Descrivere la città con i suoi elementi caratterizzanti, o, comunque, l’ambiente costruito ed antropizzato equivale a comprendere ogni rappresentazione grafica, dalle cartografie, alle planimetrie, alle vedute, seguendo un percorso intellettivo che parte dalla lettura dei segni grafici e giunge alla loro interpretazione critica; ciò è suffragato, senza dubbio, tanto dalla conoscenza del luogo che dall’esperienza concreta del vivere all’interno di esso e consente di collegare al segno un referente oggettivo ben preciso. Le rappresentazioni grafiche vengono, in questo modo, ricondotte a rappresentazioni visive in cui l’immagine che si genera a livello mentale si esplicita nella percorrenza percettiva sia dello spazio reale che dei suoi elementi ritenuti di volta in volta più significativi: vere e proprie figurazioni si producono, così, a livello psico-fisico, ed essendo generalmente diffuse nell’immaginario collettivo comune, diventano i modelli di riconoscimento privilegiati a cui ricondurre la più complessa e personale esperienza visiva. Nel processo di decodificazione dello spazio urbano, che porta a riconoscere come luogo un insieme più o meno definito di riferimenti, gioca un ruolo determinante anche l’identificazione degli elementi architettonici, siano essi preesistenze o nuove edificazioni, e la percezione delle loro dimensioni sia in rapporto al contesto sia nelle loro reciproche relazioni; il raffronto dimensionale comporta, infatti, oltre ad un insieme più o meno fitto di riflessioni, anche e soprattutto una serie di possibilità conoscitive che permettono di leggere i segni, interpretare i significati e comprendere le ragioni della morfologia e della misura.

Forma e misura: le dimensioni dell'abitare nella città storica / Pascariello, MARIA INES. - (2010). (Intervento presentato al convegno Abitare il futuro ...dopo Copenhagen. Inhabiting the future ...after Copenhagen tenutosi a Napoli nel 13/14 dicembre 2010).

Forma e misura: le dimensioni dell'abitare nella città storica

PASCARIELLO, MARIA INES
2010

Abstract

Descrivere la città con i suoi elementi caratterizzanti, o, comunque, l’ambiente costruito ed antropizzato equivale a comprendere ogni rappresentazione grafica, dalle cartografie, alle planimetrie, alle vedute, seguendo un percorso intellettivo che parte dalla lettura dei segni grafici e giunge alla loro interpretazione critica; ciò è suffragato, senza dubbio, tanto dalla conoscenza del luogo che dall’esperienza concreta del vivere all’interno di esso e consente di collegare al segno un referente oggettivo ben preciso. Le rappresentazioni grafiche vengono, in questo modo, ricondotte a rappresentazioni visive in cui l’immagine che si genera a livello mentale si esplicita nella percorrenza percettiva sia dello spazio reale che dei suoi elementi ritenuti di volta in volta più significativi: vere e proprie figurazioni si producono, così, a livello psico-fisico, ed essendo generalmente diffuse nell’immaginario collettivo comune, diventano i modelli di riconoscimento privilegiati a cui ricondurre la più complessa e personale esperienza visiva. Nel processo di decodificazione dello spazio urbano, che porta a riconoscere come luogo un insieme più o meno definito di riferimenti, gioca un ruolo determinante anche l’identificazione degli elementi architettonici, siano essi preesistenze o nuove edificazioni, e la percezione delle loro dimensioni sia in rapporto al contesto sia nelle loro reciproche relazioni; il raffronto dimensionale comporta, infatti, oltre ad un insieme più o meno fitto di riflessioni, anche e soprattutto una serie di possibilità conoscitive che permettono di leggere i segni, interpretare i significati e comprendere le ragioni della morfologia e della misura.
2010
Forma e misura: le dimensioni dell'abitare nella città storica / Pascariello, MARIA INES. - (2010). (Intervento presentato al convegno Abitare il futuro ...dopo Copenhagen. Inhabiting the future ...after Copenhagen tenutosi a Napoli nel 13/14 dicembre 2010).
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