L’accorpamento dei 551 comuni in 118 città medie è la soluzione alternativa alla situazione attuale contraddistinta da forti elementi di squilibrio territoriale che, a loro volta, sono causa di diseconomie non più sostenibili. Sia la concentrazione senza sviluppo di Napoli e della sua area metropolitana, che la polverizzazione e dispersione dei centri storici minori ormai in fase di disgregazione, a senescenza funzionale e al di sotto della soglia minima della funzionalità, sono fonti di ingenti sprechi economici; infatti per unità urbane che si allontanino dalla dimensione media ottimale dei 100 mila abitanti con densità territoriali medie intorno ai 400 – 500 ab/kmq si apre una divaricazione sempre più crescente tra le risorse economiche investite, necessarie al funzionamento delle macchine urbano-amministrative, ed il soddisfacimento dei fabbisogni delle popolazioni residenti. La soluzione prospettata dell’accorpamento dei comuni in città medie viene fuori dall’analisi della struttura geo-morfologica, della stratificazione storico-archeologica dei territori, dell’armatura urbana ed infrastrutturale di ciascuna provincia, dall’indagine sulle comunità locali e dall’impatto antropico sostenibile per ciascun comprensorio. La congruenza tra la metodologia e i criteri adottati e la proposta avanzata della composizione della Costellazione delle città medie campane è l’esito di un approccio organico alla programmazione e pianificazione per il governo del territorio, che deve essere in sintonia con la natura dei luoghi e dei territori stessi. In particolare l’ipotesi progettuale prefigurata si fonda sulla corrispondenza ed omogenea distribuzione tra le funzioni urbane e i pesi demografici. Si risponde così da un lato al soddisfacimento reale delle esigenze e dei fabbisogni delle comunità locali per la loro crescita culturale, sociale ed economica, dall’altro si riducono lievitazioni esponenziali dei costi e delle spese pubbliche, arginando in questo modo i fenomeni ricorrenti di emergenze ambientali e l’espansione del debito pubblico. Tutto ciò si pone in alternativa alla trasformazione, oggi imperante, dei territori e delle infrastrutture di connessione all’insegna dell’intreccio strettissimo tra movimentazione e commercializzazione delle merci. Questo modello, che segna una netta discontinuità con le tradizioni delle comunità locali, è di fatto imposto dalla logica e dalle dinamiche della globalizzazione neo-liberista, di cui una delle maggiori espressioni sono i non-luoghi dei mega-centri commerciali, icone prive di qualsiasi propria identità al punto da riesumare dal passato forme, simboli e canoni estetici ma trasfigurati in modo tale che reale e virtuale si sovrappongano generando contenitori contrassegnati dagli elementi paradigmatici della falsificazione, il kitsch del kitsch. L’obiettivo del riequilibrio demografico e territoriale della Regione Campania attraverso la Costellazione delle città medie ha un’ulteriore, significativa ricaduta in termini di semplificazione e alleggerimento dei costi della macchina politico-amministrativa, favorendo una più calibrata e adeguata rappresentanza istituzionale, non intralciata da un’inutile e superflua moltiplicazione di ruoli e di ingranaggi burocratici. Avvertita sin dagli anni Settanta, l’esigenza di far evolvere in armonia il tessuto sociale ed economico dei territori della Campania, con la composizione omogenea di città e di valori urbani, si è tradotta in uno strumento legislativo, la Legge n° 54 del 1974, su cui, ad esempio, ha fatto leva la comunità ischitana per far convergere in una sola Amministrazione le sei esistenti. La miopia della classe politica ischitana, tuttavia, ha fatto fallire questo giusto progetto boicottando il referendum che avrebbe dovuto sancire la nascita della città media di Ischia. Una scelta del genere costituisce una fondamentale opportunità per i cittadini di avere la possibilità di collegarsi più direttamente agli organismi politico-amministrativi dell’Unione Europea.

Nuove città per un nuovo Mezzogiorno / Buondonno, Emma. - STAMPA. - 01:(2012), pp. 53-61.

Nuove città per un nuovo Mezzogiorno.

