Obiettivo dell'intervento è fornire un quadro di sfondo sulla consistenza e sull'inserimento scolastico dei figli degli immigrati. Il loro ammontare è cresciuto rapidamente nel corso dell'ultimo decennio: si stima che nel 2008 abbia superato il milione di unità; nella gran parte dei casi si tratta di ragazzi in età scolare o prescolare. L’inserimento in classi inferiori rispetto all’età dell’alunno, gli anni scolastici persi e le ripetenze determinano una situazione di diffuso ritardo scolastico fortemente crescente al crescere dei livelli d’istruzione: sono in ritardo nel loro percorso formativo poco meno di un quarto degli alunni stranieri iscritti nella primaria, oltre la metà di quelli della scuola secondaria di primo grado e quasi i tre quarti di quelli della secondaria di secondo grado. Inoltre, una proporzione fortemente crescente con l’età si trova ad aver accumulato più di un anno di ritardo. Sulla base dei dati dell'indagine ITAGEN2, svolta nel 2006 su oltre 20.000 alunni della scuola secondaria di primo grado di cui circa la metà stranieri, è possibile analizzare le determinanti del ritardo e verificare se esso incida sulla percezione del proprio rendimento e sul livello delle aspirazioni formative future. Rispetto agli alunni italiani quelli stranieri hanno una probabilità di essere in ritardo crescente al ridursi della durata della presenza in Italia. A parità delle condizioni socio‐economiche e abitative della famiglia e delle relazioni con i pari, il rischio per i ragazzi stranieri di essere in ritardo si riduce ma rimane comunque significativo. La probabilità di andare bene a scuola è più bassa per gli alunni stranieri, ma tenendo sotto controllo le informazioni sui genitori, sul ragazzo e, soprattutto, sulla regolarità o meno del percorso scolastico questa disparità perde di rilevanza. Anche le aspirazioni formative sono condizionate dalla situazione familiare e dalle relazioni che i ragazzi hanno con il mondo esterno (rapporto con i pari, partecipazione ad attività sportive di gruppo, ecc.). Infatti, a parità di tali elementi viene meno lo svantaggio dei ragazzi stranieri arrivati da meno di 5 anni che altrimenti hanno una probabilità significativamente più bassa di aspirare a percorsi formativi di alto livello. Significativo è anche il ruolo svolto dalla percezione del proprio rendimento e dal ritardo nel percorso formativo. A parità di queste ultime due dimensioni risulta che gli stranieri socializzati in Italia hanno addirittura un rischio più alto, anche se poco significativo, di aspirare a percorsi formativi di alto profilo. Si tratta di elementi su cui riflettere. Se il ritardo scolastico di un anno potrebbe anche servire per creare le condizioni di una più piena partecipazione all'attività scolastica, certamente l'accumulo di più anni di ritardo produce una percezione negativa delle proprie capacità e forse della stessa utilità della scuola e spinge quantomeno alla scelta di percorsi formativi di basso profilo, come testimoniato dal fatto che gli alunni stranieri risultano concentrati negli istituti tecnici e in quelli professionali della formazione secondaria superiore.

I figli degli immigrati nella scuola italiana: un difficile inserimento denso di implicazioni future / Strozza, Salvatore; Mussino, E.. - (2010). (Intervento presentato al convegno I giovani e le sfide del futuro - Youth and the challenges tenutosi a Sapienza Università di Roma - P.zza A. Moro, 5 - Aula Magna nel 3-4 Novembre).

I figli degli immigrati nella scuola italiana: un difficile inserimento denso di implicazioni future

STROZZA, SALVATORE;
2010

Abstract

Obiettivo dell'intervento è fornire un quadro di sfondo sulla consistenza e sull'inserimento scolastico dei figli degli immigrati. Il loro ammontare è cresciuto rapidamente nel corso dell'ultimo decennio: si stima che nel 2008 abbia superato il milione di unità; nella gran parte dei casi si tratta di ragazzi in età scolare o prescolare. L’inserimento in classi inferiori rispetto all’età dell’alunno, gli anni scolastici persi e le ripetenze determinano una situazione di diffuso ritardo scolastico fortemente crescente al crescere dei livelli d’istruzione: sono in ritardo nel loro percorso formativo poco meno di un quarto degli alunni stranieri iscritti nella primaria, oltre la metà di quelli della scuola secondaria di primo grado e quasi i tre quarti di quelli della secondaria di secondo grado. Inoltre, una proporzione fortemente crescente con l’età si trova ad aver accumulato più di un anno di ritardo. Sulla base dei dati dell'indagine ITAGEN2, svolta nel 2006 su oltre 20.000 alunni della scuola secondaria di primo grado di cui circa la metà stranieri, è possibile analizzare le determinanti del ritardo e verificare se esso incida sulla percezione del proprio rendimento e sul livello delle aspirazioni formative future. Rispetto agli alunni italiani quelli stranieri hanno una probabilità di essere in ritardo crescente al ridursi della durata della presenza in Italia. A parità delle condizioni socio‐economiche e abitative della famiglia e delle relazioni con i pari, il rischio per i ragazzi stranieri di essere in ritardo si riduce ma rimane comunque significativo. La probabilità di andare bene a scuola è più bassa per gli alunni stranieri, ma tenendo sotto controllo le informazioni sui genitori, sul ragazzo e, soprattutto, sulla regolarità o meno del percorso scolastico questa disparità perde di rilevanza. Anche le aspirazioni formative sono condizionate dalla situazione familiare e dalle relazioni che i ragazzi hanno con il mondo esterno (rapporto con i pari, partecipazione ad attività sportive di gruppo, ecc.). Infatti, a parità di tali elementi viene meno lo svantaggio dei ragazzi stranieri arrivati da meno di 5 anni che altrimenti hanno una probabilità significativamente più bassa di aspirare a percorsi formativi di alto livello. Significativo è anche il ruolo svolto dalla percezione del proprio rendimento e dal ritardo nel percorso formativo. A parità di queste ultime due dimensioni risulta che gli stranieri socializzati in Italia hanno addirittura un rischio più alto, anche se poco significativo, di aspirare a percorsi formativi di alto profilo. Si tratta di elementi su cui riflettere. Se il ritardo scolastico di un anno potrebbe anche servire per creare le condizioni di una più piena partecipazione all'attività scolastica, certamente l'accumulo di più anni di ritardo produce una percezione negativa delle proprie capacità e forse della stessa utilità della scuola e spinge quantomeno alla scelta di percorsi formativi di basso profilo, come testimoniato dal fatto che gli alunni stranieri risultano concentrati negli istituti tecnici e in quelli professionali della formazione secondaria superiore.
2010
I figli degli immigrati nella scuola italiana: un difficile inserimento denso di implicazioni future / Strozza, Salvatore; Mussino, E.. - (2010). (Intervento presentato al convegno I giovani e le sfide del futuro - Youth and the challenges tenutosi a Sapienza Università di Roma - P.zza A. Moro, 5 - Aula Magna nel 3-4 Novembre).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/393562
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact