Sulla scorta della letteratura edita recentemente e di nuove fonti rintracciate presso l’Archivio di Stato di Napoli, si è imposta una riconsiderazione della dimensione provinciale del fenomeno associativo, soprattutto in relazione alle tensioni culturali tra difesa del vecchio ordine e nuove istanze di rinnovamento politico ed economico che appaiono particolarmente evidenti nella vicenda dell’Accademia degli Speculatori di Lecce. Restaurato nel 1775 ma fondato e già attivo nella prima metà del XVIII secolo, il sodalizio salentino si sforzò di rinnovare la tradizione scientifica meridionale nel tentativo di valorizzare produttivisticamente le potenzialità del territorio e di fornire risposte alle tensioni sociali indotte dalle pressioni per l’accesso all’ordine nobiliare e ai conflitti cetuali per il controllo delle amministrazioni locali. Tuttavia, alla metà degli anni Ottanta, l’Accademia conobbe una grave crisi di risorse e progetti, alla quale non si riuscì a far fronte, nonostante il tentativo di instaurare un più forte legame con lo Stato borbonico.
Tradizione scientifica e valorizzazione economica del territorio. L’Accademia degli Speculatori di Lecce / Matarazzo, Pasquale. - (2012), pp. 133-166.
Tradizione scientifica e valorizzazione economica del territorio. L’Accademia degli Speculatori di Lecce
MATARAZZO, PASQUALE
2012
Abstract
Sulla scorta della letteratura edita recentemente e di nuove fonti rintracciate presso l’Archivio di Stato di Napoli, si è imposta una riconsiderazione della dimensione provinciale del fenomeno associativo, soprattutto in relazione alle tensioni culturali tra difesa del vecchio ordine e nuove istanze di rinnovamento politico ed economico che appaiono particolarmente evidenti nella vicenda dell’Accademia degli Speculatori di Lecce. Restaurato nel 1775 ma fondato e già attivo nella prima metà del XVIII secolo, il sodalizio salentino si sforzò di rinnovare la tradizione scientifica meridionale nel tentativo di valorizzare produttivisticamente le potenzialità del territorio e di fornire risposte alle tensioni sociali indotte dalle pressioni per l’accesso all’ordine nobiliare e ai conflitti cetuali per il controllo delle amministrazioni locali. Tuttavia, alla metà degli anni Ottanta, l’Accademia conobbe una grave crisi di risorse e progetti, alla quale non si riuscì a far fronte, nonostante il tentativo di instaurare un più forte legame con lo Stato borbonico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.