Il disegno è il mezzo attraverso il quale si reifica il progetto ma è anche uno strumento di conoscenza, sia che si applichi alle architetture, monumenti di ogni epoca, sia alla città e al territorio, diventando strumento selettivo volto a mettere in luce la struttura dei fatti urbani. Proprio in tal senso, all’interno della didattica dell’architettura, il disegno deve essere insegnato come dato strumentale e scientifico ma può assumere connotazioni ulteriori che attengono all’impianto metodologico del progetto. Il contributo ha inteso descrivere - quanto a ragioni, metodo e risultati - alcune sperimentazioni condotte all’interno dei Corsi di Laboratorio della Facoltà di Architettura negli ultimi cinque anni e che possono essere ‘riassunti’ in due famiglie che trovano i loro archetipi, rispettivamente, nella Città Analoga di Cantafora e nella Proposta architettonica per Roma est di Carlo Aymonino, Costantino Dardi e Raffaele Panella. Nel primo caso il ridisegno di architetture note, non solo nella loro struttura planimetrica ma anche formale, e la loro composizione indaga le relazioni tra elementi e parti che ‘costruiscono’ la struttura della città. Nel secondo caso, specularmente, approcciare il progetto urbano attraverso architetture note conosce e, soprattutto, misura la città e il territorio contesto del progetto. Due momenti utili al progetto, particolarmente in ambito didattico - riassuntivo il primo, sintetico a priori il secondo - due declinazioni di un principio, ricordando Rogers per il quale «…particolarmente per l'architettura il penetrare le strutture, il possederle, il variarle, è già fare […] conduce chi compie tale esperienza alle soglie della creazione compositiva».
“Città analoga” ed “esercizi di misura”: note sul disegno ‘a margine’ della didattica del progetto / Visconti, Federica. - (2011). (Intervento presentato al convegno il disegno delle trasformazioni tenutosi a Napoli, facoltà di ingegneria nel 1-2 dicembre 2011).
“Città analoga” ed “esercizi di misura”: note sul disegno ‘a margine’ della didattica del progetto
VISCONTI, FEDERICA
2011
Abstract
Il disegno è il mezzo attraverso il quale si reifica il progetto ma è anche uno strumento di conoscenza, sia che si applichi alle architetture, monumenti di ogni epoca, sia alla città e al territorio, diventando strumento selettivo volto a mettere in luce la struttura dei fatti urbani. Proprio in tal senso, all’interno della didattica dell’architettura, il disegno deve essere insegnato come dato strumentale e scientifico ma può assumere connotazioni ulteriori che attengono all’impianto metodologico del progetto. Il contributo ha inteso descrivere - quanto a ragioni, metodo e risultati - alcune sperimentazioni condotte all’interno dei Corsi di Laboratorio della Facoltà di Architettura negli ultimi cinque anni e che possono essere ‘riassunti’ in due famiglie che trovano i loro archetipi, rispettivamente, nella Città Analoga di Cantafora e nella Proposta architettonica per Roma est di Carlo Aymonino, Costantino Dardi e Raffaele Panella. Nel primo caso il ridisegno di architetture note, non solo nella loro struttura planimetrica ma anche formale, e la loro composizione indaga le relazioni tra elementi e parti che ‘costruiscono’ la struttura della città. Nel secondo caso, specularmente, approcciare il progetto urbano attraverso architetture note conosce e, soprattutto, misura la città e il territorio contesto del progetto. Due momenti utili al progetto, particolarmente in ambito didattico - riassuntivo il primo, sintetico a priori il secondo - due declinazioni di un principio, ricordando Rogers per il quale «…particolarmente per l'architettura il penetrare le strutture, il possederle, il variarle, è già fare […] conduce chi compie tale esperienza alle soglie della creazione compositiva».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.