“Il diritto positivo, in verità, dei fatti naturali che accompagnano l’uomo e ne segnano l’apparire, l’evoluzione, il finale destino, rispetto al fatto della morte assume un’attitudine di assai minore partecipazione che in confronto ad altri eventi” . Le parole che Pietro Rescigno sceglieva per impostare il suo discorso su La fine della vita umana restituiscono con efficacia lo sfondo della riflessione che l’Accademia dei Lincei aveva scelto di consacrare nel 1982 alla relazione tra il diritto e la ‘vita materiale’. In quell’occasione, nell’avvertita necessità di sondare le varie circostanze entro le quali al giurista si offriva la possibilità di pensare alla sfera dei bisogni dell’uomo, si lasciava riconoscere un’esigenza condivisa, esemplarmente fermata in una prospettiva teorico-generale di ripensamento della cultura codicistica. Faceva palese questa necessità in special modo lo studio di Luigi Mengoni che, con convinzione, si ritrovava a leggere nel fatto stesso di quella relazione, tra diritto e vita materiale, un “dato nuovo”, il superamento delle codificazioni del XIX secolo, e delle “loro propaggini” – tra cui il codice italiano del 1942 – constatando, al fondo, la non ulteriore attualità di quell’individualismo possessivo che ne aveva rappresentato il tratto fondamentale . Rileggere oggi, a distanza di trent’anni, le autorevoli voci che animarono quella discussione, e soprattutto quel monito di Mengoni, rivela non poche ragioni di interesse nell’orizzonte degli scenari che quella locuzione, la ‘vita materiale’, ha nel frattempo imposto all’attenzione del giurista, specialmente quanto alla fine dell’esistenza umana.

Il corpo tra proprietà e personalità. Per una genealogia giuridica del principio di autodeterminazione in materia di fine vita; / Marzocco, Valeria. - (2011). (Intervento presentato al convegno Il diritto alla fine della vita. Decisioni, principi casi, tenutosi a Università degli Studi di Napoli Federico II nel 19-21 maggio 2011).

Il corpo tra proprietà e personalità. Per una genealogia giuridica del principio di autodeterminazione in materia di fine vita;

MARZOCCO, Valeria
2011

Abstract

“Il diritto positivo, in verità, dei fatti naturali che accompagnano l’uomo e ne segnano l’apparire, l’evoluzione, il finale destino, rispetto al fatto della morte assume un’attitudine di assai minore partecipazione che in confronto ad altri eventi” . Le parole che Pietro Rescigno sceglieva per impostare il suo discorso su La fine della vita umana restituiscono con efficacia lo sfondo della riflessione che l’Accademia dei Lincei aveva scelto di consacrare nel 1982 alla relazione tra il diritto e la ‘vita materiale’. In quell’occasione, nell’avvertita necessità di sondare le varie circostanze entro le quali al giurista si offriva la possibilità di pensare alla sfera dei bisogni dell’uomo, si lasciava riconoscere un’esigenza condivisa, esemplarmente fermata in una prospettiva teorico-generale di ripensamento della cultura codicistica. Faceva palese questa necessità in special modo lo studio di Luigi Mengoni che, con convinzione, si ritrovava a leggere nel fatto stesso di quella relazione, tra diritto e vita materiale, un “dato nuovo”, il superamento delle codificazioni del XIX secolo, e delle “loro propaggini” – tra cui il codice italiano del 1942 – constatando, al fondo, la non ulteriore attualità di quell’individualismo possessivo che ne aveva rappresentato il tratto fondamentale . Rileggere oggi, a distanza di trent’anni, le autorevoli voci che animarono quella discussione, e soprattutto quel monito di Mengoni, rivela non poche ragioni di interesse nell’orizzonte degli scenari che quella locuzione, la ‘vita materiale’, ha nel frattempo imposto all’attenzione del giurista, specialmente quanto alla fine dell’esistenza umana.
2011
Il corpo tra proprietà e personalità. Per una genealogia giuridica del principio di autodeterminazione in materia di fine vita; / Marzocco, Valeria. - (2011). (Intervento presentato al convegno Il diritto alla fine della vita. Decisioni, principi casi, tenutosi a Università degli Studi di Napoli Federico II nel 19-21 maggio 2011).
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