il ragionamento sul tema delle periferie urbane è stato articolato attraverso tre considerazioni: una prima di carattere generale –sulla definizione di specificità e genericità dei fatti urbani – una seconda sulla periferia, quindi l’ultima sul caso studio di Napoli, come oggetto delle ricerche di un gruppo che, nell’Università di Napoli, da molti anni lavora su questi temi e di una attività progettuale che ha la nostra città come terreno di studio e di intervento. Specificità e genericità dei fatti urbani. Il ragionamento sulla impossibilità e illiceità di generalizzare i fatti urbani spiega in un certo qual senso l’evidente crisi e inadeguatezza dei vecchi strumenti di intervento: i piani urbanistici tradizionalmente intesi, sono incapaci di controllare la trasformazione, e, peraltro, oggi puntualmente e continuamente variabili e variati in presenza di interessi specifici attraverso le procedure dell’accordo di programma e della variante puntuale. In questo quadro è tanto più indispensabile che il controllo pubblico della trasformazione passi attraverso un profondo aggiornamento culturale che ridefinisca gli equilibri ammissibili tra cultura del piano e cultura del progetto. Periferie (?). Il titolo dato alla sedicesima edizione del Seminario di Cultura Urbana di Camerino sottolinea forse - nel ‘corredare’ con un punto interrogativo la parola Periferie - la difficoltà nel trovare definizioni condivise. Sicuramente l’accezione topologica non appare oggi sufficiente ad esaurire la definizione di ‘periferia’ pur richiamando il significato etimologico del termine che rimanda al concetto di ‘stare al margine’: uno ‘stare’ che deve essere inteso non con riferimento al dato fisico ma a quelle condizioni morfologiche, di vita e di abitabilità che caratterizzano - o meglio dovrebbero caratterizzare - luoghi che tutti ci sentiremmo di definire ‘città’. Il caso-studio: Napoli. La riflessione sull’area orientale e sulla cosiddetta area nord, nel caso di Napoli, può essere funzionale ai ragionamenti di carattere generale cui si è accennato. Se ad oriente la città appare essersi formata, nel tempo, per ‘parti ed elementi separati’ (il ‘tessuto’ degli insediamenti industriali, i segni lineari della grandi infrastrutture, il recinto monofunzionale del Centro Direzionale, i frammenti residui di una organizzazione agricola del territorio) i temi sui quali lavorare potrebbero essere quelli del rapporto con il paesaggio in un’area, relativamente a bassa densità che dialoga con il mare, da un lato, e con le colline ed il Vesuvio (anche come presenza iconica), dall’altro, e del rapporto tra le infrastrutture a rete, gli spazi aperti e le attrezzature da insediare quali manufatti in grado di rapportarsi alla nuova ‘misura’, interscalare o multiscalare, introdotta proprio dai grandi temi infrastrutturali e dalle relazioni con il paesaggio. A nord la condizione geografica e orografica costituisce un primo, determinante, elemento di specificità dell’area che ha determinato una frattura mai sanata e un suo proiettarsi più verso l’hinterland che non verso la città. E oggi il futuro di quest’area deve essere delineato a partire proprio da un allargamento della visione alla dimensione metropolitana: costruendo una ipotesi generale che non rinunci ad una immediata possibilità di intervento su alcune questioni specifiche all’interno però di una ipotesi strategica e formale che punti a definire, per l’area nord, il ruolo non più di area di margine rispetto alla città ma di luogo intermedio tra due grandi parchi di livello territoriale (quello delle colline di Napoli e quello dall’arco collinare dei comuni di Marano e Mugnano) ribaltando il significato, rispetto alla dimensione metropolitana, della condizione orografica da condizione di ‘esclusione’ ad elemento di ricchezza e di apertura all’entroterra.

Dimensioni conformi e temi di progetto per le periferie urbane: esperienze napoletane a confronto / Visconti, Federica. - (2006). (Intervento presentato al convegno PERIFERIE? Paesaggi urbani in trasformazione tenutosi a Università di Camerino nel 30 luglio - 3 agosto 2006).

