Il cinema d’animazione è una forma espressiva derivante dal cinematografo ma caratterizzata da una profonda autonomia linguistica, tecnica e stilistica, nella quale il disegno, la scenografia e la pittura si intrecciano alle tecnologie più moderne della ripresa fotografica e cinematografica. L’animazione è la possibilità di inventare il movimento delle forme, ovvero di immagini disegnate su un supporto bidimensionale e dunque assolutamente statiche: l’illusione dell’azione, così come di qualsiasi un gesto dinamico, si ottiene mediante una sequenza calibrata di disegni successivi nei quali ciascun atto viene scomposto.La particolarità, e dunque l’indubbio valore, in termini di disegno e rappresentazione, di questi cartoon risiede (fino all’introduzione delle contemporanee scenografie in ambiente virtuale 3D, create grazie ai moderni software di modellazione solida e photorendering) nelle inquadrature realizzate come se si stesse riprendendo un film tradizionale, ambientato in uno spazio tridimensionale che ne costituisca la scenografia. Ritroviamo infatti suggestivi fermi - immagine, zoom, panoramiche, dissolvenze, come se si trattasse di una telecamera reale che si muove dinamicamente in quei luoghi, espedienti atti invece a compensare la bidimensionalità delle scene disegnate. Si tratta di un’operazione molto più complessa rispetto a quella delle tecniche di animazione in scenografie teatrali o cinematografiche: nel primo caso, si parla di animazione in presenza di marionette o pupazzi che agiscono in uno scenario fisso tridimensionale, che si offre al pubblico secondo una determinata e immutabile vista prospettica; nel secondo, lo spazio scenico è ancora fisso ma, di quell’ambiente plastico e tridimensionale, il movimento reale della telecamera, registra infinite prospettive e scorci visuali. L’animazione dei cartoon rappresenta di per sé un paradosso perché, rispetto al cinema con la ripresa dal vero, il movimento rappresentato non è mai reale: così, all’interno dell’arte nata per produrre il moto, ne viene creato uno ulteriore, ma in maniera artificiosa e illusoria.

Il disegno delle scene nel cinema di animazione: la ricostruzione del palazzo di Cenerentola nel lungometraggio della Disney / Pagliano, Alessandra. - STAMPA. - (2011), pp. 157-164.

Il disegno delle scene nel cinema di animazione: la ricostruzione del palazzo di Cenerentola nel lungometraggio della Disney

PAGLIANO, ALESSANDRA
2011

Abstract

Il cinema d’animazione è una forma espressiva derivante dal cinematografo ma caratterizzata da una profonda autonomia linguistica, tecnica e stilistica, nella quale il disegno, la scenografia e la pittura si intrecciano alle tecnologie più moderne della ripresa fotografica e cinematografica. L’animazione è la possibilità di inventare il movimento delle forme, ovvero di immagini disegnate su un supporto bidimensionale e dunque assolutamente statiche: l’illusione dell’azione, così come di qualsiasi un gesto dinamico, si ottiene mediante una sequenza calibrata di disegni successivi nei quali ciascun atto viene scomposto.La particolarità, e dunque l’indubbio valore, in termini di disegno e rappresentazione, di questi cartoon risiede (fino all’introduzione delle contemporanee scenografie in ambiente virtuale 3D, create grazie ai moderni software di modellazione solida e photorendering) nelle inquadrature realizzate come se si stesse riprendendo un film tradizionale, ambientato in uno spazio tridimensionale che ne costituisca la scenografia. Ritroviamo infatti suggestivi fermi - immagine, zoom, panoramiche, dissolvenze, come se si trattasse di una telecamera reale che si muove dinamicamente in quei luoghi, espedienti atti invece a compensare la bidimensionalità delle scene disegnate. Si tratta di un’operazione molto più complessa rispetto a quella delle tecniche di animazione in scenografie teatrali o cinematografiche: nel primo caso, si parla di animazione in presenza di marionette o pupazzi che agiscono in uno scenario fisso tridimensionale, che si offre al pubblico secondo una determinata e immutabile vista prospettica; nel secondo, lo spazio scenico è ancora fisso ma, di quell’ambiente plastico e tridimensionale, il movimento reale della telecamera, registra infinite prospettive e scorci visuali. L’animazione dei cartoon rappresenta di per sé un paradosso perché, rispetto al cinema con la ripresa dal vero, il movimento rappresentato non è mai reale: così, all’interno dell’arte nata per produrre il moto, ne viene creato uno ulteriore, ma in maniera artificiosa e illusoria.
2011
9788874315284
Il disegno delle scene nel cinema di animazione: la ricostruzione del palazzo di Cenerentola nel lungometraggio della Disney / Pagliano, Alessandra. - STAMPA. - (2011), pp. 157-164.
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