Il primo periodo di una maternità è per la donna, potenzialmente, una crisi costruttiva che offre spazio e tempo per l’elaborazione di nuove identità, a partire dalle precedenti. Ma cosa accade se il figlio nasce con seri problemi di salute, “altro” rispetto al bambino desiderato e fantasticato? Come si organizza l’intera famiglia? E’ certamente la donna, dalla quale ci si attende che sia sempre e comunque all’altezza del compito, a rischiare maggiormente di smarrirsi e restare intrappolata nel ruolo di madre sacrificale che trasforma il figlio disabile nel proprio tiranno amato e odiato, coinvolgendo drammaticamente gli altri figli. Fortemente identificata col nuovo nato, ella sentirà quella nascita come una vera “mutilazione” del Sé, dunque come un trauma, soprattutto se aveva investito la propria femminilità quasi totalmente nella maternità. In questa situazione accade che il padre non sia in grado di svolgere la sua funzione di terzo: potrà allora o fuggire o vivere uno stato di preoccupazione paterna primaria, come succede spesso nelle famiglie attuali, amplificando il proprio elemento femminile. In tal modo la creatività di entrambi i genitori risulterà profondamente ferita: il clima familiare si caratterizzerà per una impossibilità di vivere con rilassatezza e per la prevalenza di una ansiosa ipervigilanza. I fratelli hanno grandi difficoltà a interrompere questo“incanto” dei genitori. La loro capacità femminile di identificarsi sembra rivelarsi un’arma a doppio taglio: mettersi nei panni della madre e del padre feriti o del fratello ammalato può divenire insopportabile e indurre meccanismi di difesa anche molto rigidi. Tuttavia la famiglia è un sistema aperto e dinamico: la circolazione di un femminile sano può essere riattivata in molti modi. Anche attraverso le opere di Shakespeare.

Donne smarrite: le vicende del femminile nelle famiglie con figli disabili / Parrello, Santa. - STAMPA. - vol. 3 Collana <Confini della Psicoanalisi>:(2012), pp. 253-278.

Donne smarrite: le vicende del femminile nelle famiglie con figli disabili

PARRELLO, SANTA
2012

Abstract

Il primo periodo di una maternità è per la donna, potenzialmente, una crisi costruttiva che offre spazio e tempo per l’elaborazione di nuove identità, a partire dalle precedenti. Ma cosa accade se il figlio nasce con seri problemi di salute, “altro” rispetto al bambino desiderato e fantasticato? Come si organizza l’intera famiglia? E’ certamente la donna, dalla quale ci si attende che sia sempre e comunque all’altezza del compito, a rischiare maggiormente di smarrirsi e restare intrappolata nel ruolo di madre sacrificale che trasforma il figlio disabile nel proprio tiranno amato e odiato, coinvolgendo drammaticamente gli altri figli. Fortemente identificata col nuovo nato, ella sentirà quella nascita come una vera “mutilazione” del Sé, dunque come un trauma, soprattutto se aveva investito la propria femminilità quasi totalmente nella maternità. In questa situazione accade che il padre non sia in grado di svolgere la sua funzione di terzo: potrà allora o fuggire o vivere uno stato di preoccupazione paterna primaria, come succede spesso nelle famiglie attuali, amplificando il proprio elemento femminile. In tal modo la creatività di entrambi i genitori risulterà profondamente ferita: il clima familiare si caratterizzerà per una impossibilità di vivere con rilassatezza e per la prevalenza di una ansiosa ipervigilanza. I fratelli hanno grandi difficoltà a interrompere questo“incanto” dei genitori. La loro capacità femminile di identificarsi sembra rivelarsi un’arma a doppio taglio: mettersi nei panni della madre e del padre feriti o del fratello ammalato può divenire insopportabile e indurre meccanismi di difesa anche molto rigidi. Tuttavia la famiglia è un sistema aperto e dinamico: la circolazione di un femminile sano può essere riattivata in molti modi. Anche attraverso le opere di Shakespeare.
2012
Donne smarrite: le vicende del femminile nelle famiglie con figli disabili / Parrello, Santa. - STAMPA. - vol. 3 Collana <Confini della Psicoanalisi>:(2012), pp. 253-278.
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