Partendo da un più vasto studio sui danni causati dai bombardamenti alleati della seconda Guerra mondiale nell’area archeologica di Pompei, e sui relativi restauri postbellici - affrontati peraltro dall’autrice nel corso di una ricerca PRIN 2007 – 2010 – il contributo approfondisce l’analisi di alcuni casi significativi di domus del sito archeologico, come la Casa di Epidio Rufo e quella del Fauno, che, per la intrinseca preminenza dei manufatti, e per il carattere sperimentale dei restauri subiti – condotti tra i primi nell’area archeologica, immediatamente dopo la fase di remissione dai danni bellici - influenzarono, e non solo in ambito archeologico, il fare restaurativo dell’epoca e degli anni a venire. Il contributo parte dalla lettura di una cospicua messe di materiale inedito custodito presso gli Archivi della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei che, verificata con l’attuale consistenza delle due fabbriche archeologiche, ha restituito un quadro fino ad oggi ancora poco noto, del fare restaurativo applicato in quel momento. Fortemente condizionato da un contesto storico in cui la limitatezza dei mezzi economici, delle maestranze e dei materiali disponibili per il restauro costrinse i funzionari addetti, veri ‘benemeriti della tutela’, a scelte a volte affrettate improntate alla logica dell’emergenza, che guidarono interventi rivelatisi poi, alla ‘prova del tempo’ dannosi per la sussistenza stessa dei manufatti che si intendeva restaurare.

Restauri di guerra a Pompei. Le case del Fauno e di Epidio Rufo / Picone, Renata. - 3:(2011), pp. 19-41.

Restauri di guerra a Pompei. Le case del Fauno e di Epidio Rufo

PICONE, RENATA
2011

Abstract

Partendo da un più vasto studio sui danni causati dai bombardamenti alleati della seconda Guerra mondiale nell’area archeologica di Pompei, e sui relativi restauri postbellici - affrontati peraltro dall’autrice nel corso di una ricerca PRIN 2007 – 2010 – il contributo approfondisce l’analisi di alcuni casi significativi di domus del sito archeologico, come la Casa di Epidio Rufo e quella del Fauno, che, per la intrinseca preminenza dei manufatti, e per il carattere sperimentale dei restauri subiti – condotti tra i primi nell’area archeologica, immediatamente dopo la fase di remissione dai danni bellici - influenzarono, e non solo in ambito archeologico, il fare restaurativo dell’epoca e degli anni a venire. Il contributo parte dalla lettura di una cospicua messe di materiale inedito custodito presso gli Archivi della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei che, verificata con l’attuale consistenza delle due fabbriche archeologiche, ha restituito un quadro fino ad oggi ancora poco noto, del fare restaurativo applicato in quel momento. Fortemente condizionato da un contesto storico in cui la limitatezza dei mezzi economici, delle maestranze e dei materiali disponibili per il restauro costrinse i funzionari addetti, veri ‘benemeriti della tutela’, a scelte a volte affrettate improntate alla logica dell’emergenza, che guidarono interventi rivelatisi poi, alla ‘prova del tempo’ dannosi per la sussistenza stessa dei manufatti che si intendeva restaurare.
2011
9788860556479
Restauri di guerra a Pompei. Le case del Fauno e di Epidio Rufo / Picone, Renata. - 3:(2011), pp. 19-41.
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