I paesaggi sono il risultato di salde relazioni storiche, che le società hanno stabilito e intrecciato con l’ambiente nel corso dei secoli, al fine prevalente di soddisfare le proprie necessità abitative: tali paesaggi sono, pertanto, i prodotti della storia e della cultura ed esprimono, in modo esemplare, le relazioni più o meno armoniche tra le società e l’ambiente.La formazione di un concetto positivo di paesaggio coincide, infatti, con il riconoscimento di valore di un territorio, ed è proprio sul problema dell’obiettività di tale giudizio che si innestano i limiti delle attuali normative, spesso incapaci di attuare un’azione reale di prevenzione, che riduca al minimo i danni della trasformazione prima della loro reale messa in atto. Gli effetti visivi dannosi di interventi non consapevolmente progettati, sulla base degli impatti sul paesaggio, si manifestano con evidenza attraverso la degradazione delle sue caratteristiche distintive, la diminuzione dei valori naturali o culturali, e l'indebolimento del legame tra la comunità e il suo territorio. Tuttavia, la fugacità della visione associata ai termini prospettiva, visione, visuale e la soggettività dei giudizi estetici in merito alla forma del paesaggio e del costruito, costituiscono purtroppo un fattore di grave pregiudizio nella valutazione degli effetti visivi all’inserimento di nuove opere nell’ambiente.Il tema della salvaguardia e della valorizzazione della percezione del paesaggio in difesa dalle negative possibili perturbazioni prodotte dalle nuove infrastrutture è dunque l’oggetto principale del presente lavoro di ricerca, che ha inteso elaborare una procedura analitica ben definita, e scientificamente fondata, che indichi uno specifico e sufficientemente articolato percorso valutativo, volto ad integrare l’attuale relazione paesaggistica. Si propone infatti di esplicitare, razionalizzare e dunque standardizzare la sequenza di letture, analisi, deduzioni e conclusioni che un valutatore attento è portato a fare quanto deve esprimersi in merito al grado di compatibilità paesaggistica di un progetto, che determini una trasformazione significativa del territorio, e dunque la conseguente modificazione dell’immagine di paesaggio ad esso connessa. Standardizzare una procedura significa infatti eliminare l’aleatorietà della valutazione poiché operata sulla base di dati oggettivi, replicabili e confrontabili sui quali esprimersi.

La tutela paesaggistica del Monte Faito. Una questione di rappresentazione / Pagliano, Alessandra. - (2011), pp. 87-100.

La tutela paesaggistica del Monte Faito. Una questione di rappresentazione

PAGLIANO, ALESSANDRA
2011

Abstract

I paesaggi sono il risultato di salde relazioni storiche, che le società hanno stabilito e intrecciato con l’ambiente nel corso dei secoli, al fine prevalente di soddisfare le proprie necessità abitative: tali paesaggi sono, pertanto, i prodotti della storia e della cultura ed esprimono, in modo esemplare, le relazioni più o meno armoniche tra le società e l’ambiente.La formazione di un concetto positivo di paesaggio coincide, infatti, con il riconoscimento di valore di un territorio, ed è proprio sul problema dell’obiettività di tale giudizio che si innestano i limiti delle attuali normative, spesso incapaci di attuare un’azione reale di prevenzione, che riduca al minimo i danni della trasformazione prima della loro reale messa in atto. Gli effetti visivi dannosi di interventi non consapevolmente progettati, sulla base degli impatti sul paesaggio, si manifestano con evidenza attraverso la degradazione delle sue caratteristiche distintive, la diminuzione dei valori naturali o culturali, e l'indebolimento del legame tra la comunità e il suo territorio. Tuttavia, la fugacità della visione associata ai termini prospettiva, visione, visuale e la soggettività dei giudizi estetici in merito alla forma del paesaggio e del costruito, costituiscono purtroppo un fattore di grave pregiudizio nella valutazione degli effetti visivi all’inserimento di nuove opere nell’ambiente.Il tema della salvaguardia e della valorizzazione della percezione del paesaggio in difesa dalle negative possibili perturbazioni prodotte dalle nuove infrastrutture è dunque l’oggetto principale del presente lavoro di ricerca, che ha inteso elaborare una procedura analitica ben definita, e scientificamente fondata, che indichi uno specifico e sufficientemente articolato percorso valutativo, volto ad integrare l’attuale relazione paesaggistica. Si propone infatti di esplicitare, razionalizzare e dunque standardizzare la sequenza di letture, analisi, deduzioni e conclusioni che un valutatore attento è portato a fare quanto deve esprimersi in merito al grado di compatibilità paesaggistica di un progetto, che determini una trasformazione significativa del territorio, e dunque la conseguente modificazione dell’immagine di paesaggio ad esso connessa. Standardizzare una procedura significa infatti eliminare l’aleatorietà della valutazione poiché operata sulla base di dati oggettivi, replicabili e confrontabili sui quali esprimersi.
2011
9788889367605
La tutela paesaggistica del Monte Faito. Una questione di rappresentazione / Pagliano, Alessandra. - (2011), pp. 87-100.
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