L'uso della fotografia familiare nella comunicazione a distanza degli emigrati come strumento di avvicinamento e distanziamento culturale. La condizione di migrante sospeso tra ancoraggi culturali mutanti, necessita ed attiva un dialogo a distanza, tra un qui ed un altrove nella duplice prospettiva dell’emigrato e di chi è invece rimasto al paese, ove tali due attori di siffatta dinamica, si affidano sovente ad una comunicazione visiva e, in tempi più recenti, audiovisiva, per stigmatizzare un processo al contempo di allontanamento e riavvicinamento. La foto familiare in primis ha giocato, in tal senso, un ruolo centrale e duraturo quale strumento di riconnessione ed escissione culturale ed affettiva. Il saggio analizza gli ambiti in cui tale processo si è attivato ed il peso assunto, nella produzione e nella riproduzione di significati, dall’immagine fotografica in un arco di tempo che si colloca tra primi del Novecento ed Anni Cinquanta.

“Rifarsi un’immagine. Cancellazioni, abrasioni e riaffermazioni identitarie nelle foto di emigranti”, in Miranda A., Signorelli A. (a cura di) “Pensare e ripensare le migrazioni”, Palermo, Sellerio, 2011 EAN 9788838925597 / Baldi, Alberto. - (2011), pp. 50-73.

“Rifarsi un’immagine. Cancellazioni, abrasioni e riaffermazioni identitarie nelle foto di emigranti”, in Miranda A., Signorelli A. (a cura di) “Pensare e ripensare le migrazioni”, Palermo, Sellerio, 2011 EAN 9788838925597.

BALDI, ALBERTO
2011

Abstract

L'uso della fotografia familiare nella comunicazione a distanza degli emigrati come strumento di avvicinamento e distanziamento culturale. La condizione di migrante sospeso tra ancoraggi culturali mutanti, necessita ed attiva un dialogo a distanza, tra un qui ed un altrove nella duplice prospettiva dell’emigrato e di chi è invece rimasto al paese, ove tali due attori di siffatta dinamica, si affidano sovente ad una comunicazione visiva e, in tempi più recenti, audiovisiva, per stigmatizzare un processo al contempo di allontanamento e riavvicinamento. La foto familiare in primis ha giocato, in tal senso, un ruolo centrale e duraturo quale strumento di riconnessione ed escissione culturale ed affettiva. Il saggio analizza gli ambiti in cui tale processo si è attivato ed il peso assunto, nella produzione e nella riproduzione di significati, dall’immagine fotografica in un arco di tempo che si colloca tra primi del Novecento ed Anni Cinquanta.
2011
9788838925597
“Rifarsi un’immagine. Cancellazioni, abrasioni e riaffermazioni identitarie nelle foto di emigranti”, in Miranda A., Signorelli A. (a cura di) “Pensare e ripensare le migrazioni”, Palermo, Sellerio, 2011 EAN 9788838925597 / Baldi, Alberto. - (2011), pp. 50-73.
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