La questione energetica riferita all’organizzazione e alla pianificazione delle aree urbane è tema attuale di particolare attenzione da parte di politici, amministratori, ricercatori ed aziende. I discorsi ad essa correlati sono sviluppati all’interno della questione centrale cui sono rivolti i maggiori sforzi di istituzioni internazionali e governi nazionali negli ultimi decenni: la sostenibilità. Al fine di perseguirla, si propongono ed implementano numerose azioni per affrontare la crisi ambientale che sta investendo il pianeta, sottolineando la necessità di ridurre le emissioni inquinanti a vantaggio della salute umana, e allo stesso tempo si invocano politiche per ridurre i consumi dettati da abitudini e stili di vita dissipatrici, fondati sull’uso di macchine prevalentemente dipendenti dall’energia prodotta dagli idrocarburi (petrolio, carbone, gas). La sfida è molto complicata: prepararsi alla rinuncia del petrolio è un obbligo per ridurre le emissioni di carbonio e proteggere il clima ma anche perché le riserve si stanno progressivamente riducendo. Per affrontare la sfida bisogna cambiare il sistema energetico, sviluppando e facendo crescere il ruolo delle fonti rinnovabili, e tutto questo deve avvenire su una scala globale da perseguire mediante sforzi da compiere ciascuno alla scala locale (Latouche, 2011). Il progetto urbano risulta collocato tra un’edilizia ecocompatibile in forte ascesa, spinta dalle nuove opportunità economiche, ed un’urbanistica imbrigliata in strumenti spesso obsoleti, dipendenti ancora da una pianificazione di stampo novecentesco che sta tentando di rinnovarsi lentamente, il tutto inserito in uno scenario di governo del territorio che ha fatto della sostenibilità l’oggetto prioritario delle sue azioni, le quali moltiplicano programmi e progetti che contribuiscono alla trasformazione delle città, dialogando spesso in termini conflittuali con la pianificazione ordinaria. Le opportunità del progetto urbano in questo scenario sono mutevoli e dipendenti dai contesti politico normativi locali, fermo restando che il suo ruolo resta indiscusso, cioè quello di attuazione dei propositi del governo del territorio all’interno delle flessibilità predisposte dai sistemi di piano. Tuttavia è necessario avere la consapevolezza della scalarità del processo, ovvero della posizione occupata dal progetto urbano nel sistema integrato e globale della sostenibilità, uno spazio che resta dimensionalmente limitato entro i confini della parte urbana sebbene fortemente integrata in un sistema di reti più ampie, tra le quali sicuramente quelle energetiche e della mobilità.
Il progetto urbano. Contributi rilevanti / Acierno, Antonio. - 6:(2012), pp. 347-357.
Il progetto urbano. Contributi rilevanti
ACIERNO, ANTONIO
2012
Abstract
La questione energetica riferita all’organizzazione e alla pianificazione delle aree urbane è tema attuale di particolare attenzione da parte di politici, amministratori, ricercatori ed aziende. I discorsi ad essa correlati sono sviluppati all’interno della questione centrale cui sono rivolti i maggiori sforzi di istituzioni internazionali e governi nazionali negli ultimi decenni: la sostenibilità. Al fine di perseguirla, si propongono ed implementano numerose azioni per affrontare la crisi ambientale che sta investendo il pianeta, sottolineando la necessità di ridurre le emissioni inquinanti a vantaggio della salute umana, e allo stesso tempo si invocano politiche per ridurre i consumi dettati da abitudini e stili di vita dissipatrici, fondati sull’uso di macchine prevalentemente dipendenti dall’energia prodotta dagli idrocarburi (petrolio, carbone, gas). La sfida è molto complicata: prepararsi alla rinuncia del petrolio è un obbligo per ridurre le emissioni di carbonio e proteggere il clima ma anche perché le riserve si stanno progressivamente riducendo. Per affrontare la sfida bisogna cambiare il sistema energetico, sviluppando e facendo crescere il ruolo delle fonti rinnovabili, e tutto questo deve avvenire su una scala globale da perseguire mediante sforzi da compiere ciascuno alla scala locale (Latouche, 2011). Il progetto urbano risulta collocato tra un’edilizia ecocompatibile in forte ascesa, spinta dalle nuove opportunità economiche, ed un’urbanistica imbrigliata in strumenti spesso obsoleti, dipendenti ancora da una pianificazione di stampo novecentesco che sta tentando di rinnovarsi lentamente, il tutto inserito in uno scenario di governo del territorio che ha fatto della sostenibilità l’oggetto prioritario delle sue azioni, le quali moltiplicano programmi e progetti che contribuiscono alla trasformazione delle città, dialogando spesso in termini conflittuali con la pianificazione ordinaria. Le opportunità del progetto urbano in questo scenario sono mutevoli e dipendenti dai contesti politico normativi locali, fermo restando che il suo ruolo resta indiscusso, cioè quello di attuazione dei propositi del governo del territorio all’interno delle flessibilità predisposte dai sistemi di piano. Tuttavia è necessario avere la consapevolezza della scalarità del processo, ovvero della posizione occupata dal progetto urbano nel sistema integrato e globale della sostenibilità, uno spazio che resta dimensionalmente limitato entro i confini della parte urbana sebbene fortemente integrata in un sistema di reti più ampie, tra le quali sicuramente quelle energetiche e della mobilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


