All’interno del fenomeno migratorio, l’espatrio femminile ha assunto in tempi recenti interessanti sfaccettature divenute tuttavia solo sporadicamente oggetto di ricerca (Prandstaller ,2006; Parrella, 2007; Roca, 2007; Bordone, Soronellas, 2008). Dal punto di vista psicologico l’esperienza di espatriare con il partner si prefigura per la donna come un’avventura seduttiva a cui segue una fase di contatto con la realtà, caratterizzata spesso da senso di sradicamento e disorientamento (Algini, Lugones, 1999; Eiguer, 1999). La “migrazione per amore” contiene dunque forti componenti di rischio psico-sociale ma anche opportunità di crescita ed evoluzione per i singoli, la famiglia e la comunità ospitante. La qualità dell’esperienza di espatrio rende particolarmente feconda una metodologia di indagine che utilizzi forme di narrazione di Sé. Trasferire la propria vita ‘altrove’ si configura infatti come un processo che, insieme ai cambiamenti esterni, mette in moto molti cambiamenti interni costringendo a ristrutturare l’identità. Obiettivo di questo studio è esplorare le modalità di narrazione con cui alcune donne messicane ri-costruiscono e dotano di senso la loro esperienza di espatrio in Italia, a seguito del matrimonio con un cittadino italiano (si è ritenuto corretto prendere in considerazione in questa fase donne provenienti dallo stesso Paese di origine per non introdurre ulteriori variabili culturali, non controllabili su un numero ristretto di soggetti); in particolare ci si attende di trovare elementi testuali che connotino l’espatrio come un turning point che modifica i vincoli spaziali, temporali e sociali, organizzatori dell’identità (Parrello, Poggi, 2008b); riferimenti a vissuti di rinuncia, separazione e lutto (Grinberg, 1990; De Silvestris, 1999), ma anche a risorse esterne ed interne utilizzabili per un cambiamento evolutivo (Hendry, Kloep, 2002). Hanno partecipato alla ricerca, con garanzia di anonimato, 12 donne messicane (età media 36.2. 60% laureate e 40% post-laureate, anni di matrimonio e di espatrio 7.8 (range 1-15); uno/due figli). Le interviste narrative (Bruner, 1990; Atkinson, 1998; Cardano, 2003) sono state raccolte nel primo semestre 2009, in luoghi pubblici scelti dalle intervistate (8) oppure via internet (4). La domanda generativa era per tutte: “Siamo interessate a studiare l’esperienza di espatrio. Vorrei che lei ci raccontasse la sua storia, partendo da dove vuole”. Le interviste sono state sottoposte a: (a) analisi in quanto storie di vita caratterizzate da una specifica struttura narrativa, considerata aspetto rilevante dei processi di significazione (Bruner, 2002; Parrello, Poggi, 2008a); (b) Analisi dei Lessemi Co-occorrenti e degli Enunciati Semplici, software Alceste (Reinert, 1993; 1998), che fornisce cluster corrispondenti ad universi lessicali significativamente ricorrenti, utilizzati qui anche come macrocategorie di partenza per avviare (c) un’analisi, categoriale e tematica, software N-Vivo (Richards, 1999), che consente procedure top-down e bottom-up. Tutte le donne intervistate considerano l’espatrio un importante turning point all’interno della loro storia di vita, dato che si ritrova anche in uno dei 5 cluster emersi dall’analisi condotta con Alceste e si dettaglia attraverso le categorie codificate con N-Vivo, che meglio chiariscono i riferimenti a rinunce e risorse (Parrello, Osorio, Buonanno, in press).

STORIE DI DONNE ESPATRIATE PER AMORE: STRUTTURA NARRATIVA, RICORRENZE LESSICALI E CATEGORIE TEMATICHE / Parrello, Santa; Osorio, Maricela; Buonanno, G.. - (2010). (Intervento presentato al convegno Seminario internazionale di studi <La Narrazione di Sé - Paradigmi teorici e metodologie di ricerca e intervento in Psicologia e Pedagogia> tenutosi a Università degli Studi di Napoli Federico II nel 22 febbraio 2010).

