Il paper presenta i risultati di uno studio di caso sull’enactment di una politica di prevenzione del drop-outing promossa dalla Provincia di Napoli. Essa coinvolge una rete di scuole con livelli bassi di successo formativo e che operano in un contesto urbano svantaggiato. Le aree urbane del Sud Italia sono storicamente caratterizzate da alti livelli di dispersione scolastica e/o di abbandono da parte dei giovani studenti. In uno scenario in cui ricette neoliberali e welfariste si confrontano/scontrano sul terreno delle politiche educative, l’insuccesso formativo e la dispersione scolastica sono sempre più identificati dai policy-makers come temi prioritari da affrontare, a livello europeo, nazionale e locale. Eppure le soluzioni proposte differiscono in maniera significativa le une dalle altre. La politica studiata, denominata “Spes-Goal” e promossa nel 2006 dalla Provincia di Napoli, ha visto il coinvolgimento di un gruppo di esperti accademici, di dirigenti scolastici ed insegnanti altamente qualificati. Il suo principale obiettivo è stato quello di supportare il corpo docente delle scuole coinvolte nel prevenire il fenomeno della dispersione e nel perseguire livelli più alti di successo formativo degli studenti. A partire da questi obiettivi, esperti e docenti hanno lavorato con gli studenti delle scuole a progetti di innovazione curriculare, didattico-metodologica ed organizzativa, realizzando in aggiunta attività e laboratori didattici per gli studenti e di formazione per i docenti. Nelle intenzioni dei promotori, Spes Goal avrebbe dovuto costituire una ‘buona pratica’ per la prevenzione della dispersione da trasferire, una volta codificata, anche in altre realtà scolastiche con problemi analoghi. Il paper evidenzia gli effetti delle scelte compiute dal tavolo di esperti sulla traiettoria della politica, riconducendole a differenti discorsi. Esso mostra come l’iniziale enfasi democratica, connessa a prospettive orientate all’equità e centrate sugli studenti, sia stata ‘tradita’ in corso d’opera, lasciando spazio a pratiche riconducibili agli orizzonti discorsivi del professionalismo e/o del managerialismo. A partire dall’analisi di questi effetti, il lavoro sottolinea la necessità, sul piano del policy-making, di un approccio democratico alla prevenzione del drop-outing nelle scuole, che rigetti logiche top-down ed unidirezionali e favorisca, al contrario, relazioni orizzontali e simmetriche basate su di una distribuzione simmetrica ed equa del potere.

Studenti drop-out a Napoli. Esperimenti di partnership per una scuola democratica / Grimaldi, Emiliano; T., Romano; Serpieri, Roberto. - (2010). (Intervento presentato al convegno Convegno Giovani Come VI – Il Sapere dei Giovani tenutosi a Università di Salerno nel 21-22 Gennaio 2010).

Studenti drop-out a Napoli. Esperimenti di partnership per una scuola democratica

GRIMALDI, EMILIANO;SERPIERI, ROBERTO
2010

Abstract

Il paper presenta i risultati di uno studio di caso sull’enactment di una politica di prevenzione del drop-outing promossa dalla Provincia di Napoli. Essa coinvolge una rete di scuole con livelli bassi di successo formativo e che operano in un contesto urbano svantaggiato. Le aree urbane del Sud Italia sono storicamente caratterizzate da alti livelli di dispersione scolastica e/o di abbandono da parte dei giovani studenti. In uno scenario in cui ricette neoliberali e welfariste si confrontano/scontrano sul terreno delle politiche educative, l’insuccesso formativo e la dispersione scolastica sono sempre più identificati dai policy-makers come temi prioritari da affrontare, a livello europeo, nazionale e locale. Eppure le soluzioni proposte differiscono in maniera significativa le une dalle altre. La politica studiata, denominata “Spes-Goal” e promossa nel 2006 dalla Provincia di Napoli, ha visto il coinvolgimento di un gruppo di esperti accademici, di dirigenti scolastici ed insegnanti altamente qualificati. Il suo principale obiettivo è stato quello di supportare il corpo docente delle scuole coinvolte nel prevenire il fenomeno della dispersione e nel perseguire livelli più alti di successo formativo degli studenti. A partire da questi obiettivi, esperti e docenti hanno lavorato con gli studenti delle scuole a progetti di innovazione curriculare, didattico-metodologica ed organizzativa, realizzando in aggiunta attività e laboratori didattici per gli studenti e di formazione per i docenti. Nelle intenzioni dei promotori, Spes Goal avrebbe dovuto costituire una ‘buona pratica’ per la prevenzione della dispersione da trasferire, una volta codificata, anche in altre realtà scolastiche con problemi analoghi. Il paper evidenzia gli effetti delle scelte compiute dal tavolo di esperti sulla traiettoria della politica, riconducendole a differenti discorsi. Esso mostra come l’iniziale enfasi democratica, connessa a prospettive orientate all’equità e centrate sugli studenti, sia stata ‘tradita’ in corso d’opera, lasciando spazio a pratiche riconducibili agli orizzonti discorsivi del professionalismo e/o del managerialismo. A partire dall’analisi di questi effetti, il lavoro sottolinea la necessità, sul piano del policy-making, di un approccio democratico alla prevenzione del drop-outing nelle scuole, che rigetti logiche top-down ed unidirezionali e favorisca, al contrario, relazioni orizzontali e simmetriche basate su di una distribuzione simmetrica ed equa del potere.
2010
Studenti drop-out a Napoli. Esperimenti di partnership per una scuola democratica / Grimaldi, Emiliano; T., Romano; Serpieri, Roberto. - (2010). (Intervento presentato al convegno Convegno Giovani Come VI – Il Sapere dei Giovani tenutosi a Università di Salerno nel 21-22 Gennaio 2010).
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