Il saggio sviluppa la proposta simmeliana di una “metafisica dell’al di qua”, all’altezza del congedo nietzscheano dalla “credenza fondamentale dei metafisici” nelle antitesi dei valori: una metafisica libera dalle nozioni antitetiche di vero e falso e dall’idea di una morale universalmente vincolante. In particolare, si mette in luce come in Simmel ciò non corrisponda ad un congedo avente il carattere della rinuncia scettica (lo scetticismo è semmai l’ultimo inganno di un’ascetica volontà di verità), ma piuttosto ad un nuovo punto di partenza e di forza, segnato da una “Achsendrehung” in direzione della “trascendenza immanente”. In gioco è l’apertura metafisica non a un Essere trascendente ma all’“essere-trascendente-della-vita” come vita individuale, individuale maturazione e attuazione di un’esperienza sensibile-vivente della totalità: una ontologia della vita che, così come ha occhi per la “forza del negativo” (il male, il dolore, la mancanza metafisica), li ha per la pienezza presente (felicità metafisica).
Felicita' e scepsi. Per una metafisica dell'al di qua (a partire da Simmel) / Pinto, Valeria. - STAMPA. - (2010), pp. 415-432.
Felicita' e scepsi. Per una metafisica dell'al di qua (a partire da Simmel)
PINTO, VALERIA
2010
Abstract
Il saggio sviluppa la proposta simmeliana di una “metafisica dell’al di qua”, all’altezza del congedo nietzscheano dalla “credenza fondamentale dei metafisici” nelle antitesi dei valori: una metafisica libera dalle nozioni antitetiche di vero e falso e dall’idea di una morale universalmente vincolante. In particolare, si mette in luce come in Simmel ciò non corrisponda ad un congedo avente il carattere della rinuncia scettica (lo scetticismo è semmai l’ultimo inganno di un’ascetica volontà di verità), ma piuttosto ad un nuovo punto di partenza e di forza, segnato da una “Achsendrehung” in direzione della “trascendenza immanente”. In gioco è l’apertura metafisica non a un Essere trascendente ma all’“essere-trascendente-della-vita” come vita individuale, individuale maturazione e attuazione di un’esperienza sensibile-vivente della totalità: una ontologia della vita che, così come ha occhi per la “forza del negativo” (il male, il dolore, la mancanza metafisica), li ha per la pienezza presente (felicità metafisica).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.