Il saggio pone l’accento sulle ragioni di una comunicazione interculturale nell’accezione di apertura all’”alterità” dello straniero come occasione anche di consapevole riflessione sul “chi” siamo e “cosa” siamo diventati noi occidentali per i quali la relazione con l’altro è ormai oggettivata , assoggettata alla manipolazione economica e regolata dal calcolo. La disponibilità alla comunicazione interculturale si realizza quando si è pronti ad accettare nuove modalità di relazione con il mondo, uscendo da un’ottica monoculturale per accogliere una visione prospettica del reale sul presupposto che la razionalità tecnico –scientifica-economica è solo una particolare visione del mondo che non può essere elevata a modello universale con cui parametrare tutte le altre civiltà. Si tratta di decostruire il processo di razionalizzazione del mondo per poter ritrovare accanto alla razionalità strumentale anche la ragionevolezza che altre culture hanno saputo conservare abbandonando il senso di onnipotenza che ancora inquina la cultura occidentale per ritrovarsi accumunati all’umanità tutta nella dimensione della precarietà e della finitezza.
Oltre l’Occidentalizzazione del mondo, verso una dimensione interculturale / Giustino, Angela. - STAMPA. - (2010), pp. 22-35.
Oltre l’Occidentalizzazione del mondo, verso una dimensione interculturale
GIUSTINO, ANGELA
2010
Abstract
Il saggio pone l’accento sulle ragioni di una comunicazione interculturale nell’accezione di apertura all’”alterità” dello straniero come occasione anche di consapevole riflessione sul “chi” siamo e “cosa” siamo diventati noi occidentali per i quali la relazione con l’altro è ormai oggettivata , assoggettata alla manipolazione economica e regolata dal calcolo. La disponibilità alla comunicazione interculturale si realizza quando si è pronti ad accettare nuove modalità di relazione con il mondo, uscendo da un’ottica monoculturale per accogliere una visione prospettica del reale sul presupposto che la razionalità tecnico –scientifica-economica è solo una particolare visione del mondo che non può essere elevata a modello universale con cui parametrare tutte le altre civiltà. Si tratta di decostruire il processo di razionalizzazione del mondo per poter ritrovare accanto alla razionalità strumentale anche la ragionevolezza che altre culture hanno saputo conservare abbandonando il senso di onnipotenza che ancora inquina la cultura occidentale per ritrovarsi accumunati all’umanità tutta nella dimensione della precarietà e della finitezza.File | Dimensione | Formato | |
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