La comunicazione ha avuto quale oggetto il 'racconto' degli esiti di una ricerca condotta all’interno dell’APQ (Accordo Programma Quadro) Mediterraneo-Linea 2.4 Dialogo e Cultura - Progetto Integrato Diarcheo e finanziata con fondi del Ministero degli Esteri e del Ministero dello Sviluppo Economico. Nell’ambito del Progetto Integrato la Regione Campania ha coordinato il subprogetto ArcheoURB, affidandone la realizzazione alla Fondazione Internazionale per gli Studi Superiori di Architettura, come Ente Attuatore, e ai partner stranieri, Università del Cairo e Università Cadi Ayyad di Marrakech. Nell’ambito della ricerca sono state condotte tre sperimentazioni progettuali: nel Parco monumentale archeologico di Baia nei Campi Flegrei, nell’oasi di Bahariya in Egitto e a Marrakech su un bacino facente parte del sistema di approvvigionamento idrico della città risalente al XII secolo. I progetti sono stati l’occasione per una riflessione sul significato e sul ruolo che Archeologia e Città - da cui l’acronimo del programma ArcheoURB - possono avere negli interventi che riguardano la trasformazione dei nostri territori. I luoghi che abitiamo accolgono le modificazioni che vi imprimiamo, le stratificazioni che si determinano e sono, nella loro forma visibile, il prodotto della sedimentazione storica di segni territoriali, di fatti urbani: sono, in tal senso, il luogo della nostra memoria. Tra le innumerevoli tracce della nostra storia, quelle archeologiche costituiscono una sorta di anomalia in quanto pervengono a noi attraverso una soluzione di continuità; esse vengono alla luce, anche fisicamente, attraverso le “ferite” che sono rappresentate dagli scavi che spesso determinano un’altra interruzione, stavolta morfologica, nella continuità delle nostre realtà urbane o paesaggistiche dalle quali rimangono, in nome delle esigenze della conservazione, nella maggior parte dei casi, isolate. Alla base della riflessione teorica e delle esperienze progettuali condotte, invece, l’idea è stata quella che le aree archeologiche debbano essere oggetto di proposte che non riguardino solo il loro restauro ma anche il loro utilizzo nell’attualità e, quando possibile, il loro inserimento nel funzionamento della città contemporanea, in un quadro di riorganizzazione territoriale più ampio: ciò significa guardare al patrimonio archeologico con uno sguardo nuovo, dal punto di vista dell’Architettura, ricorrendo anche ad altre discipline - l’urbanistica, la tecnologia ma anche l’economia, oltre all’archeologia - per la messa a punto di soluzioni che possano trovare una concretezza di realizzazione. Ogni progetto ha poi trovato la sua soluzione specifica in ragione delle caratteristiche - morfologiche, funzionali, storiche - dei luoghi ma, in tutti i casi, progetto urbano e archeologia sono stati insieme declinati, demolendo barriere fisiche e separazioni di senso nella direzione di individuare l’insieme urbano come il luogo dove debbono coesistere antichi valori, nuovi usi e qualità estetiche al di là del tempo.

Archeologia e città / Visconti, Federica. - (2012). (Intervento presentato al convegno Ricerca universitaria e progetto di architettura. Esperienze, procedure e strumenti a confronto. 2° Forum Pro-Arch tenutosi a Università di Ferrara nel 27-28 settembre 2012).

Archeologia e città

VISCONTI, FEDERICA
2012

Abstract

La comunicazione ha avuto quale oggetto il 'racconto' degli esiti di una ricerca condotta all’interno dell’APQ (Accordo Programma Quadro) Mediterraneo-Linea 2.4 Dialogo e Cultura - Progetto Integrato Diarcheo e finanziata con fondi del Ministero degli Esteri e del Ministero dello Sviluppo Economico. Nell’ambito del Progetto Integrato la Regione Campania ha coordinato il subprogetto ArcheoURB, affidandone la realizzazione alla Fondazione Internazionale per gli Studi Superiori di Architettura, come Ente Attuatore, e ai partner stranieri, Università del Cairo e Università Cadi Ayyad di Marrakech. Nell’ambito della ricerca sono state condotte tre sperimentazioni progettuali: nel Parco monumentale archeologico di Baia nei Campi Flegrei, nell’oasi di Bahariya in Egitto e a Marrakech su un bacino facente parte del sistema di approvvigionamento idrico della città risalente al XII secolo. I progetti sono stati l’occasione per una riflessione sul significato e sul ruolo che Archeologia e Città - da cui l’acronimo del programma ArcheoURB - possono avere negli interventi che riguardano la trasformazione dei nostri territori. I luoghi che abitiamo accolgono le modificazioni che vi imprimiamo, le stratificazioni che si determinano e sono, nella loro forma visibile, il prodotto della sedimentazione storica di segni territoriali, di fatti urbani: sono, in tal senso, il luogo della nostra memoria. Tra le innumerevoli tracce della nostra storia, quelle archeologiche costituiscono una sorta di anomalia in quanto pervengono a noi attraverso una soluzione di continuità; esse vengono alla luce, anche fisicamente, attraverso le “ferite” che sono rappresentate dagli scavi che spesso determinano un’altra interruzione, stavolta morfologica, nella continuità delle nostre realtà urbane o paesaggistiche dalle quali rimangono, in nome delle esigenze della conservazione, nella maggior parte dei casi, isolate. Alla base della riflessione teorica e delle esperienze progettuali condotte, invece, l’idea è stata quella che le aree archeologiche debbano essere oggetto di proposte che non riguardino solo il loro restauro ma anche il loro utilizzo nell’attualità e, quando possibile, il loro inserimento nel funzionamento della città contemporanea, in un quadro di riorganizzazione territoriale più ampio: ciò significa guardare al patrimonio archeologico con uno sguardo nuovo, dal punto di vista dell’Architettura, ricorrendo anche ad altre discipline - l’urbanistica, la tecnologia ma anche l’economia, oltre all’archeologia - per la messa a punto di soluzioni che possano trovare una concretezza di realizzazione. Ogni progetto ha poi trovato la sua soluzione specifica in ragione delle caratteristiche - morfologiche, funzionali, storiche - dei luoghi ma, in tutti i casi, progetto urbano e archeologia sono stati insieme declinati, demolendo barriere fisiche e separazioni di senso nella direzione di individuare l’insieme urbano come il luogo dove debbono coesistere antichi valori, nuovi usi e qualità estetiche al di là del tempo.
2012
Archeologia e città / Visconti, Federica. - (2012). (Intervento presentato al convegno Ricerca universitaria e progetto di architettura. Esperienze, procedure e strumenti a confronto. 2° Forum Pro-Arch tenutosi a Università di Ferrara nel 27-28 settembre 2012).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/509024
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