Spettroscopia ad Assorbimento atomico (AAS) e Spettroscopia a Plasma Accoppiato induttivamente (ICP)

Le indagini chimico-fisiche sui beni culturali sono di grandissima importanza perché, rendendo possibile conoscere la natura e la struttura di un reperto, danno degli spunti preziosi anche sulla sua origine, età ed autenticità. Per questo motivo un professionista del settore dei beni culturali, qualunque sia la sua specialità, non può ignorare l’importanza della diagnostica e non può non averne almeno dei rudimenti. La diagnostica si basa in genere su indagini dirette, visive, e su strumentazioni di vario tipo. Ma non va mai dimenticato che la prima strumentazione in possesso dell’uomo è costituita dai propri sensi. Un materiale ci darà delle prime importantissime informazioni attraverso il suo aspetto, liscio o ruvido, il suo colore, la sua trasparenza o opacità, la densità che potremo apprezzare soppesando l’oggetto e valutandone ad occhio le dimensioni, il suo eventuale odore di metallo, di muffa, di umido, il sapore che apprezzeremo toccando con la punta della lingua l’oggetto, scoprendo ora un sapore metallico, ora di terra, ora salino, il rumore emesso di pieno o di vuoto, metallico o sordo, quando vi battiamo le nocche delle mani sopra e ancora la sensazione di caldo o di freddo quando lo tocchiamo, espressione delle sue proprietà termiche isolanti nel primo caso e conduttrici nel secondo caso. Come si vede, senza aver seguito alcun corso di metodologie chimico-fisiche, ognuno di noi ha acquisito, attraverso la propria esperienza personale di vita vissuta, la capacità di svolgere un primo livello di indagini.