Il contributo affronta l'analisi dello scritto di Camillo Boito "Architettura del Medio Evo in italia". In diverse occasioni lo studioso ed architetto milanese affronta il tema dello stile rappresentativo dell’architettura nazionale. Difatti, L’architettura del Medio Evo in Italia è introdotto dalla celebre saggio Sullo stile futuro dell’architettura italiana, che dimostra subitaneamente lo stretto rapporto tra lo studio della storia e le possibilità conformative della “nuova” storia. Per Boito lo studio degli edifici italiani del medio evo è utile alla nuova architettura, esprimendo il doppio filo che tiene uniti, storiografia, architettura e restauro. In tale ottica, è percepibile il significato che assume la stessa considerazione riguardo ai vecchi monumenti che “attraggono più dei nuovi, poiché quand’uno conosce un briciolo di storia, vi annoda l’idea di nomi altisonanti, di fatti memorabili, non foss’altro d’una certa antichità” (p. VI). Tuttavia, il tema tocca le radici dell’architettura di cui l’argomentazione boitiana evidenzia le differenze con “le altre arti” avendo queste ultime “il paragone con la verità reale”. L’architettura, che ha “il grave torto di essere ragionevole e necessaria” è distinguibile, nella sua analisi dello stile, in una parte simbolica e in una organica.

CAMILLO BOITO, Architettura del Medio Evo in Italia / Marino, Bianca. - STAMPA. - (2012), pp. 174-176.

CAMILLO BOITO, Architettura del Medio Evo in Italia

MARINO, BIANCA
2012

Abstract

Il contributo affronta l'analisi dello scritto di Camillo Boito "Architettura del Medio Evo in italia". In diverse occasioni lo studioso ed architetto milanese affronta il tema dello stile rappresentativo dell’architettura nazionale. Difatti, L’architettura del Medio Evo in Italia è introdotto dalla celebre saggio Sullo stile futuro dell’architettura italiana, che dimostra subitaneamente lo stretto rapporto tra lo studio della storia e le possibilità conformative della “nuova” storia. Per Boito lo studio degli edifici italiani del medio evo è utile alla nuova architettura, esprimendo il doppio filo che tiene uniti, storiografia, architettura e restauro. In tale ottica, è percepibile il significato che assume la stessa considerazione riguardo ai vecchi monumenti che “attraggono più dei nuovi, poiché quand’uno conosce un briciolo di storia, vi annoda l’idea di nomi altisonanti, di fatti memorabili, non foss’altro d’una certa antichità” (p. VI). Tuttavia, il tema tocca le radici dell’architettura di cui l’argomentazione boitiana evidenzia le differenze con “le altre arti” avendo queste ultime “il paragone con la verità reale”. L’architettura, che ha “il grave torto di essere ragionevole e necessaria” è distinguibile, nella sua analisi dello stile, in una parte simbolica e in una organica.
2012
9788887479577
CAMILLO BOITO, Architettura del Medio Evo in Italia / Marino, Bianca. - STAMPA. - (2012), pp. 174-176.
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