Argomento centrale è il rapporto tra la teoria della Documentalità e l’Architettura ma anche di un complessivo ragionamento sull’arte, sul design, sull’architettura e sulla memoria, e costituisce quindi un primo tratteggio di una teoria del documento/monumento sub speciæ architectura. Si tratta di uno di quei “casi fertili” in cui la filosofia e il filosofo - come ha rilevato Roberto Casati - si pongono delle domande su una certa disciplina cui la disciplina stessa non saprebbe rispondere con i soli propri mezzi e tali risposte possono consentire all’Architettura, antica disciplina, di progredire nelle sue specifiche ed autonome indagini sulla realtà e sul mondo. In questo senso potrebbe valere esemplarmente la nozione Heideggeriana di “apertura-di-un-mondo”, da intendersi come una luce (Lichtung) che rischiara i nessi fondamentali e continui tra la Theoria (Filosofia) e l’Arte (Architettura). Tutto questo in un’interpretazione “realista” e “fondata” della disciplina architettonica - con un punto di vista generalista contro ogni specialismo settoriale o meramente tecnicista - in cui innanzitutto esistono delle verità inemendabili, dei fatti che vanno prima riconosciuti e solo poi interpretati.
Presentazione a M. Ferraris, Lasciar tracce. Documentalità e architettura / Capozzi, Renato. - STAMPA. - 2:(2012), pp. 11-16.
Presentazione a M. Ferraris, Lasciar tracce. Documentalità e architettura
CAPOZZI, RENATO
2012
Abstract
Argomento centrale è il rapporto tra la teoria della Documentalità e l’Architettura ma anche di un complessivo ragionamento sull’arte, sul design, sull’architettura e sulla memoria, e costituisce quindi un primo tratteggio di una teoria del documento/monumento sub speciæ architectura. Si tratta di uno di quei “casi fertili” in cui la filosofia e il filosofo - come ha rilevato Roberto Casati - si pongono delle domande su una certa disciplina cui la disciplina stessa non saprebbe rispondere con i soli propri mezzi e tali risposte possono consentire all’Architettura, antica disciplina, di progredire nelle sue specifiche ed autonome indagini sulla realtà e sul mondo. In questo senso potrebbe valere esemplarmente la nozione Heideggeriana di “apertura-di-un-mondo”, da intendersi come una luce (Lichtung) che rischiara i nessi fondamentali e continui tra la Theoria (Filosofia) e l’Arte (Architettura). Tutto questo in un’interpretazione “realista” e “fondata” della disciplina architettonica - con un punto di vista generalista contro ogni specialismo settoriale o meramente tecnicista - in cui innanzitutto esistono delle verità inemendabili, dei fatti che vanno prima riconosciuti e solo poi interpretati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


