Workshop. Da strumento di sinergia tra didattica e ricerca a volano per la costruzione di rapporti con l'esterno

Il rapporto con la realtà esterna, fisica e culturale, è un presupposto essenziale per la vitalità concettuale della ricerca stessa e, con essa, della qualità della didattica. Il workshop, o seminario di progettazione, intensifica il ruolo di tale realtà e può porsi come un’occasione importante per lo sviluppo di fertili sinergie tra istituzioni, o realtà produttive, e mondo accademico, traducendole in un’opportunità efficace sul piano sia della ricerca che didattico. Diversamente da altre forme, anche più avanzate e puntuali, di scambio tra mondo accademico e realtà esterna, come progettazioni conto terzi o attività di consulenza, il workshop trasforma lo sviluppo di un’idea progettuale in occasione di indagine, andando oltre le richieste formulate dalle istituzioni-partner dell’iniziativa, riuscendo spesso a suscitare domande non ancora poste, aprendo la strada a nuovi scenari possibili di intervento progettuale. Il contributo dell’università non si limita a fornire una risposta colta ed esauriente, ma si caratterizza per l’apertura e la lungimiranza della prospettiva. Diversamente dal diffuso strumento del concorso di idee, però, l’attività di un workshop gode del comune lavoro di brain storming di figure autorevoli provenienti da diverse università, come dal mondo professionale, che tutela la freschezza delle proposte elaborate dal rischio della aleatorietà, interpretando le istanze poste dai referenti, o dal contesto, alla luce di un solido fondamento teorico. Il fatto infine che l’attività avvenga in un tempo circoscritto e nel luogo stesso di destinazione conferisce un particolare valore aggiunto all’esito didattico dell’esperienza. Svolge pertanto un ruolo importante nella costruzione, come nella declinazione, della domanda di architettura.