I contenuti scientifico-disciplinari della Composizione Architettonica contribuiscono alla definizione del progetto architettonico e urbano attraverso la riflessione sugli strumenti e metodi, sulla tradizione disciplinare, sulla dimensione conoscitiva, sulla capacità di interpretare e trasformare lo spazio fisico. In particolare la Composizione è attenta alla logica tettonica, distributiva e formale con cui l’organismo architettonico si definisce nei suoi elementi e parti componenti e si relaziona con altri organismi architettonici all’interno del contesto d’appartenenza. L’insegnamento si dovrebbe proporre di trasmettere agli studenti un’adeguata formazione, sia culturale che professionale, oltre che gli strumenti interdisciplinari necessari per la progettazione e realizzazione dell’architettura e della città. In tal senso, obiettivo didattico prioritario è l’avviamento degli studenti alla capacità di integrare le tecniche compositive con la coscienza ambientale, la stratificazione storica e la conoscenza tipologica, in sintesi il percorso dalla Natura, attraverso la Storia, per l’Architettura della contemporaneità. Lo scopo della Composizione, dunque, è quello di fornire le basi di una metodologia mirata alla risoluzione delle principali problematiche configuranti la pratica del progetto per l’ambiente e le costruzioni da ogni punto di vista compositivo, funzionale, strutturale ed energetico. L’obiettivo principale è, tuttavia, quello di fornire allo studente le basi della formazione teorica della progettazione per poter procedere all’integrazione degli elementi di ideazione fondanti il progetto stesso. In particolare è necessario codificare in maniera determinata le fasi della ideazione del progetto integrando il percorso compositivo con gli aspetti relativi alla realizzazione dell’architettura. Il progetto, partendo dalla scala urbana sino a giungere a quella precipuamente architettonica, si evolve attraverso diversi percorsi metodologici e disciplinari, pertanto è necessario che conservi la coerenza di intenti e di intervento, ma, soprattutto, di risultati e di effetti che si determinano nella modificazione dell’ambiente e del paesaggio. Ancor prima di esprimere volontà figurative, volumetriche e fisiche, la Composizione architettonica e urbana dovrebbe coniugare, da un lato, i molteplici aspetti organizzativi e relazionali tra città, i propri tessuti ed i singoli edifici e, dall’altro, i molteplici aspetti della progettazione esecutiva finalizzata all’organizzazione del cantiere ed alla direzione dell’opera senza che ostacoli reali possano contraddire la natura originaria del progetto stesso. Da quanto detto emerge la necessità che l’insegnamento e la pratica del progetto siano legati indissolubilmente e che la sperimentazione e l’innovazione scientifica e tecnologica della ricerca trovi verifica nelle realizzazioni e, allo stesso tempo, spunti e indicazioni per l’avanzamento teorico-scientifico stesso. L’allontanamento progressivo dei docenti di composizione architettonica dalla sperimentazione progettuale diretta, imposto dalle continue riforme del sistema universitario nazionale fino all’ultima Legge n. 240 del 2010, Ministro Gelmini, ha comportato un divario sempre più profondo tra la formazione teorica universitaria e la pratica progettuale professionale con l’impoverimento della qualità dell’Architettura. Il Paese che ha consegnato all’umanità oltre il 40 % del patrimonio storico artistico globale e di questo l’architettura, il paesaggio, le città e il territorio sono espressione dell’unità del processo storico del Paese stesso, oggi è il luogo in cui disciplina e pratica del progetto subiscono la sistematica destrutturazione per politiche culturali e scientifiche contrarie alla tutela del primato italiano in materia di creatività e capacità di produzione artistica. L’obiettivo del presente contributo è: a. rifondare la priorità delle discipline compositive all’interno del processo di modificazione dell’Ambiente, dei Paesaggi e delle Città connesso ai piani e alle programmazioni politiche dal livello nazionale a quello locale; b. rafforzare la conoscenza e la diffusione del sapere dell’Architettura come fondante la formazione di tecnici preposti alle modificazioni ambientali dalle sfide globali alle democratiche buone pratiche delle partecipazioni delle comunità.

Diritto allo studio, liberta’ d’insegnamento e della ricerca tra i tagli alla spesa pubblica, la riforma Gelmini e lo scopo dell’architettura in Italia / Buondonno, Emma. - (2011). (Intervento presentato al convegno Fare e insegnare architettura in Italia tenutosi a Ischia, Centro Congressi, Hotel Villa Savoia nel 8-9 aprile 2011).

