Morfologie urbane e costruzione sostenibile. Concorsi a Milano.

Il lavoro di ricerca è connesso alla partecipazione del gruppo a due occasioni concrete di sperimentazione di nuove strategie per l’abitare promosse dalla città di Milano. Nel primo concorso, Abitare a Milano del 2005 (con quattro casi-studio ed un’ampia partecipazione), si è lavorato sull’area di via Gallarate, sviluppando il tema della formazione di nuovi spazi urbani per gli insediamenti di edilizia sociale, anche attraverso l’introduzione di innovazioni tecnologiche ecocompatibili. Nel secondo concorso, Housing sociale Milano del 2009 (Aree via Cenni), si è sviluppata una riflessione sul rapporto tra l’architettura e i nuovi modi dell’abitare, attraverso una più profonda integrazione tra le scelte tipo-morfologiche e la tematica del costruire sostenibile. La tesi di quest’ultimo progetto è che le scelte relative alla morfologia e all’organizzazione spaziale del quartiere possono determinare le condizioni per un costruire sostenibile: il nuovo quartiere è un elemento di relazione, con una propria morfologia, ma è anche un “corridoio ecologico”. I temi della costruzione sostenibile, dell’efficienza energetica e dell’eco-compatibilità dei materiali, spesso legati solo alla scala dell’edificio, diventano “territoriali” e “urbani”, caricandosi di valenze interessanti e non ancora adeguatamente approfondite. Su queste tracce si è impostato un lavoro di ricerca più ampio, anche di confronto con altri casi, attraverso il quale si è esplorato il tema del rapporto tra i nuovi modi dell’abitare e le “morfologie” dei quartieri intesi come “costruzioni urbano-territoriali sostenibili”. In queste “costruzioni” perde di senso l’idea di elemento e/o di edificio singolo, o ancor di più di ripetizione, e assumono interesse aspetti quali la permeabilità, la porosità, la flessibilità e la transitorietà, indagati anche sotto il profilo delle innovazioni tecnologiche eco-compatibili.