Il diagramma delle velocità nella progettazione stradale ha una funzione importante nella verifica delle ipotesi di circolazione sul tratto progettato. A livello internazionale si ritiene che verifiche più aderenti e cautelative richiedano il riferimento a valori di velocità rappresentativi delle effettive condizioni d'uso: in questo senso si giustifica la preferenza accordata all'impiego delle velocità desiderate. Queste sono definite come le velocità al di sotto delle quali viaggiano l'85% dei guidatori in condizioni di traffico scarso. Negli ultimi anni la ricerca nel campo della progettazione stradale ha mostrato un notevole interesse per la formulazione di modelli di previsione delle velocità desiderate od operative (V85) in relazione alle caratteristiche del tracciato. La velocità operativa può essere adottata sia per la progettazione dei singoli elementi plano-altimetrici di un tracciato stradale sia per le verifiche di congruenza del tracciato considerato nel suo insieme. La messa a punto di modelli di previsione della V85 fa ricorso a metodologie statistiche di interpretazione dei dati rilevati, che consentono di individuare le variabili significative che influenzano effettivamente le velocità rilevate. Nei modelli reperibili in letteratura vengono essenzialmente utilizzati due classi di variabili: quelle proprie dell'elemento geometrico considerato e quelle attinenti alle caratteristiche generali del tronco in cui ciascun elemento è inserito. Per le strade extraurbane a carreggiata unica, numerosi sono i modelli di previsione delle V85 nelle curve circolari in funzione delle sole caratteristiche geometriche della curva stessa; minore è invece il numero di modelli che prendono in considerazione anche una o più variabili legate alla geometria generale del tronco. Dalla letteratura si evince che il campo di applicazione di molti modelli è soprattutto quello delle strade a carreggiata unica e doppio senso di marcia. Meno diffusi sono i modelli per le strade extraurbane a doppia carreggiata. La previsione delle velocità in ambito urbano ha interessato il mondo scientifico a partire dagli anni '80 e solo alla fine degli anni '90 è stato costruito il primo modello in grado di esprimere l'effettiva velocità degli utenti in ambito urbano in funzione della curvatura e della pendenza longitudinale. La maggior parte degli studi in tale ambito hanno utilizzato ricerche sulla sicurezza di circolazione in area urbana attente al comportamento dei conducenti sostanzialmente differenti perché in ambito urbano la reale velocità di percorrenza è influenzata da numerosi fattori originali non significativi in ambiente extraurbano, quali il volume di traffico, le diverse tipologie d'utenza che interferiscono, il numero degli accessi, etc. I modelli per la previsione delle velocità operative permettono di norma l'individuazione dei valori in corrispondenza degli elementi a curvatura fissa che si susseguono lungo il tracciato: per la costruzione dei profili completi, occorre inserire tratti a velocità variabile, la cui lunghezza è funzione di accelerazioni e decelerazioni ipotizzate per gli utenti. Si ipotizza di poter ottenere una corretta integrazione tra i modelli predittivi esistenti e, soprattutto, di riuscire a legare questi ai valori di incidentalità rilevata sui tronchi di strada controllati. Nei modelli predittivi dell'incidentalità sono state introdotte con successo anche misure di congruenza della geometria del progetto (confronti tra velocità di progetto ed operative, dinamica del veicolo, etc.), quali variabili esplicative dei modelli.

Modelli predittivi delle velocità e degli incidenti sulle strade extraurbane a due corsie a carreggiata unica e doppio senso di marcia / Lamberti, Renato. - (2008). (Intervento presentato al convegno Valutazione del comportamento del guidatore mediante il diagramma delle velocità e modellazione degli effetti sull'incidentalità nel 22/03/2010).

Modelli predittivi delle velocità e degli incidenti sulle strade extraurbane a due corsie a carreggiata unica e doppio senso di marcia

LAMBERTI, RENATO
2008

Abstract

Il diagramma delle velocità nella progettazione stradale ha una funzione importante nella verifica delle ipotesi di circolazione sul tratto progettato. A livello internazionale si ritiene che verifiche più aderenti e cautelative richiedano il riferimento a valori di velocità rappresentativi delle effettive condizioni d'uso: in questo senso si giustifica la preferenza accordata all'impiego delle velocità desiderate. Queste sono definite come le velocità al di sotto delle quali viaggiano l'85% dei guidatori in condizioni di traffico scarso. Negli ultimi anni la ricerca nel campo della progettazione stradale ha mostrato un notevole interesse per la formulazione di modelli di previsione delle velocità desiderate od operative (V85) in relazione alle caratteristiche del tracciato. La velocità operativa può essere adottata sia per la progettazione dei singoli elementi plano-altimetrici di un tracciato stradale sia per le verifiche di congruenza del tracciato considerato nel suo insieme. La messa a punto di modelli di previsione della V85 fa ricorso a metodologie statistiche di interpretazione dei dati rilevati, che consentono di individuare le variabili significative che influenzano effettivamente le velocità rilevate. Nei modelli reperibili in letteratura vengono essenzialmente utilizzati due classi di variabili: quelle proprie dell'elemento geometrico considerato e quelle attinenti alle caratteristiche generali del tronco in cui ciascun elemento è inserito. Per le strade extraurbane a carreggiata unica, numerosi sono i modelli di previsione delle V85 nelle curve circolari in funzione delle sole caratteristiche geometriche della curva stessa; minore è invece il numero di modelli che prendono in considerazione anche una o più variabili legate alla geometria generale del tronco. Dalla letteratura si evince che il campo di applicazione di molti modelli è soprattutto quello delle strade a carreggiata unica e doppio senso di marcia. Meno diffusi sono i modelli per le strade extraurbane a doppia carreggiata. La previsione delle velocità in ambito urbano ha interessato il mondo scientifico a partire dagli anni '80 e solo alla fine degli anni '90 è stato costruito il primo modello in grado di esprimere l'effettiva velocità degli utenti in ambito urbano in funzione della curvatura e della pendenza longitudinale. La maggior parte degli studi in tale ambito hanno utilizzato ricerche sulla sicurezza di circolazione in area urbana attente al comportamento dei conducenti sostanzialmente differenti perché in ambito urbano la reale velocità di percorrenza è influenzata da numerosi fattori originali non significativi in ambiente extraurbano, quali il volume di traffico, le diverse tipologie d'utenza che interferiscono, il numero degli accessi, etc. I modelli per la previsione delle velocità operative permettono di norma l'individuazione dei valori in corrispondenza degli elementi a curvatura fissa che si susseguono lungo il tracciato: per la costruzione dei profili completi, occorre inserire tratti a velocità variabile, la cui lunghezza è funzione di accelerazioni e decelerazioni ipotizzate per gli utenti. Si ipotizza di poter ottenere una corretta integrazione tra i modelli predittivi esistenti e, soprattutto, di riuscire a legare questi ai valori di incidentalità rilevata sui tronchi di strada controllati. Nei modelli predittivi dell'incidentalità sono state introdotte con successo anche misure di congruenza della geometria del progetto (confronti tra velocità di progetto ed operative, dinamica del veicolo, etc.), quali variabili esplicative dei modelli.
2008
Modelli predittivi delle velocità e degli incidenti sulle strade extraurbane a due corsie a carreggiata unica e doppio senso di marcia / Lamberti, Renato. - (2008). (Intervento presentato al convegno Valutazione del comportamento del guidatore mediante il diagramma delle velocità e modellazione degli effetti sull'incidentalità nel 22/03/2010).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/513505
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