Il testo si inserisce come contributo critico in un libro nel quale l'autore documenta una attività di ricerca e sperimentazione didattica svolta nel Laboratorio di Composizione Architettonica tenuto al primo anno all???interno del corso di Laurea Magistrale 5UE della Facoltà di Architettura di Napoli sul tema del riparo. Il saggio, partendo dalla considerazione che la necessità dell???uomo di costruire un riparo è alle origini della architettura, strettamente connaturata alla stessa natura umana, argomenta che la riflessione sul riparo è, in qualche misura, una riflessione sulla essenza stessa del nostro agire di architetti e, insieme, sul suo fine ultimo: costruire spazi per l???abitare dell???uomo, un abitare inteso in senso ampio e non limitato alla questione individuale della casa ma esteso alla dimensione sociale degli edifici pubblici e collettivi e degli spazi urbani, fino alla città stessa intesa come la «più alta costruzione umana». Il tema del riparo è declinato secondo tre coppie solo apparentemente oppsitive (arhcetipico/attuale, inutile/essenziale, semplice/complesso) e attraverso tre exempla: la Festhalle a Rugen di H. Tessenow; il crematorio a Enskede di Gunnar Asplund e la Neue Nationalgalerie di Berlino di Mies van der Rohe.
Il riparo, attualità di una riflessione / Visconti, Federica. - (2012), pp. 41-45.
Il riparo, attualità di una riflessione
VISCONTI, FEDERICA
2012
Abstract
Il testo si inserisce come contributo critico in un libro nel quale l'autore documenta una attività di ricerca e sperimentazione didattica svolta nel Laboratorio di Composizione Architettonica tenuto al primo anno all???interno del corso di Laurea Magistrale 5UE della Facoltà di Architettura di Napoli sul tema del riparo. Il saggio, partendo dalla considerazione che la necessità dell???uomo di costruire un riparo è alle origini della architettura, strettamente connaturata alla stessa natura umana, argomenta che la riflessione sul riparo è, in qualche misura, una riflessione sulla essenza stessa del nostro agire di architetti e, insieme, sul suo fine ultimo: costruire spazi per l???abitare dell???uomo, un abitare inteso in senso ampio e non limitato alla questione individuale della casa ma esteso alla dimensione sociale degli edifici pubblici e collettivi e degli spazi urbani, fino alla città stessa intesa come la «più alta costruzione umana». Il tema del riparo è declinato secondo tre coppie solo apparentemente oppsitive (arhcetipico/attuale, inutile/essenziale, semplice/complesso) e attraverso tre exempla: la Festhalle a Rugen di H. Tessenow; il crematorio a Enskede di Gunnar Asplund e la Neue Nationalgalerie di Berlino di Mies van der Rohe.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.