Il recupero della Città Stratificata di Napoli può essere realizzato: 1. Senza ricorrere a sventramentiche risultano contrari alla cultura, agli interessi della collettività ed al più elementare buon senso; 2. Senza costruire nella città stratificata nuovi vani residenziali, neanche nella fase di decollo dell'iniziativa, cioè nella fase del reperimento delle case "parcheggio"; 3. Senza mettere in moto una macchina pletorica che divora colossali risorse della collettività; 4. Senza promuovere deportazioni o espropriazioni con l'alibi di un naturale ricambio sociale; 5. Senza provocare demolizioni addizionali in nome di presunte esigenze della viabilità; Viceversa tale recupero è fattibile attraverso un'accorta ed equilibrata politica d'intervento ed è fondato: 6. Sulla salvaguardia, in generale, del patrimonio edilizio costruito dalla origine della città alla seconda guerra mondiale, considerato come un unitario contesto morfologico ed, insieme, come un organismo a funzioni integrate; dunque, no ad una destinazione monofunzionale anche se qualificata; pertanto occorre mettere in atto una strategia che comporti la riqualificazione della residenza, la riorganizzazione del sistema produttivo, la creazione di servizi rari e la risoluzione del problema dei trasporti; 7. Su una saggia utilizzazione delle eccedenze di vani, 258.000 vani per 230.000 abitanti, quindi sul recupero dei 21.000 vani attualmente vuoti da utilizzare, almeno in parte, proprio come case parcheggio per avviare il risanamento conservativo; 8. Sul recupero dei diversi edifici ormai ruderizzati e delle aree di sedime di edifici abbattuti dal dopoguerra, da destinare a verde, attrezzature e servizi, al fine di riequilibrare lo spaventoso deficit esistente; 9. Sulla risoluzione del problema del traffico mediante la realizzazione di un sistema integrato dei trasporti ferro-gomma-acqua-aria; cioè coordinando le attuali reti mediante un sistema di scambiatori intermodali di traffico connessi alla pedonalizzazione; 10. Sulla ristrutturazione dell'edilizia post-bellica, priva di qualità, inserita nella città stratificata, da ridisegnare alla luce di una politica di decongestione e di recupero di aree da destinare, anch'esse, a verde, attrezzature e servizi; 11. Su una gestione oculata delle 40 mila unità abitative di proprietà del Comune che, dopo il censimento ed il rinnovo dei contratti, sono passati da una rendita di 1,5 milioni di euro a circa 40 milioni; dunque utilizzare tale gettito finanziario annuale per avviare il volano del recupero dell'intera città stratificata che, in tal modo, si autofinanzierebbe.

L'evoluzione del concetto di Centro Storico: La Città Stratificata. Criteri e metodi d'intervento applicati all'esempio della città stratificata napoletana / Buondonno, Emma. - (2004). (Intervento presentato al convegno Da centro storico a città stratificata nel febbraio 2004).

L'evoluzione del concetto di Centro Storico: La Città Stratificata. Criteri e metodi d'intervento applicati all'esempio della città stratificata napoletana.

BUONDONNO, EMMA
2004

Abstract

Il recupero della Città Stratificata di Napoli può essere realizzato: 1. Senza ricorrere a sventramentiche risultano contrari alla cultura, agli interessi della collettività ed al più elementare buon senso; 2. Senza costruire nella città stratificata nuovi vani residenziali, neanche nella fase di decollo dell'iniziativa, cioè nella fase del reperimento delle case "parcheggio"; 3. Senza mettere in moto una macchina pletorica che divora colossali risorse della collettività; 4. Senza promuovere deportazioni o espropriazioni con l'alibi di un naturale ricambio sociale; 5. Senza provocare demolizioni addizionali in nome di presunte esigenze della viabilità; Viceversa tale recupero è fattibile attraverso un'accorta ed equilibrata politica d'intervento ed è fondato: 6. Sulla salvaguardia, in generale, del patrimonio edilizio costruito dalla origine della città alla seconda guerra mondiale, considerato come un unitario contesto morfologico ed, insieme, come un organismo a funzioni integrate; dunque, no ad una destinazione monofunzionale anche se qualificata; pertanto occorre mettere in atto una strategia che comporti la riqualificazione della residenza, la riorganizzazione del sistema produttivo, la creazione di servizi rari e la risoluzione del problema dei trasporti; 7. Su una saggia utilizzazione delle eccedenze di vani, 258.000 vani per 230.000 abitanti, quindi sul recupero dei 21.000 vani attualmente vuoti da utilizzare, almeno in parte, proprio come case parcheggio per avviare il risanamento conservativo; 8. Sul recupero dei diversi edifici ormai ruderizzati e delle aree di sedime di edifici abbattuti dal dopoguerra, da destinare a verde, attrezzature e servizi, al fine di riequilibrare lo spaventoso deficit esistente; 9. Sulla risoluzione del problema del traffico mediante la realizzazione di un sistema integrato dei trasporti ferro-gomma-acqua-aria; cioè coordinando le attuali reti mediante un sistema di scambiatori intermodali di traffico connessi alla pedonalizzazione; 10. Sulla ristrutturazione dell'edilizia post-bellica, priva di qualità, inserita nella città stratificata, da ridisegnare alla luce di una politica di decongestione e di recupero di aree da destinare, anch'esse, a verde, attrezzature e servizi; 11. Su una gestione oculata delle 40 mila unità abitative di proprietà del Comune che, dopo il censimento ed il rinnovo dei contratti, sono passati da una rendita di 1,5 milioni di euro a circa 40 milioni; dunque utilizzare tale gettito finanziario annuale per avviare il volano del recupero dell'intera città stratificata che, in tal modo, si autofinanzierebbe.
2004
L'evoluzione del concetto di Centro Storico: La Città Stratificata. Criteri e metodi d'intervento applicati all'esempio della città stratificata napoletana / Buondonno, Emma. - (2004). (Intervento presentato al convegno Da centro storico a città stratificata nel febbraio 2004).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/423763
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