Diritto allo studio, liberta’ d’insegnamento e della ricerca tra i tagli alla spesa pubblica, la riforma Gelmini e lo scopo dell’architettura in Italia

BUONDONNO, EMMA
2011

Abstract

I contenuti scientifico-disciplinari della Composizione Architettonica contribuiscono alla definizione del progetto architettonico e urbano attraverso la riflessione sugli strumenti e metodi, sulla tradizione disciplinare, sulla dimensione conoscitiva, sulla capacità di interpretare e trasformare lo spazio fisico. In particolare la Composizione è attenta alla logica tettonica, distributiva e formale con cui l’organismo architettonico si definisce nei suoi elementi e parti componenti e si relaziona con altri organismi architettonici all’interno del contesto d’appartenenza. L’insegnamento si dovrebbe proporre di trasmettere agli studenti un’adeguata formazione, sia culturale che professionale, oltre che gli strumenti interdisciplinari necessari per la progettazione e realizzazione dell’architettura e della città. In tal senso, obiettivo didattico prioritario è l’avviamento degli studenti alla capacità di integrare le tecniche compositive con la coscienza ambientale, la stratificazione storica e la conoscenza tipologica, in sintesi il percorso dalla Natura, attraverso la Storia, per l’Architettura della contemporaneità. Lo scopo della Composizione, dunque, è quello di fornire le basi di una metodologia mirata alla risoluzione delle principali problematiche configuranti la pratica del progetto per l’ambiente e le costruzioni da ogni punto di vista compositivo, funzionale, strutturale ed energetico. L’obiettivo principale è, tuttavia, quello di fornire allo studente le basi della formazione teorica della progettazione per poter procedere all’integrazione degli elementi di ideazione fondanti il progetto stesso. In particolare è necessario codificare in maniera determinata le fasi della ideazione del progetto integrando il percorso compositivo con gli aspetti relativi alla realizzazione dell’architettura. Il progetto, partendo dalla scala urbana sino a giungere a quella precipuamente architettonica, si evolve attraverso diversi percorsi metodologici e disciplinari, pertanto è necessario che conservi la coerenza di intenti e di intervento, ma, soprattutto, di risultati e di effetti che si determinano nella modificazione dell’ambiente e del paesaggio. Ancor prima di esprimere volontà figurative, volumetriche e fisiche, la Composizione architettonica e urbana dovrebbe coniugare, da un lato, i molteplici aspetti organizzativi e relazionali tra città, i propri tessuti ed i singoli edifici e, dall’altro, i molteplici aspetti della progettazione esecutiva finalizzata all’organizzazione del cantiere ed alla direzione dell’opera senza che ostacoli reali possano contraddire la natura originaria del progetto stesso. Da quanto detto emerge la necessità che l’insegnamento e la pratica del progetto siano legati indissolubilmente e che la sperimentazione e l’innovazione scientifica e tecnologica della ricerca trovi verifica nelle realizzazioni e, allo stesso tempo, spunti e indicazioni per l’avanzamento teorico-scientifico stesso. L’allontanamento progressivo dei docenti di composizione architettonica dalla sperimentazione progettuale diretta, imposto dalle continue riforme del sistema universitario nazionale fino all’ultima Legge n. 240 del 2010, Ministro Gelmini, ha comportato un divario sempre più profondo tra la formazione teorica universitaria e la pratica progettuale professionale con l’impoverimento della qualità dell’Architettura. Il Paese che ha consegnato all’umanità oltre il 40 % del patrimonio storico artistico globale e di questo l’architettura, il paesaggio, le città e il territorio sono espressione dell’unità del processo storico del Paese stesso, oggi è il luogo in cui disciplina e pratica del progetto subiscono la sistematica destrutturazione per politiche culturali e scientifiche contrarie alla tutela del primato italiano in materia di creatività e capacità di produzione artistica. L’obiettivo del presente contributo è: a. rifondare la priorità delle discipline compositive all’interno del processo di modificazione dell’Ambiente, dei Paesaggi e delle Città connesso ai piani e alle programmazioni politiche dal livello nazionale a quello locale; b. rafforzare la conoscenza e la diffusione del sapere dell’Architettura come fondante la formazione di tecnici preposti alle modificazioni ambientali dalle sfide globali alle democratiche buone pratiche delle partecipazioni delle comunità.
2011
Diritto allo studio, liberta’ d’insegnamento e della ricerca tra i tagli alla spesa pubblica, la riforma Gelmini e lo scopo dell’architettura in Italia / Buondonno, Emma. - (2011). (Intervento presentato al convegno Fare e insegnare architettura in Italia tenutosi a Ischia, Centro Congressi, Hotel Villa Savoia nel 8-9 aprile 2011).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/418074
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