuno analizzare sia la storia degli impianti sportivi napoletani nel corso del Novecento, sia l’evoluzione urbanistica del quartiere Fuorigrotta dove sorge il San Paolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.