E' da tempo nota la stretta corellazione tra il BPV-2 e l'oncogenesi vescicale in presenza di cofattori, come le sostanze tossiche della felce, pianta ubiquitaria largamente diffusa nell'Italia meridionale e in molte zone tropicali e subtropicali. Già a partire dal 2003 e poi negli anni successivi il nostro gruppo di ricerca ha riscontrato DNA di BPV-2 in vesciche urinarie bovine in corso di tumori e nel sangue degli stessi, la cui unica manifestazione clinica era rappresentata dalla ematuria cronica enzootica (CEH). Più di recente in animali con tumori vescicali sono state riscontrate una lunga serie di ceppi batterici responsabili con molta probabilità di alcune infezioni croniche, che ormai molti autori considerano alla base dell'oncogenesi di diversi tumori. Con le nostre unità di ricerca eseguiremo indagini di biologia molecolare e di batteriologia per riscontrare la presenza di tutti i fattori batterici e/o virali presenti nella vescica e nel sangue. Inoltre verranno condotte indagini chimiche verranno eseguite sul latte, destinato al consumo umano, di bovini alimentati con felce alla ricerca di ptaquiloside (PT), il più potente fattore oncogeno contenuto nella felce per impedire che lo stesso possa essere inserito nella catena alimentare dell'uomo ed affrontare, così, un'emergente problematica di sicurezza alimentare. E' utile ricordare che in alcune zone del Venezuela e del Costarica l'elevata incidenza di tumori gastrici, osservata nell'uomo, viene generalmente collegata all'abitudine alimentare di bere latte proveniente da bovini allevati in pascoli ricchi in felce. È fondamentale quindi approfondire gli aspetti clinici e patogenetici coinvolti, attraverso un'analisi dei processi alla base delle infiammazioni sostenute principalmente da batteri e virus responsabili della promozione del tumore attraverso meccanismi nei quali un ruolo centrale viene svolto da processi immunitari. L'oncogenesi sarà inoltre studiata, nel suo sviluppo e nella sua promozione, studiando il comportamento di alcune citochine pro-infiammatorie quali l'interleuchina 6 e la CXCL-8 ma anche eventuale pathways molecolari. Inoltre lo studio del profilo citofluorimetrico delle cellule coinvolte nel processo infiammatorio, nonché l'identificazione di marcatori BPV- specifici consentirebbe infatti di chiarire gli eventi alla base dell'oncogenesi vescicale. Così come lo studio sul coinvolgimento di alcune proteine (BAG3) coinvolte in diversi processi cellulari, nella replicazione del virus BPV-2 e le possibili interazioni funzionali con l'oncoproteina virale E5. Non meno importate è la correlazione di alcuni alcuni recettori (sigma-2) e la loro overespressione. L'obiettivo finale è quindi quello di valutare tutti i processi molecolari, clinici e patogenetici alla base dell'oncogenesi vescicale, in corso di infiammazioni d'origine batterica e/o virale. In questo contesto il bovino può senza dubbio assumere un particolare significato anche come Animal model per lo studio delle malattie infettive

PRIN 2007 - Meccanismi patogenetici e rilievi clinico-diagnostici nei tumori vescicali del bovino caratterizzati da ematuria cronica / Britti, D.; Ciaramella, Paolo; Piantedosi, Diego. - (2007). (Intervento presentato al convegno Agenti infettivi e fattori alimentari nell'oncogenesi della vescica del bovino: meccanismi patogenetici e sicurezza alimentare. nel 2005).

PRIN 2007 - Meccanismi patogenetici e rilievi clinico-diagnostici nei tumori vescicali del bovino caratterizzati da ematuria cronica.

CIARAMELLA, PAOLO;PIANTEDOSI, DIEGO
2007

Abstract

E' da tempo nota la stretta corellazione tra il BPV-2 e l'oncogenesi vescicale in presenza di cofattori, come le sostanze tossiche della felce, pianta ubiquitaria largamente diffusa nell'Italia meridionale e in molte zone tropicali e subtropicali. Già a partire dal 2003 e poi negli anni successivi il nostro gruppo di ricerca ha riscontrato DNA di BPV-2 in vesciche urinarie bovine in corso di tumori e nel sangue degli stessi, la cui unica manifestazione clinica era rappresentata dalla ematuria cronica enzootica (CEH). Più di recente in animali con tumori vescicali sono state riscontrate una lunga serie di ceppi batterici responsabili con molta probabilità di alcune infezioni croniche, che ormai molti autori considerano alla base dell'oncogenesi di diversi tumori. Con le nostre unità di ricerca eseguiremo indagini di biologia molecolare e di batteriologia per riscontrare la presenza di tutti i fattori batterici e/o virali presenti nella vescica e nel sangue. Inoltre verranno condotte indagini chimiche verranno eseguite sul latte, destinato al consumo umano, di bovini alimentati con felce alla ricerca di ptaquiloside (PT), il più potente fattore oncogeno contenuto nella felce per impedire che lo stesso possa essere inserito nella catena alimentare dell'uomo ed affrontare, così, un'emergente problematica di sicurezza alimentare. E' utile ricordare che in alcune zone del Venezuela e del Costarica l'elevata incidenza di tumori gastrici, osservata nell'uomo, viene generalmente collegata all'abitudine alimentare di bere latte proveniente da bovini allevati in pascoli ricchi in felce. È fondamentale quindi approfondire gli aspetti clinici e patogenetici coinvolti, attraverso un'analisi dei processi alla base delle infiammazioni sostenute principalmente da batteri e virus responsabili della promozione del tumore attraverso meccanismi nei quali un ruolo centrale viene svolto da processi immunitari. L'oncogenesi sarà inoltre studiata, nel suo sviluppo e nella sua promozione, studiando il comportamento di alcune citochine pro-infiammatorie quali l'interleuchina 6 e la CXCL-8 ma anche eventuale pathways molecolari. Inoltre lo studio del profilo citofluorimetrico delle cellule coinvolte nel processo infiammatorio, nonché l'identificazione di marcatori BPV- specifici consentirebbe infatti di chiarire gli eventi alla base dell'oncogenesi vescicale. Così come lo studio sul coinvolgimento di alcune proteine (BAG3) coinvolte in diversi processi cellulari, nella replicazione del virus BPV-2 e le possibili interazioni funzionali con l'oncoproteina virale E5. Non meno importate è la correlazione di alcuni alcuni recettori (sigma-2) e la loro overespressione. L'obiettivo finale è quindi quello di valutare tutti i processi molecolari, clinici e patogenetici alla base dell'oncogenesi vescicale, in corso di infiammazioni d'origine batterica e/o virale. In questo contesto il bovino può senza dubbio assumere un particolare significato anche come Animal model per lo studio delle malattie infettive
2007
PRIN 2007 - Meccanismi patogenetici e rilievi clinico-diagnostici nei tumori vescicali del bovino caratterizzati da ematuria cronica / Britti, D.; Ciaramella, Paolo; Piantedosi, Diego. - (2007). (Intervento presentato al convegno Agenti infettivi e fattori alimentari nell'oncogenesi della vescica del bovino: meccanismi patogenetici e sicurezza alimentare. nel 2005).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/422952
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