BUONDONNO, EMMA
2012

Abstract

L’accorpamento dei 551 comuni in 118 città medie è la soluzione alternativa alla situazione attuale contraddistinta da forti elementi di squilibrio territoriale che, a loro volta, sono causa di diseconomie non più sostenibili. Sia la concentrazione senza sviluppo di Napoli e della sua area metropolitana, che la polverizzazione e dispersione dei centri storici minori ormai in fase di disgregazione, a senescenza funzionale e al di sotto della soglia minima della funzionalità, sono fonti di ingenti sprechi economici; infatti per unità urbane che si allontanino dalla dimensione media ottimale dei 100 mila abitanti con densità territoriali medie intorno ai 400 – 500 ab/kmq si apre una divaricazione sempre più crescente tra le risorse economiche investite, necessarie al funzionamento delle macchine urbano-amministrative, ed il soddisfacimento dei fabbisogni delle popolazioni residenti. La soluzione prospettata dell’accorpamento dei comuni in città medie viene fuori dall’analisi della struttura geo-morfologica, della stratificazione storico-archeologica dei territori, dell’armatura urbana ed infrastrutturale di ciascuna provincia, dall’indagine sulle comunità locali e dall’impatto antropico sostenibile per ciascun comprensorio. La congruenza tra la metodologia e i criteri adottati e la proposta avanzata della composizione della Costellazione delle città medie campane è l’esito di un approccio organico alla programmazione e pianificazione per il governo del territorio, che deve essere in sintonia con la natura dei luoghi e dei territori stessi. In particolare l’ipotesi progettuale prefigurata si fonda sulla corrispondenza ed omogenea distribuzione tra le funzioni urbane e i pesi demografici. Si risponde così da un lato al soddisfacimento reale delle esigenze e dei fabbisogni delle comunità locali per la loro crescita culturale, sociale ed economica, dall’altro si riducono lievitazioni esponenziali dei costi e delle spese pubbliche, arginando in questo modo i fenomeni ricorrenti di emergenze ambientali e l’espansione del debito pubblico. Tutto ciò si pone in alternativa alla trasformazione, oggi imperante, dei territori e delle infrastrutture di connessione all’insegna dell’intreccio strettissimo tra movimentazione e commercializzazione delle merci. Questo modello, che segna una netta discontinuità con le tradizioni delle comunità locali, è di fatto imposto dalla logica e dalle dinamiche della globalizzazione neo-liberista, di cui una delle maggiori espressioni sono i non-luoghi dei mega-centri commerciali, icone prive di qualsiasi propria identità al punto da riesumare dal passato forme, simboli e canoni estetici ma trasfigurati in modo tale che reale e virtuale si sovrappongano generando contenitori contrassegnati dagli elementi paradigmatici della falsificazione, il kitsch del kitsch. L’obiettivo del riequilibrio demografico e territoriale della Regione Campania attraverso la Costellazione delle città medie ha un’ulteriore, significativa ricaduta in termini di semplificazione e alleggerimento dei costi della macchina politico-amministrativa, favorendo una più calibrata e adeguata rappresentanza istituzionale, non intralciata da un’inutile e superflua moltiplicazione di ruoli e di ingranaggi burocratici. Avvertita sin dagli anni Settanta, l’esigenza di far evolvere in armonia il tessuto sociale ed economico dei territori della Campania, con la composizione omogenea di città e di valori urbani, si è tradotta in uno strumento legislativo, la Legge n° 54 del 1974, su cui, ad esempio, ha fatto leva la comunità ischitana per far convergere in una sola Amministrazione le sei esistenti. La miopia della classe politica ischitana, tuttavia, ha fatto fallire questo giusto progetto boicottando il referendum che avrebbe dovuto sancire la nascita della città media di Ischia. Una scelta del genere costituisce una fondamentale opportunità per i cittadini di avere la possibilità di collegarsi più direttamente agli organismi politico-amministrativi dell’Unione Europea.
2012
9788865720615
Nuove città per un nuovo Mezzogiorno / Buondonno, Emma. - STAMPA. - 01:(2012), pp. 53-61.
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