Da oltre vent’anni si producono a livello sperimentale sistemi informativi finalizzati ad introdurre nuove modalità di fruizione del bene culturale. In questo ambito di sperimentazione la tecnologia ha svolto un ruolo trainante spesso a discapito dei contenuti, alimentando l’esigenza di definire nuovi modelli comunicativi in sintonia con la cultura iconografica contemporanea. La maggior parte delle applicazioni è stata infatti finalizzata alla realizzazione di “cataloghi file:///C|/Users/User/Desktop/MODELLO prin 2009.htm (4 of 64)08/09/2011 20:50:37 MODELLO digitali” che consentono il libero accesso all’informazione, banche date e archivi on-line, che offrono la possibilità di studiare il patrimonio artistico e culturale anche a distanza, favorendo la divulgazione della conoscenza. A queste applicazioni, ormai abbastanza collaudate, se ne aggiungono altre, che hanno come obiettivo la definizione di nuovi e diversi livelli di fruizione dei beni culturali, reti materiali e immateriali che strutturano la conoscenza. Il tema proposto dall’Unità di ricerca locale - Ferico II - ha come oggetto lo studio del patrimonio archeologico sommerso dell’area flegrea e delle relazioni con i siti archeologici terrestri. In questo ambito territoriale il fenomeno del bradisismo negativo e positivo ha determinato nel corso dei secoli rapide modifiche con il conseguente sprofondamento dell’antica fascia costiera e la sommersione di tutti gli edifici che su questa fascia insistevano. Ne deriva che siti di grande importanza, come il porto di Miseno, sede della flotta militare romana, e Baia antica, sono oggi in gran parte sommersi. Questo evento rende i reperti archeologici difficilmente fruibili, se non tramite le escursioni sub acque organizzate dalle varie associazioni locali, con un’oggettiva difficoltà ad inquadrare il reperto stesso in un contesto più ampio, ne scaturisce la necessità di costruire un progetto di comunicazione che sia in grado di rendere esplicito l’evento e consentire la contestualizzazione del reperto, per andare oltre il fascino dell’immersione. L’obiettivo è quello di costruire un diverso livello di conoscenza in grado di valorizzare il bene culturale e consentirne la comprensione. Le lacune insite nel concetto stesso di reperto e la possibilità di contestualizzarlo offerto dalla virtualità, creano nuove modalità di fruizione. Nella maggior parte delle applicazioni in questo settore la componente spettacolare e ludica generalmente prevale, la ricostruzione è quasi sempre affidata ad esperti che spesso curano prevalentemente l’aspetto tecnologico della comunicazione senza entrare nel merito del contenuto da comunicare. La ricerca è quindi prevalentemente orientata a definire un linguaggio in grado di rendere distinguibile il dato certo dall’ipotesi, e l’utilizzo della tecnologia non è finalizzato ad ottenere simulazioni virtuali sofisticate ma piuttosto a individuare nuovi codici comunicativi. In questo senso la Virtual Archeology consente di realizzare un nuovo prodotto la cui materia prima è il bene culturale che sottoposto ad un processo di elaborazione si trasforma in conoscenza. L’inserimento di questo prodotto culturale nella piattaforma multimediale (network, Netheritage), consentirà di diffondere il livello di conoscenze acquisito ma soprattutto di sollecitare il dibattito sulle metodologie di analisi, di studio e di valorizzazione dei beni culturali. La scelta dell’area di studio presenta una molteplicità di problematiche tanto da favorire la sperimentazione su diversi livelli: - a fronte di un ricco patrimonio naturale, archeologico e storico, il territorio è caratterizzato da una condizione di degrado ambientale diffusa e ciò rende necessaria l’individuazione di idonee strategie per la riqualificazione ambientale; - la gestione del patrimonio culturale non risulta essere integrata e quindi è necessario mettere a sistema la conoscenza creando una rete che favorisca l’interscambio e tenda a superare il gap comunicativo connesso alla divulgazione del patrimonio archeologico; - alla naturale difficoltà di fruizione del reperto archeologico si aggiunge nel caso specifico l’ulteriore difficoltà derivante dal fatto che molti dei reperti sono sommersi, ciò rende necessario più che negli altri casi la definizione di un prodotto culturale che trasformi il bene in conoscenza. I principali obiettivi della ricerca sono quindi : file:///C|/Users/User/Desktop/MODELLO prin 2009.htm (5 of 64)08/09/2011 20:50:37 MODELLO - Costruire una mappa interattiva (piattaforma multimediale) dei siti archeologici dell’area dei Campi Flegrei per la definizione di percorsi turistici alternativi in grado di innescare meccanismi di riqualificazione territoriale; - Sperimentare nuove metodologie per il rilievo, l’analisi e la rappresentazione dei reperti archeologici sommersi; - Individuare nuovi codici comunicativi per la fruizione del patrimonio archeologico (virtual archology).

Nuove strategie per la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio archeologico dell'area flegrea / DI LUGGO, Antonella; Campi, Massimiliano; Florio, Riccardo; Pagliano, Alessandra; Capone, Mara; Renzullo, Achille. - (2009). (Intervento presentato al convegno Progetto di un sistema interattivo per la conoscenza e la gestione del patrimonio culturale mediterraneo. Invarianti e permanenze architettoniche e archeologiche. nel 17/10/2011).

