La ricerca si inquadra nell’ambito di un filone di studi disciplinari che riguarda le relazioni tra l’architettura, la città, il territorio ed il paesaggio con riferimento alle connotazioni con cui tale rapporto si è espresso negli ultimi decenni in Italia nella particolare condizione della “città in estensione”. Quest’ultima, già a partire dai primi anni Settanta, in coincidenza con la crisi delle politiche di governo del territorio, si configura come un ambito privilegiato nel quale sono state prodotte significative ricerche teoriche ed avanzate sperimentazioni progettuali che restituiscono nel loro complesso un quadro di riferimento per la ricerca contemporanea. Obiettivo della ricerca è la messa a punto di norme progettuali per la valorizzazione del territorio della città “diffusa” attraverso la capacità di descrizione di una nuova condizione territoriale che individui metodi di lettura di tipo relazionale, come sovrapposizione di sistemi diversi – geografici, topografici, insediativi, agricoli, storici – e di sottosistemi rappresentati da tracciati lungo i quali si sono attestati episodi architettonici “minori”. In questo senso il concetto di rete territoriale appare particolarmente interessante perché permette di analizzare sistemi di relazione specializzati senza presupporre modelli predefiniti e spazialmente delimitati, consentendo approfondimenti delle relazioni tra strategie individuali e contesti fisici diversamente strutturati. La nozione di rete, peraltro è relativa alla capacità di divenire elemento che organizza la realtà attraverso le connessioni che stabilisce senza negarne le differenze. Categoria descrittiva da un lato, ed elemento che partecipa alla costruzione del territorio, dall’altro, la rete territoriale diventa quadro concettuale di riferimento per interpretare permanenze e innovazioni, singolarità e regolarità nell’organizzazione e valorizzazione del territorio. Se, dunque, la rete consente di interpretare e descrivere l’agglomerazione, obiettivo ultimo della ricerca è l’individuazione delle relazioni tra le reti, cioè dei materiali del progetto che resta, al contempo, strumento di descrizione e reinterpretazione del territorio. In Campania il ruolo dei centri minori nella dinamica di trasformazione del territorio e, dunque, nella costruzione della città diffusa, è molto diverso a seconda delle aree geografiche in cui gli stessi si collocano. In particolare è possibile fare riferimento a due modalità di costruzione di città in estensione riferibili a condizioni geografiche opposte, l’una montuosa e interna, l’altra pianeggiante e costiera. La ricerca intende, dunque, svilupparsi partendo da un raffronto tra questi due contesti allo scopo di individuarne le diverse caratteristiche riguardo a modalità di insediamento e trasformazione del territorio ed alle problematiche ad esse connesse. Rispetto allo studio delle due aree di indagine, unitamente alla ricostruzione dei processi di formazione e trasformazione del territorio, un dato fondamentale riguarderà l’acquisizione di strumenti concernenti interpretazioni e previsioni di trasformazione. In questo senso la Convenzione Europea sul Paesaggio, sarà richiamata per verificare, in primo luogo, la ricaduta del documento comunitario sulle previsioni regionali. Esito dello studio dunque, terrà insieme ricadute strettamente legate all’ambito teorico/disciplinare con le pratiche di trasformazione del territorio.

Le forme della città in estensione. Caratteri e metodologie di intervento per il territorio campano / Rispoli, Francesco. - (2009). (Intervento presentato al convegno Dalla campagna urbanizzata alla "città in estensione": le norme compositive dell'architettura del territorio dei centri minori nel ottobre 2011).

Le forme della città in estensione. Caratteri e metodologie di intervento per il territorio campano

RISPOLI, FRANCESCO
2009

Abstract

La ricerca si inquadra nell’ambito di un filone di studi disciplinari che riguarda le relazioni tra l’architettura, la città, il territorio ed il paesaggio con riferimento alle connotazioni con cui tale rapporto si è espresso negli ultimi decenni in Italia nella particolare condizione della “città in estensione”. Quest’ultima, già a partire dai primi anni Settanta, in coincidenza con la crisi delle politiche di governo del territorio, si configura come un ambito privilegiato nel quale sono state prodotte significative ricerche teoriche ed avanzate sperimentazioni progettuali che restituiscono nel loro complesso un quadro di riferimento per la ricerca contemporanea. Obiettivo della ricerca è la messa a punto di norme progettuali per la valorizzazione del territorio della città “diffusa” attraverso la capacità di descrizione di una nuova condizione territoriale che individui metodi di lettura di tipo relazionale, come sovrapposizione di sistemi diversi – geografici, topografici, insediativi, agricoli, storici – e di sottosistemi rappresentati da tracciati lungo i quali si sono attestati episodi architettonici “minori”. In questo senso il concetto di rete territoriale appare particolarmente interessante perché permette di analizzare sistemi di relazione specializzati senza presupporre modelli predefiniti e spazialmente delimitati, consentendo approfondimenti delle relazioni tra strategie individuali e contesti fisici diversamente strutturati. La nozione di rete, peraltro è relativa alla capacità di divenire elemento che organizza la realtà attraverso le connessioni che stabilisce senza negarne le differenze. Categoria descrittiva da un lato, ed elemento che partecipa alla costruzione del territorio, dall’altro, la rete territoriale diventa quadro concettuale di riferimento per interpretare permanenze e innovazioni, singolarità e regolarità nell’organizzazione e valorizzazione del territorio. Se, dunque, la rete consente di interpretare e descrivere l’agglomerazione, obiettivo ultimo della ricerca è l’individuazione delle relazioni tra le reti, cioè dei materiali del progetto che resta, al contempo, strumento di descrizione e reinterpretazione del territorio. In Campania il ruolo dei centri minori nella dinamica di trasformazione del territorio e, dunque, nella costruzione della città diffusa, è molto diverso a seconda delle aree geografiche in cui gli stessi si collocano. In particolare è possibile fare riferimento a due modalità di costruzione di città in estensione riferibili a condizioni geografiche opposte, l’una montuosa e interna, l’altra pianeggiante e costiera. La ricerca intende, dunque, svilupparsi partendo da un raffronto tra questi due contesti allo scopo di individuarne le diverse caratteristiche riguardo a modalità di insediamento e trasformazione del territorio ed alle problematiche ad esse connesse. Rispetto allo studio delle due aree di indagine, unitamente alla ricostruzione dei processi di formazione e trasformazione del territorio, un dato fondamentale riguarderà l’acquisizione di strumenti concernenti interpretazioni e previsioni di trasformazione. In questo senso la Convenzione Europea sul Paesaggio, sarà richiamata per verificare, in primo luogo, la ricaduta del documento comunitario sulle previsioni regionali. Esito dello studio dunque, terrà insieme ricadute strettamente legate all’ambito teorico/disciplinare con le pratiche di trasformazione del territorio.
2009
Le forme della città in estensione. Caratteri e metodologie di intervento per il territorio campano / Rispoli, Francesco. - (2009). (Intervento presentato al convegno Dalla campagna urbanizzata alla "città in estensione": le norme compositive dell'architettura del territorio dei centri minori nel ottobre 2011).
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