Il testo, sviluppato in occasione del convegno di Studi su Ernesto Nathan Rogers tenutosi a Parma nel 2008, affronta la tematica della costruzione dell’architettura, come sapere trasmissibile e come prospettiva critica. L’impegno intellettuale nel sociale, l’idea di scuola di architettura, il contatto con i temi di una modernità nascente, l’idea di luogo, come risultante di un processo anonimo e collettivo, rivestono, nel saggio, un ruolo centrale. Il saggio attraversa una prospettiva che ha profonde radici nella cultura dell’illuminismo europeo e nel realismo romantico, nell’idea di città come forma visibile della storia e nel suo sviluppo nel concetto di memoria collettiva. E, per molti e diversi aspetti, nel richiamo all’architettura civile, nella critica al razionalismo scientista e nel ricorso ad un razionalismo più complesso, come campi di forze generati nell’immaginazione da associazioni di immagini. Riprendere questa prospettiva, oggi, vuol dire riattraversare un orientamento di cultura e riconoscere in esso un riferimento che si è venuto sviluppando in Italia, generando una singolare stagione di studi e di ricerche, i cui limiti e i cui confini, oggi, alla luce del variegato panorama cui assistiamo, possono essere ancora indagati.
Oltre i "desastres della storia": l'architettura come creazione umana / Piscopo, Carmine. - STAMPA. - (2009), pp. 33-39.
Oltre i "desastres della storia": l'architettura come creazione umana
PISCOPO, CARMINE
2009
Abstract
Il testo, sviluppato in occasione del convegno di Studi su Ernesto Nathan Rogers tenutosi a Parma nel 2008, affronta la tematica della costruzione dell’architettura, come sapere trasmissibile e come prospettiva critica. L’impegno intellettuale nel sociale, l’idea di scuola di architettura, il contatto con i temi di una modernità nascente, l’idea di luogo, come risultante di un processo anonimo e collettivo, rivestono, nel saggio, un ruolo centrale. Il saggio attraversa una prospettiva che ha profonde radici nella cultura dell’illuminismo europeo e nel realismo romantico, nell’idea di città come forma visibile della storia e nel suo sviluppo nel concetto di memoria collettiva. E, per molti e diversi aspetti, nel richiamo all’architettura civile, nella critica al razionalismo scientista e nel ricorso ad un razionalismo più complesso, come campi di forze generati nell’immaginazione da associazioni di immagini. Riprendere questa prospettiva, oggi, vuol dire riattraversare un orientamento di cultura e riconoscere in esso un riferimento che si è venuto sviluppando in Italia, generando una singolare stagione di studi e di ricerche, i cui limiti e i cui confini, oggi, alla luce del variegato panorama cui assistiamo, possono essere ancora indagati.File | Dimensione | Formato | |
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