Nuove strategie per la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio archeologico dell'area flegrea

DI LUGGO, ANTONELLA;CAMPI, MASSIMILIANO;FLORIO, RICCARDO;PAGLIANO, ALESSANDRA;CAPONE, MARA;RENZULLO, ACHILLE
2009

Abstract

Da oltre vent’anni si producono a livello sperimentale sistemi informativi finalizzati ad introdurre nuove modalità di fruizione del bene culturale. In questo ambito di sperimentazione la tecnologia ha svolto un ruolo trainante spesso a discapito dei contenuti, alimentando l’esigenza di definire nuovi modelli comunicativi in sintonia con la cultura iconografica contemporanea. La maggior parte delle applicazioni è stata infatti finalizzata alla realizzazione di “cataloghi file:///C|/Users/User/Desktop/MODELLO prin 2009.htm (4 of 64)08/09/2011 20:50:37 MODELLO digitali” che consentono il libero accesso all’informazione, banche date e archivi on-line, che offrono la possibilità di studiare il patrimonio artistico e culturale anche a distanza, favorendo la divulgazione della conoscenza. A queste applicazioni, ormai abbastanza collaudate, se ne aggiungono altre, che hanno come obiettivo la definizione di nuovi e diversi livelli di fruizione dei beni culturali, reti materiali e immateriali che strutturano la conoscenza. Il tema proposto dall’Unità di ricerca locale - Ferico II - ha come oggetto lo studio del patrimonio archeologico sommerso dell’area flegrea e delle relazioni con i siti archeologici terrestri. In questo ambito territoriale il fenomeno del bradisismo negativo e positivo ha determinato nel corso dei secoli rapide modifiche con il conseguente sprofondamento dell’antica fascia costiera e la sommersione di tutti gli edifici che su questa fascia insistevano. Ne deriva che siti di grande importanza, come il porto di Miseno, sede della flotta militare romana, e Baia antica, sono oggi in gran parte sommersi. Questo evento rende i reperti archeologici difficilmente fruibili, se non tramite le escursioni sub acque organizzate dalle varie associazioni locali, con un’oggettiva difficoltà ad inquadrare il reperto stesso in un contesto più ampio, ne scaturisce la necessità di costruire un progetto di comunicazione che sia in grado di rendere esplicito l’evento e consentire la contestualizzazione del reperto, per andare oltre il fascino dell’immersione. L’obiettivo è quello di costruire un diverso livello di conoscenza in grado di valorizzare il bene culturale e consentirne la comprensione. Le lacune insite nel concetto stesso di reperto e la possibilità di contestualizzarlo offerto dalla virtualità, creano nuove modalità di fruizione. Nella maggior parte delle applicazioni in questo settore la componente spettacolare e ludica generalmente prevale, la ricostruzione è quasi sempre affidata ad esperti che spesso curano prevalentemente l’aspetto tecnologico della comunicazione senza entrare nel merito del contenuto da comunicare. La ricerca è quindi prevalentemente orientata a definire un linguaggio in grado di rendere distinguibile il dato certo dall’ipotesi, e l’utilizzo della tecnologia non è finalizzato ad ottenere simulazioni virtuali sofisticate ma piuttosto a individuare nuovi codici comunicativi. In questo senso la Virtual Archeology consente di realizzare un nuovo prodotto la cui materia prima è il bene culturale che sottoposto ad un processo di elaborazione si trasforma in conoscenza. L’inserimento di questo prodotto culturale nella piattaforma multimediale (network, Netheritage), consentirà di diffondere il livello di conoscenze acquisito ma soprattutto di sollecitare il dibattito sulle metodologie di analisi, di studio e di valorizzazione dei beni culturali. La scelta dell’area di studio presenta una molteplicità di problematiche tanto da favorire la sperimentazione su diversi livelli: - a fronte di un ricco patrimonio naturale, archeologico e storico, il territorio è caratterizzato da una condizione di degrado ambientale diffusa e ciò rende necessaria l’individuazione di idonee strategie per la riqualificazione ambientale; - la gestione del patrimonio culturale non risulta essere integrata e quindi è necessario mettere a sistema la conoscenza creando una rete che favorisca l’interscambio e tenda a superare il gap comunicativo connesso alla divulgazione del patrimonio archeologico; - alla naturale difficoltà di fruizione del reperto archeologico si aggiunge nel caso specifico l’ulteriore difficoltà derivante dal fatto che molti dei reperti sono sommersi, ciò rende necessario più che negli altri casi la definizione di un prodotto culturale che trasformi il bene in conoscenza. I principali obiettivi della ricerca sono quindi : file:///C|/Users/User/Desktop/MODELLO prin 2009.htm (5 of 64)08/09/2011 20:50:37 MODELLO - Costruire una mappa interattiva (piattaforma multimediale) dei siti archeologici dell’area dei Campi Flegrei per la definizione di percorsi turistici alternativi in grado di innescare meccanismi di riqualificazione territoriale; - Sperimentare nuove metodologie per il rilievo, l’analisi e la rappresentazione dei reperti archeologici sommersi; - Individuare nuovi codici comunicativi per la fruizione del patrimonio archeologico (virtual archology).
2009
Nuove strategie per la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio archeologico dell'area flegrea / DI LUGGO, Antonella; Campi, Massimiliano; Florio, Riccardo; Pagliano, Alessandra; Capone, Mara; Renzullo, Achille. - (2009). (Intervento presentato al convegno Progetto di un sistema interattivo per la conoscenza e la gestione del patrimonio culturale mediterraneo. Invarianti e permanenze architettoniche e archeologiche. nel 17/10/2011).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/423478
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