Sulla base delle prime acquisizioni già segnalate nella descrizione delle basi di partenza, all'interno del progetto nazionale di ricerca l'unità locale intende sviluppare lo studio del ruolo e dell'"uso" della storia in età moderna, con particolare attenzione al Regno di Napoli, ma in una prospettiva fortemente comparativa (ad esempio, con gli studi svolti in ambito genovese da Edoardo Grendi e Angelo Torre sul ruolo delle storie locali nella definizione di territori e confini; o con gli studi di Daniel Roche sul rapporto fra cultura storica e identità territoriale nelle accademie francesi), e con un approccio pluridisciplinare, reso imprescindibile dalla varietà di competenze (storiche e archivistiche, non solo, ma anche diplomatistiche, archeologiche e artistiche) necessarie per affrontare il tema. A questa esigenza risponde la composizione dell'unità locale, che vede la compresenza di storici, archivisti, archeologi, storici dell'arte. La ricerca prenderà in considerazione particolarmente il ruolo dell'indagine storico-antiquaria in materia di territorio e di confini, tanto in sede di controversie giudiziarie e di gestione amministrativa quanto all'interno del dibattito politico e culturale, tra Sei e Settecento, arrivando fino all'inizio del XIX secolo. Alcuni membri del gruppo affronteranno la questione in riferimento a specifici ambiti provinciali o feudali. Altri temi saranno affrontati in riferimento al Regno di Napoli nel suo complesso: il ruolo dell'erudizione storica nell'ambito del giurisdizionalismo e dei rapporti con la Chiesa; la "politica dell'antico" negli scavi settecenteschi e il suo ruolo nella ridefinizione di assetti e mentalità municipali; il problema delle raccolte documentarie e, a volte, delle falsificazioni compiute a fini pratico-polemici; la presenza della cultura storico-antiquaria nell'editoria, nelle biblioteche, nei carteggi e nella stampa periodica. In una prima fase si provvederà, da un lato, alla sistematica raccolta di dati bibliografici comparativi su scala nazionale, dall'altro all'inventariazione delle fonti disponibili (istruzioni feudali, storie e trattatistica locali, inventari di biblioteche private, statuti di accademie), per costituire una banca dati informatizzata. Per il XVIII secolo, particolare rilievo si darà all'esame di una serie di carteggi privati già acquisiti, ricchi di riferimenti al tema in oggetto, e della stampa periodica, provvedendo alla loro conversione digitalizzata Si procederà quindi in via seminariale all'esame delle fonti e al confronto tra i diversi approcci disciplinari e tematici e alla pubblicazione dei risultati della ricerca.

Cultura storico-antiquaria, politica e società nel Regno di Napoli (XVII-XVIII secolo) / Luise, Flavia. - (2005).

Cultura storico-antiquaria, politica e società nel Regno di Napoli (XVII-XVIII secolo)

LUISE, FLAVIA
2005

Abstract

Sulla base delle prime acquisizioni già segnalate nella descrizione delle basi di partenza, all'interno del progetto nazionale di ricerca l'unità locale intende sviluppare lo studio del ruolo e dell'"uso" della storia in età moderna, con particolare attenzione al Regno di Napoli, ma in una prospettiva fortemente comparativa (ad esempio, con gli studi svolti in ambito genovese da Edoardo Grendi e Angelo Torre sul ruolo delle storie locali nella definizione di territori e confini; o con gli studi di Daniel Roche sul rapporto fra cultura storica e identità territoriale nelle accademie francesi), e con un approccio pluridisciplinare, reso imprescindibile dalla varietà di competenze (storiche e archivistiche, non solo, ma anche diplomatistiche, archeologiche e artistiche) necessarie per affrontare il tema. A questa esigenza risponde la composizione dell'unità locale, che vede la compresenza di storici, archivisti, archeologi, storici dell'arte. La ricerca prenderà in considerazione particolarmente il ruolo dell'indagine storico-antiquaria in materia di territorio e di confini, tanto in sede di controversie giudiziarie e di gestione amministrativa quanto all'interno del dibattito politico e culturale, tra Sei e Settecento, arrivando fino all'inizio del XIX secolo. Alcuni membri del gruppo affronteranno la questione in riferimento a specifici ambiti provinciali o feudali. Altri temi saranno affrontati in riferimento al Regno di Napoli nel suo complesso: il ruolo dell'erudizione storica nell'ambito del giurisdizionalismo e dei rapporti con la Chiesa; la "politica dell'antico" negli scavi settecenteschi e il suo ruolo nella ridefinizione di assetti e mentalità municipali; il problema delle raccolte documentarie e, a volte, delle falsificazioni compiute a fini pratico-polemici; la presenza della cultura storico-antiquaria nell'editoria, nelle biblioteche, nei carteggi e nella stampa periodica. In una prima fase si provvederà, da un lato, alla sistematica raccolta di dati bibliografici comparativi su scala nazionale, dall'altro all'inventariazione delle fonti disponibili (istruzioni feudali, storie e trattatistica locali, inventari di biblioteche private, statuti di accademie), per costituire una banca dati informatizzata. Per il XVIII secolo, particolare rilievo si darà all'esame di una serie di carteggi privati già acquisiti, ricchi di riferimenti al tema in oggetto, e della stampa periodica, provvedendo alla loro conversione digitalizzata Si procederà quindi in via seminariale all'esame delle fonti e al confronto tra i diversi approcci disciplinari e tematici e alla pubblicazione dei risultati della ricerca.
2005
Cultura storico-antiquaria, politica e società nel Regno di Napoli (XVII-XVIII secolo) / Luise, Flavia. - (2005).
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