La “cattiva pratica” del ritardo nei pagamenti delle transazioni commerciali sembra essere diventata un’abitudine consolidata nei rapporti tra i privati e le Pubbliche Amministrazioni, un’abitudine che costituisce, fra l’altro, un motivo di instabilità in più per le imprese, già costrette a confrontarsi con un difficile scenario macroeconomico caratterizzato da prospettive future incerte e da crescenti difficoltà di accesso al credito. La questione posta in questo saggio non riguarda, tuttavia, soltanto il corretto rapporto che dovrebbe instaurarsi tra le imprese e gli Enti locali. Essa investe anche altre importanti questioni: quella del significato del bilancio, quale luogo nel quale le preferenze della collettività amministrata sono definite, sono poste a fronte delle risorse disponibili e danno luogo, sul piano giuridico, ad affidamenti, ad oneri, a responsabilità; quella del dissesto, riferito alla impossibilità, cui per la via dei ritardi nei pagamenti si giunge, di assicurare ai cittadini la corretta gestione dei servizi; quella del significato dei vincoli che lo Stato impone, vincoli che impediscono una corretta implementazione delle procedure contabili e che possono produrre aggravi di costo e disfunzioni difficilmente giustificabili; ed infine quella importantissima della corretta interpretazione ed attuazione dell’articolo 119 della Costituzione e della sostenibilità finanziaria (nel medio-lungo periodo) del sistema pubblico, inteso nel suo complesso. Da essa dipende, infatti, anche la tanto auspicata attuazione della riforma federalista, che è stata ormai avviata in Italia con l’emanazione della legge delega n. 42 del 5 maggio 2009.
L'efficacia e l'efficienza dei processi di pagamento delle PP.AA. e la riforma federalista / Villani, Salvatore. - In: STRUMENTARIO ENTI LOCALI. - ISSN 1974-8663. - STAMPA. - giugno 2009(2009), pp. 1-94.
L'efficacia e l'efficienza dei processi di pagamento delle PP.AA. e la riforma federalista.
VILLANI, SALVATORE
2009
Abstract
La “cattiva pratica” del ritardo nei pagamenti delle transazioni commerciali sembra essere diventata un’abitudine consolidata nei rapporti tra i privati e le Pubbliche Amministrazioni, un’abitudine che costituisce, fra l’altro, un motivo di instabilità in più per le imprese, già costrette a confrontarsi con un difficile scenario macroeconomico caratterizzato da prospettive future incerte e da crescenti difficoltà di accesso al credito. La questione posta in questo saggio non riguarda, tuttavia, soltanto il corretto rapporto che dovrebbe instaurarsi tra le imprese e gli Enti locali. Essa investe anche altre importanti questioni: quella del significato del bilancio, quale luogo nel quale le preferenze della collettività amministrata sono definite, sono poste a fronte delle risorse disponibili e danno luogo, sul piano giuridico, ad affidamenti, ad oneri, a responsabilità; quella del dissesto, riferito alla impossibilità, cui per la via dei ritardi nei pagamenti si giunge, di assicurare ai cittadini la corretta gestione dei servizi; quella del significato dei vincoli che lo Stato impone, vincoli che impediscono una corretta implementazione delle procedure contabili e che possono produrre aggravi di costo e disfunzioni difficilmente giustificabili; ed infine quella importantissima della corretta interpretazione ed attuazione dell’articolo 119 della Costituzione e della sostenibilità finanziaria (nel medio-lungo periodo) del sistema pubblico, inteso nel suo complesso. Da essa dipende, infatti, anche la tanto auspicata attuazione della riforma federalista, che è stata ormai avviata in Italia con l’emanazione della legge delega n. 42 del 5 maggio 2009.File | Dimensione | Formato | |
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