Obiettivo di questo lavoro (all'interno del volume dal titolo: "Nessuno escluso. Formazione, inclusione sociale e cittadinanza attiva, a cura di P. Valerio, M. Striano, S. Oliverio) è di dimostrare come sia possibile ridurre le distanze tra ciò che si studia e ciò che sarà vissuto, dopo la laurea, a confronto con la disciplina del mondo del lavoro e dei sistemi professionali nelle organizzazioni aziendali attraverso l’inclusione attiva e la partecipazione. La riduzione delle distanze avverrà facendo ricorso ad alcuni strumenti e linguaggi proprî di certa teoria delle organizzazioni di matrice critical, orientata ad un approccio non dogmatico di stampo antipositivista. Strumenti idonei, come si vedrà, a favorire la messa in azione di saperi astratti, nei contesti imperfetti del mondo reale. Messa in azione dei saperi che è, appunto, esperienza di inclusione attiva e partecipata. Pertanto le categorie prese in esame saranno: (1) simbolismo culturale: il concetto di interpretazione simbolico culturale fornisce l’immagine di “noi come organizzazione”, premessa per un apprendimento adulto; (2) costruttivismo radicale: concepire l’organizzazione come prodotto delle conoscenze che gli individui hanno della realtà, focalizza l’attenzione sul concetto di competenze e sui processi di apprendimento individuale e organizzativo nella duplice dimensione formale/informale; (3) modello Tavistock: considerare le organizzazioni come dispositivi di controllo delle “ansie” evidenzia la necessità di logiche di inclusione e partecipazione per la gestione dei processi di cambiamento e apprendimento individuale/organizzativo.
Inclusione attiva e partecipazione nella prospettiva di critical management. L’aula come organizzazione e lo studente come risorsa umana / Sicca, LUIGI MARIA. - Collana Studi sull’educazione diretta da P. Orefice e E. Frauenfelder:(2013), pp. 191-229.
Inclusione attiva e partecipazione nella prospettiva di critical management. L’aula come organizzazione e lo studente come risorsa umana
SICCA, LUIGI MARIA
2013
Abstract
Obiettivo di questo lavoro (all'interno del volume dal titolo: "Nessuno escluso. Formazione, inclusione sociale e cittadinanza attiva, a cura di P. Valerio, M. Striano, S. Oliverio) è di dimostrare come sia possibile ridurre le distanze tra ciò che si studia e ciò che sarà vissuto, dopo la laurea, a confronto con la disciplina del mondo del lavoro e dei sistemi professionali nelle organizzazioni aziendali attraverso l’inclusione attiva e la partecipazione. La riduzione delle distanze avverrà facendo ricorso ad alcuni strumenti e linguaggi proprî di certa teoria delle organizzazioni di matrice critical, orientata ad un approccio non dogmatico di stampo antipositivista. Strumenti idonei, come si vedrà, a favorire la messa in azione di saperi astratti, nei contesti imperfetti del mondo reale. Messa in azione dei saperi che è, appunto, esperienza di inclusione attiva e partecipata. Pertanto le categorie prese in esame saranno: (1) simbolismo culturale: il concetto di interpretazione simbolico culturale fornisce l’immagine di “noi come organizzazione”, premessa per un apprendimento adulto; (2) costruttivismo radicale: concepire l’organizzazione come prodotto delle conoscenze che gli individui hanno della realtà, focalizza l’attenzione sul concetto di competenze e sui processi di apprendimento individuale e organizzativo nella duplice dimensione formale/informale; (3) modello Tavistock: considerare le organizzazioni come dispositivi di controllo delle “ansie” evidenzia la necessità di logiche di inclusione e partecipazione per la gestione dei processi di cambiamento e apprendimento individuale/organizzativo.File | Dimensione | Formato | |
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