L’upgrading degli impianti di depurazione di acque reflue civili finalizzato al loro riutilizzo per scopi diversi è una situazione che si incontra assai di frequente per una duplice serie di motivi. Da un lato, infatti, risulta sempre più urgente la ricerca di risorse idriche alternative accessibili ad un costo sostenibile in conseguenza della nota situazione di deficit idrico che colpisce, e sempre più colpirà in un prossimo futuro, tutti i Paesi a prescindere dal loro grado di sviluppo ed industrializzazione; d’altro lato l’obiettivo di garantire standard degli effluenti depurati sempre più restrittivi per cercare di salvaguardare, ed in certi casi migliorare, lo stato di qualità ambientale dei corpi idrici ricettori fa sì che la differenza tra le concentrazioni ammissibili in un’acqua reflua trattata, che debba o meno essere riutilizzata, sono non sostanzialmente significative. Ne consegue che l’upgrading di un impianto di depurazione finalizzato al riutilizzo (UFR, Upgrading for Reuse) è concettualmente simile a qualunque altro tipo di upgrading non conservativo (CU, Conventional Upgrading), a meno di pochi aspetti meglio evidenziati nel prosieguo, ma presenta, rispetto ad esso, una maggiore convenienza legata al recupero della risorsa idrica. Scopo del presente lavoro è quindi quello di investigare le potenzialità di mercato di un upgrading finalizzato al riutilizzo dei reflui trattati senza entrare nel merito specifico dei processi e delle tecnologie adottabili che per quanto detto sono le stesse adoperate per interventi di CU, con l’esclusione della fase di disinfezione la quale caratterizza in misura maggiore gli impianti che prevedono il riutilizzo finale degli effluenti. La sicurezza microbiologica delle acque reflue depurate rappresenta, infatti, la preoccupazione più viva nei riguardi del loro possibile uso, specie in campo agricolo, e pur non escludendo il riutilizzo anche per scopi diversi, quale quello industriale, questo normalmente trova luogo all’interno dello stesso stabilimento dove vengono prodotti e trattati i reflui, mentre il riutilizzo in agricoltura costituisce senz’altro la destinazione più probabile per il riutilizzo dei liquami urbani.

Upgrading finalizzato al raggiungimento degli standard previsti per il rituilizzo delle acque reflue trattate / Fabbricino, Massimiliano; Panico, A.. - STAMPA. - (2011), pp. 73-84.

Upgrading finalizzato al raggiungimento degli standard previsti per il rituilizzo delle acque reflue trattate

FABBRICINO, MASSIMILIANO;
2011

Abstract

L’upgrading degli impianti di depurazione di acque reflue civili finalizzato al loro riutilizzo per scopi diversi è una situazione che si incontra assai di frequente per una duplice serie di motivi. Da un lato, infatti, risulta sempre più urgente la ricerca di risorse idriche alternative accessibili ad un costo sostenibile in conseguenza della nota situazione di deficit idrico che colpisce, e sempre più colpirà in un prossimo futuro, tutti i Paesi a prescindere dal loro grado di sviluppo ed industrializzazione; d’altro lato l’obiettivo di garantire standard degli effluenti depurati sempre più restrittivi per cercare di salvaguardare, ed in certi casi migliorare, lo stato di qualità ambientale dei corpi idrici ricettori fa sì che la differenza tra le concentrazioni ammissibili in un’acqua reflua trattata, che debba o meno essere riutilizzata, sono non sostanzialmente significative. Ne consegue che l’upgrading di un impianto di depurazione finalizzato al riutilizzo (UFR, Upgrading for Reuse) è concettualmente simile a qualunque altro tipo di upgrading non conservativo (CU, Conventional Upgrading), a meno di pochi aspetti meglio evidenziati nel prosieguo, ma presenta, rispetto ad esso, una maggiore convenienza legata al recupero della risorsa idrica. Scopo del presente lavoro è quindi quello di investigare le potenzialità di mercato di un upgrading finalizzato al riutilizzo dei reflui trattati senza entrare nel merito specifico dei processi e delle tecnologie adottabili che per quanto detto sono le stesse adoperate per interventi di CU, con l’esclusione della fase di disinfezione la quale caratterizza in misura maggiore gli impianti che prevedono il riutilizzo finale degli effluenti. La sicurezza microbiologica delle acque reflue depurate rappresenta, infatti, la preoccupazione più viva nei riguardi del loro possibile uso, specie in campo agricolo, e pur non escludendo il riutilizzo anche per scopi diversi, quale quello industriale, questo normalmente trova luogo all’interno dello stesso stabilimento dove vengono prodotti e trattati i reflui, mentre il riutilizzo in agricoltura costituisce senz’altro la destinazione più probabile per il riutilizzo dei liquami urbani.
2011
9788871467771
Upgrading finalizzato al raggiungimento degli standard previsti per il rituilizzo delle acque reflue trattate / Fabbricino, Massimiliano; Panico, A.. - STAMPA. - (2011), pp. 73-84.
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