Gli studi che con sempre maggiore intensità si sono dedicati in questi ultimi anni alla ricognizione dello statuto teorico del consenso informato convergono non raramente intorno ad una esigenza condivisa. La necessità di mettere a fuoco le concettualità che si ritrovano implicate nel seno di questa locuzione. Questa crescente attenzione riservata al profilo concettuale del consenso nella relazione terapeutica ritrova con tutta probabilità le proprie ragioni nella consapevolezza di dover inquadrare il consenso nella relazione terapeutica all’esito di un itinerario profondo e non privo di suggestioni quale è quello della medicina nella modernità. Si ha dinanzi un percorso che, come ha insegnato Talcott Parsons, struttura progressivamente la relazione tra medico e paziente come e innanzitutto una relazione tra ruoli sociali ed in questa prospettiva può essere interessante notare, secondo quella necessità di ritrovare il fondamento teorico del consenso nella relazione terapeutica, che la lenta ma inesorabile trasfigurazione del medicus gratiosus della tradizione ippocratica nel percivaliano medicus politicus, sia il precipitato della progressiva burocratizzazione che ha investito la professione medica tra le professioni dell’economia liberale . Alla luce della complessità di questa trama ‘moderna’ il consenso si ritrova ad essere per un verso all’esito di un percorso evolutivo che interessa quella dialettica tra ruoli, per l’altro a scontare, nella sua traduzione giuridica, l’ambiguità di una duplice matrice concettuale che in esso converge. Fermando infatti l’attenzione dal consenso come aspirazione di carattere etico all’itinerario della sua emersione giuridica, ci si ritrova dinanzi ad una formula che non è solo la neutrale recezione giuridica di un modello di medicina, quanto piuttosto la esponenziale rappresentazione tanto delle potenzialità quanto delle aporie celate nel rapporto tra diritto e medicina. È in quest’ultimo senso che si ritrovano le ragioni per riservare adeguata attenzione ad un processo che, nel contesto di un’attenzione giuridica crescente riservata al tema, condensa in una esigenza ‘sistematoria’ l’itinerario di autentica ‘risalita ai principi’ che ha in questi ultimi anni impegnato tanto la riflessione quanto le pronunce tanto di area anglosassone quanto nel nostro ordinamento. Il giudizio che vuole lo studio del consenso informato complicato dal suo essere “the most discussed indeed the most hackneyed theme in bioethics” , ha il pregio di non celare le difficoltà che inevitabilmente una tale ricerca si ritrova dinanzi. Tra tutte quella della messa a fuoco del nodo intorno al quale provare a riconoscere le fila dei rapporti tra morale, diritto, costituzione che sembrano orientarne il profilo giuridico.

Il consenso nella relazione terapeutica. Ripensando l’autonomia in nome della fiducia / Marzocco, Valeria. - (2010). (Intervento presentato al convegno Costituzione, morale, diritto tenutosi a Università degli Studi di Macerata nel 16-17 febbraio 2010).

Il consenso nella relazione terapeutica. Ripensando l’autonomia in nome della fiducia

MARZOCCO, Valeria
2010

Abstract

Gli studi che con sempre maggiore intensità si sono dedicati in questi ultimi anni alla ricognizione dello statuto teorico del consenso informato convergono non raramente intorno ad una esigenza condivisa. La necessità di mettere a fuoco le concettualità che si ritrovano implicate nel seno di questa locuzione. Questa crescente attenzione riservata al profilo concettuale del consenso nella relazione terapeutica ritrova con tutta probabilità le proprie ragioni nella consapevolezza di dover inquadrare il consenso nella relazione terapeutica all’esito di un itinerario profondo e non privo di suggestioni quale è quello della medicina nella modernità. Si ha dinanzi un percorso che, come ha insegnato Talcott Parsons, struttura progressivamente la relazione tra medico e paziente come e innanzitutto una relazione tra ruoli sociali ed in questa prospettiva può essere interessante notare, secondo quella necessità di ritrovare il fondamento teorico del consenso nella relazione terapeutica, che la lenta ma inesorabile trasfigurazione del medicus gratiosus della tradizione ippocratica nel percivaliano medicus politicus, sia il precipitato della progressiva burocratizzazione che ha investito la professione medica tra le professioni dell’economia liberale . Alla luce della complessità di questa trama ‘moderna’ il consenso si ritrova ad essere per un verso all’esito di un percorso evolutivo che interessa quella dialettica tra ruoli, per l’altro a scontare, nella sua traduzione giuridica, l’ambiguità di una duplice matrice concettuale che in esso converge. Fermando infatti l’attenzione dal consenso come aspirazione di carattere etico all’itinerario della sua emersione giuridica, ci si ritrova dinanzi ad una formula che non è solo la neutrale recezione giuridica di un modello di medicina, quanto piuttosto la esponenziale rappresentazione tanto delle potenzialità quanto delle aporie celate nel rapporto tra diritto e medicina. È in quest’ultimo senso che si ritrovano le ragioni per riservare adeguata attenzione ad un processo che, nel contesto di un’attenzione giuridica crescente riservata al tema, condensa in una esigenza ‘sistematoria’ l’itinerario di autentica ‘risalita ai principi’ che ha in questi ultimi anni impegnato tanto la riflessione quanto le pronunce tanto di area anglosassone quanto nel nostro ordinamento. Il giudizio che vuole lo studio del consenso informato complicato dal suo essere “the most discussed indeed the most hackneyed theme in bioethics” , ha il pregio di non celare le difficoltà che inevitabilmente una tale ricerca si ritrova dinanzi. Tra tutte quella della messa a fuoco del nodo intorno al quale provare a riconoscere le fila dei rapporti tra morale, diritto, costituzione che sembrano orientarne il profilo giuridico.
2010
Il consenso nella relazione terapeutica. Ripensando l’autonomia in nome della fiducia / Marzocco, Valeria. - (2010). (Intervento presentato al convegno Costituzione, morale, diritto tenutosi a Università degli Studi di Macerata nel 16-17 febbraio 2010).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/375035
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