STORIE DI DONNE ESPATRIATE PER AMORE: STRUTTURA NARRATIVA, RICORRENZE LESSICALI E CATEGORIE TEMATICHE

PARRELLO, SANTA;OSORIO, Maricela;
2010

Abstract

All’interno del fenomeno migratorio, l’espatrio femminile ha assunto in tempi recenti interessanti sfaccettature divenute tuttavia solo sporadicamente oggetto di ricerca (Prandstaller ,2006; Parrella, 2007; Roca, 2007; Bordone, Soronellas, 2008). Dal punto di vista psicologico l’esperienza di espatriare con il partner si prefigura per la donna come un’avventura seduttiva a cui segue una fase di contatto con la realtà, caratterizzata spesso da senso di sradicamento e disorientamento (Algini, Lugones, 1999; Eiguer, 1999). La “migrazione per amore” contiene dunque forti componenti di rischio psico-sociale ma anche opportunità di crescita ed evoluzione per i singoli, la famiglia e la comunità ospitante. La qualità dell’esperienza di espatrio rende particolarmente feconda una metodologia di indagine che utilizzi forme di narrazione di Sé. Trasferire la propria vita ‘altrove’ si configura infatti come un processo che, insieme ai cambiamenti esterni, mette in moto molti cambiamenti interni costringendo a ristrutturare l’identità. Obiettivo di questo studio è esplorare le modalità di narrazione con cui alcune donne messicane ri-costruiscono e dotano di senso la loro esperienza di espatrio in Italia, a seguito del matrimonio con un cittadino italiano (si è ritenuto corretto prendere in considerazione in questa fase donne provenienti dallo stesso Paese di origine per non introdurre ulteriori variabili culturali, non controllabili su un numero ristretto di soggetti); in particolare ci si attende di trovare elementi testuali che connotino l’espatrio come un turning point che modifica i vincoli spaziali, temporali e sociali, organizzatori dell’identità (Parrello, Poggi, 2008b); riferimenti a vissuti di rinuncia, separazione e lutto (Grinberg, 1990; De Silvestris, 1999), ma anche a risorse esterne ed interne utilizzabili per un cambiamento evolutivo (Hendry, Kloep, 2002). Hanno partecipato alla ricerca, con garanzia di anonimato, 12 donne messicane (età media 36.2. 60% laureate e 40% post-laureate, anni di matrimonio e di espatrio 7.8 (range 1-15); uno/due figli). Le interviste narrative (Bruner, 1990; Atkinson, 1998; Cardano, 2003) sono state raccolte nel primo semestre 2009, in luoghi pubblici scelti dalle intervistate (8) oppure via internet (4). La domanda generativa era per tutte: “Siamo interessate a studiare l’esperienza di espatrio. Vorrei che lei ci raccontasse la sua storia, partendo da dove vuole”. Le interviste sono state sottoposte a: (a) analisi in quanto storie di vita caratterizzate da una specifica struttura narrativa, considerata aspetto rilevante dei processi di significazione (Bruner, 2002; Parrello, Poggi, 2008a); (b) Analisi dei Lessemi Co-occorrenti e degli Enunciati Semplici, software Alceste (Reinert, 1993; 1998), che fornisce cluster corrispondenti ad universi lessicali significativamente ricorrenti, utilizzati qui anche come macrocategorie di partenza per avviare (c) un’analisi, categoriale e tematica, software N-Vivo (Richards, 1999), che consente procedure top-down e bottom-up. Tutte le donne intervistate considerano l’espatrio un importante turning point all’interno della loro storia di vita, dato che si ritrova anche in uno dei 5 cluster emersi dall’analisi condotta con Alceste e si dettaglia attraverso le categorie codificate con N-Vivo, che meglio chiariscono i riferimenti a rinunce e risorse (Parrello, Osorio, Buonanno, in press).
2010
STORIE DI DONNE ESPATRIATE PER AMORE: STRUTTURA NARRATIVA, RICORRENZE LESSICALI E CATEGORIE TEMATICHE / Parrello, Santa; Osorio, Maricela; Buonanno, G.. - (2010). (Intervento presentato al convegno Seminario internazionale di studi <La Narrazione di Sé - Paradigmi teorici e metodologie di ricerca e intervento in Psicologia e Pedagogia> tenutosi a Università degli Studi di Napoli Federico II nel 22 febbraio 2010).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/378101
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