Dimensioni conformi e temi di progetto per le periferie urbane: esperienze napoletane a confronto

VISCONTI, FEDERICA
2006

Abstract

il ragionamento sul tema delle periferie urbane è stato articolato attraverso tre considerazioni: una prima di carattere generale –sulla definizione di specificità e genericità dei fatti urbani – una seconda sulla periferia, quindi l’ultima sul caso studio di Napoli, come oggetto delle ricerche di un gruppo che, nell’Università di Napoli, da molti anni lavora su questi temi e di una attività progettuale che ha la nostra città come terreno di studio e di intervento. Specificità e genericità dei fatti urbani. Il ragionamento sulla impossibilità e illiceità di generalizzare i fatti urbani spiega in un certo qual senso l’evidente crisi e inadeguatezza dei vecchi strumenti di intervento: i piani urbanistici tradizionalmente intesi, sono incapaci di controllare la trasformazione, e, peraltro, oggi puntualmente e continuamente variabili e variati in presenza di interessi specifici attraverso le procedure dell’accordo di programma e della variante puntuale. In questo quadro è tanto più indispensabile che il controllo pubblico della trasformazione passi attraverso un profondo aggiornamento culturale che ridefinisca gli equilibri ammissibili tra cultura del piano e cultura del progetto. Periferie (?). Il titolo dato alla sedicesima edizione del Seminario di Cultura Urbana di Camerino sottolinea forse - nel ‘corredare’ con un punto interrogativo la parola Periferie - la difficoltà nel trovare definizioni condivise. Sicuramente l’accezione topologica non appare oggi sufficiente ad esaurire la definizione di ‘periferia’ pur richiamando il significato etimologico del termine che rimanda al concetto di ‘stare al margine’: uno ‘stare’ che deve essere inteso non con riferimento al dato fisico ma a quelle condizioni morfologiche, di vita e di abitabilità che caratterizzano - o meglio dovrebbero caratterizzare - luoghi che tutti ci sentiremmo di definire ‘città’. Il caso-studio: Napoli. La riflessione sull’area orientale e sulla cosiddetta area nord, nel caso di Napoli, può essere funzionale ai ragionamenti di carattere generale cui si è accennato. Se ad oriente la città appare essersi formata, nel tempo, per ‘parti ed elementi separati’ (il ‘tessuto’ degli insediamenti industriali, i segni lineari della grandi infrastrutture, il recinto monofunzionale del Centro Direzionale, i frammenti residui di una organizzazione agricola del territorio) i temi sui quali lavorare potrebbero essere quelli del rapporto con il paesaggio in un’area, relativamente a bassa densità che dialoga con il mare, da un lato, e con le colline ed il Vesuvio (anche come presenza iconica), dall’altro, e del rapporto tra le infrastrutture a rete, gli spazi aperti e le attrezzature da insediare quali manufatti in grado di rapportarsi alla nuova ‘misura’, interscalare o multiscalare, introdotta proprio dai grandi temi infrastrutturali e dalle relazioni con il paesaggio. A nord la condizione geografica e orografica costituisce un primo, determinante, elemento di specificità dell’area che ha determinato una frattura mai sanata e un suo proiettarsi più verso l’hinterland che non verso la città. E oggi il futuro di quest’area deve essere delineato a partire proprio da un allargamento della visione alla dimensione metropolitana: costruendo una ipotesi generale che non rinunci ad una immediata possibilità di intervento su alcune questioni specifiche all’interno però di una ipotesi strategica e formale che punti a definire, per l’area nord, il ruolo non più di area di margine rispetto alla città ma di luogo intermedio tra due grandi parchi di livello territoriale (quello delle colline di Napoli e quello dall’arco collinare dei comuni di Marano e Mugnano) ribaltando il significato, rispetto alla dimensione metropolitana, della condizione orografica da condizione di ‘esclusione’ ad elemento di ricchezza e di apertura all’entroterra.
2006
Dimensioni conformi e temi di progetto per le periferie urbane: esperienze napoletane a confronto / Visconti, Federica. - (2006). (Intervento presentato al convegno PERIFERIE? Paesaggi urbani in trasformazione tenutosi a Università di Camerino nel 30 luglio - 3 agosto 2006).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/421121
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact