Restauro architettonico e unità. La 'nuova' Camera dei deputati da Palazzo Carignano a Montecitorio

Il saggio affronta la sistemazione delle sedi del nuovo Governo unitario nella capitale sabuada e poi a Firenze e a Roma sotto la ‘lente storiografica’ del restauro, ossia del modo di intendere l’intervento di adeguamento delle preesistenze di elevato valore storico-artistico via via prescelte per ospitare le sedi del nuovo Parlamento. Come si evince dallo studio, tali scelte furono condizionate da fattori politici, che richiedevano rappresentatività e tempi brevi, ma anche da considerazioni economiche. Tutto ciò fece propendere verso soluzioni di riutilizzo o di restauro di antiche sedi, da tempo accreditate nella memoria collettiva come luoghi del potere spirituale o temporale, piuttosto che verso la costruzione di nuovi edifici. Il saggio affronta in tale ottica, anche attraverso il vaglio di una documentazione inedita, il tema della trasformazione e dell’ampliamento di edifici preesistenti, con la creazione al loro interno di ‘aule provvisorie’, con particolare riferimento ai casi del Palazzo Montecitorio a Roma, del Palazzo Carignano a Torino e e del Salone dei Cinquecento a Firenze.