Il perimetro che delimita l’ambito di applicazione del concetto di gruppo nel terzo settore va definito seguendo logiche teoriche ed operative diverse rispetto a quelle impiegate dalla dottrina e dalla prassi per le organizzazioni con fine di lucro. Nelle aziende non profit il controllo o la influenza notevole si verificano spesso anche in assenza di rapporti partecipativi diretti o indiretti. Il meccanismo di controllo sulle altre organizzazioni si sviluppa sulla base di accordi che prevedono forme di cooptazione o di intese per concordare le modalità di designazione dei componenti degli organi di coordinamento. Si creano così gruppi di fatto, dove la capogruppo risulta individuabile verificando la capacità dell’azienda di influenzare in modo determinante i processi di selezione del management e dei componenti del cda delle altre organizzazioni. Il lavoro prende spunto da queste osservazioni per analizzare le differenti tipologie di aggregazione aziendale nel terzo settore e le varie strategie che il management con esse intende perseguire. Il logico passaggio successivo consiste nel tentativo di individuare attraverso quali strumenti, contabili ed extracontabili, si possono svelare i vantaggi che le sinergie fra le varie realtà garantiscono. Il bilancio consolidato offre agli stakeholders un quadro complessivo della situazione economica, finanziaria e patrimoniale di un gruppo di anp. Il documento contabile non consente da solo, però, di evidenziare i vantaggi inerenti alla realizzazione di mission complementari, all’incremento qualitativo del personale anche volontario, allo sviluppo di processi più efficienti di programmazione e controllo, alla costituzione di organi di direzione e coordinamento più rappresentativi, all’alimentazione del processo di formazione del consenso intorno all’attività e agli obiettivi dell’organizzazione. La percezione di questi aspetti appare essenziale onde definire un’immagine del gruppo utile per l’acquisizione di risorse finanziarie da parte di tutte le aziende collegate. Le lacune della misurazione contabile vanno colmate con l’ausilio del bilancio sociale di gruppo, da considerarsi come un mezzo di affermazione dell’identità aziendale la cui valutazione è indispensabile nel processo di attribuzione del rating da parte delle istituzioni finanziarie. Il lavoro si conclude con l’analisi dei processi di comunicazione di un gruppo di imprese sociali operante nel territorio campano.

La comunicazione economica esterna nei gruppi di imprese sociali / Kunz, Alberto. - (2011). (Intervento presentato al convegno COLLOQUIO SCIENTIFICO SULL’IMPRESA SOCIALE tenutosi a UNIVERSITÀ LUIGI BOCCONI - MILANO nel 20 – 21 MAGGIO 2011).

La comunicazione economica esterna nei gruppi di imprese sociali

KUNZ, ALBERTO
2011

Abstract

Il perimetro che delimita l’ambito di applicazione del concetto di gruppo nel terzo settore va definito seguendo logiche teoriche ed operative diverse rispetto a quelle impiegate dalla dottrina e dalla prassi per le organizzazioni con fine di lucro. Nelle aziende non profit il controllo o la influenza notevole si verificano spesso anche in assenza di rapporti partecipativi diretti o indiretti. Il meccanismo di controllo sulle altre organizzazioni si sviluppa sulla base di accordi che prevedono forme di cooptazione o di intese per concordare le modalità di designazione dei componenti degli organi di coordinamento. Si creano così gruppi di fatto, dove la capogruppo risulta individuabile verificando la capacità dell’azienda di influenzare in modo determinante i processi di selezione del management e dei componenti del cda delle altre organizzazioni. Il lavoro prende spunto da queste osservazioni per analizzare le differenti tipologie di aggregazione aziendale nel terzo settore e le varie strategie che il management con esse intende perseguire. Il logico passaggio successivo consiste nel tentativo di individuare attraverso quali strumenti, contabili ed extracontabili, si possono svelare i vantaggi che le sinergie fra le varie realtà garantiscono. Il bilancio consolidato offre agli stakeholders un quadro complessivo della situazione economica, finanziaria e patrimoniale di un gruppo di anp. Il documento contabile non consente da solo, però, di evidenziare i vantaggi inerenti alla realizzazione di mission complementari, all’incremento qualitativo del personale anche volontario, allo sviluppo di processi più efficienti di programmazione e controllo, alla costituzione di organi di direzione e coordinamento più rappresentativi, all’alimentazione del processo di formazione del consenso intorno all’attività e agli obiettivi dell’organizzazione. La percezione di questi aspetti appare essenziale onde definire un’immagine del gruppo utile per l’acquisizione di risorse finanziarie da parte di tutte le aziende collegate. Le lacune della misurazione contabile vanno colmate con l’ausilio del bilancio sociale di gruppo, da considerarsi come un mezzo di affermazione dell’identità aziendale la cui valutazione è indispensabile nel processo di attribuzione del rating da parte delle istituzioni finanziarie. Il lavoro si conclude con l’analisi dei processi di comunicazione di un gruppo di imprese sociali operante nel territorio campano.
2011
La comunicazione economica esterna nei gruppi di imprese sociali / Kunz, Alberto. - (2011). (Intervento presentato al convegno COLLOQUIO SCIENTIFICO SULL’IMPRESA SOCIALE tenutosi a UNIVERSITÀ LUIGI BOCCONI - MILANO nel 20 – 21 MAGGIO 2011).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/391507
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact