Queste note mirano a contribuire alla riflessione critica su strumenti teorici e categorie, in particolare quelle di sovranità e di democrazia, nel loro rapporto con lo stato come costruzione storica e organizzazione istituzionale e politica. La linea di indagine opera nel verso di disgiungere il tema del superamento della sovranità intesa come quella pienezza di potere tematizzata dalla riflessione giuridico-politica otto e novecentesca da quello della “crisi dello stato”. In questo quadro, accogliere l’ipotesi dell’inattualità della nozione giuridico-politica della sovranità rende possibile di individuare le linee di tendenza che emergono dai processi di trasformazione della politica contemporanea pur ribadendo il ruolo ancora decisivo, sebbene in profondo mutamento, di quella “peripezia” del governo e della governamentalità che chiamiamo “Stato”. In altri termini, se la fictio giuridico-politica della sovranità non è più in grado di rappresentare le forme vive del raccordo normativo tra esercizio del potere e sua legittimazione formale, quella modalità storica di governo degli uomini che è costituita dallo “stato” territoriale e nazionale sembra conservare alcune funzioni decisive dei processi di presa della decisione politica e di governo degli uomini e delle popolazioni. Certamente, questo duplice elemento di crisi – di oltrepassamento dell’orizzonte di sovranità da un lato, e di riassetto governamentale della forma stato – non può non avere ricadute sugli odierni ordinamenti democratici. La democrazia pluralista e costituzionale è nata da un lato all’ombra della sovranità popolare della quale vive le aporie e le difficoltà, dall’altro lato si è andata affermando in un rapporto conflittuale con la forma-stato territoriale e nazionale e i suoi dispositivi di governo. A ben guardare, i temi della crisi dello stato, della sovranità e della democrazia segnano un complesso intreccio problematico che, se interrogato a partire dal problema del governo e dei percorsi di soggettivazione implicati nelle forme più attuali del governo degli uomini e delle popolazioni, rimandano ad una condizione di più complessiva difficoltà delle forme della governamentalità neo-liberale. Se questa traccia trovasse conferma, dietro queste linee di tensioni vi sarebbe, allora, una più complessiva e opaca trasformazione nelle relazioni tra processi della legittimazione giuridico-politica dell'esercizio del potere politico, forme e procedure della democrazia liberale, ruolo e funzione di quell'insieme di apparati che nominiamo “stato”.

Sovranità e stato: quale crisi? / Arienzo, Alessandro. - (2012). ( Democrazia e controllo pubblico dalla prima modernità al web Univ. "La Sapienza", Roma 18 maggio 2012).

Sovranità e stato: quale crisi?

ARIENZO, ALESSANDRO
2012

Abstract

Queste note mirano a contribuire alla riflessione critica su strumenti teorici e categorie, in particolare quelle di sovranità e di democrazia, nel loro rapporto con lo stato come costruzione storica e organizzazione istituzionale e politica. La linea di indagine opera nel verso di disgiungere il tema del superamento della sovranità intesa come quella pienezza di potere tematizzata dalla riflessione giuridico-politica otto e novecentesca da quello della “crisi dello stato”. In questo quadro, accogliere l’ipotesi dell’inattualità della nozione giuridico-politica della sovranità rende possibile di individuare le linee di tendenza che emergono dai processi di trasformazione della politica contemporanea pur ribadendo il ruolo ancora decisivo, sebbene in profondo mutamento, di quella “peripezia” del governo e della governamentalità che chiamiamo “Stato”. In altri termini, se la fictio giuridico-politica della sovranità non è più in grado di rappresentare le forme vive del raccordo normativo tra esercizio del potere e sua legittimazione formale, quella modalità storica di governo degli uomini che è costituita dallo “stato” territoriale e nazionale sembra conservare alcune funzioni decisive dei processi di presa della decisione politica e di governo degli uomini e delle popolazioni. Certamente, questo duplice elemento di crisi – di oltrepassamento dell’orizzonte di sovranità da un lato, e di riassetto governamentale della forma stato – non può non avere ricadute sugli odierni ordinamenti democratici. La democrazia pluralista e costituzionale è nata da un lato all’ombra della sovranità popolare della quale vive le aporie e le difficoltà, dall’altro lato si è andata affermando in un rapporto conflittuale con la forma-stato territoriale e nazionale e i suoi dispositivi di governo. A ben guardare, i temi della crisi dello stato, della sovranità e della democrazia segnano un complesso intreccio problematico che, se interrogato a partire dal problema del governo e dei percorsi di soggettivazione implicati nelle forme più attuali del governo degli uomini e delle popolazioni, rimandano ad una condizione di più complessiva difficoltà delle forme della governamentalità neo-liberale. Se questa traccia trovasse conferma, dietro queste linee di tensioni vi sarebbe, allora, una più complessiva e opaca trasformazione nelle relazioni tra processi della legittimazione giuridico-politica dell'esercizio del potere politico, forme e procedure della democrazia liberale, ruolo e funzione di quell'insieme di apparati che nominiamo “stato”.
2012
Sovranità e stato: quale crisi? / Arienzo, Alessandro. - (2012). ( Democrazia e controllo pubblico dalla prima modernità al web Univ. "La Sapienza", Roma 18 maggio 2012).
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