“La disciplina attuale (Direttive TLC 2009) fornisce risposte insoddisfacenti. L’Autrice propone un disegno alternativo, che tiene insieme il diritto sociale alla banda larga e la competitività del mercato. Il lavoro distingue in termini di qualificazione giuridica e di policy regolatoria il diritto di accesso dei cittadini alla rete da quello degli operatori, anche rispetto alle reti di prossima generazione. L’afasia italiana viene comparata con l’iperattivismo statunitense, e con i più equilibrati modelli di compresenza pubblico-privata di taluni Stati europei. L’inerzia italiana comporta una rinuncia all’innovazione come motore di integrazione territoriale e di coesione sociale attraverso servizi di E-learning, E-health, E-work. Dall’inerzia viene una nuova diseguaglianza – quella digitale – che si aggiunge alle tante già esistenti. La ricerca affida alla riflessione del lettore un’ultima domanda: perché il cittadino del Mezzogiorno d’Europa deve pagare il prezzo dell’immobilismo?”
Tecnica e diritti sociali nella regulation della banda larga / DE MINICO, Giovanna. - STAMPA. - 1:(2010), pp. 3-50.
Tecnica e diritti sociali nella regulation della banda larga
DE MINICO, GIOVANNA
2010
Abstract
“La disciplina attuale (Direttive TLC 2009) fornisce risposte insoddisfacenti. L’Autrice propone un disegno alternativo, che tiene insieme il diritto sociale alla banda larga e la competitività del mercato. Il lavoro distingue in termini di qualificazione giuridica e di policy regolatoria il diritto di accesso dei cittadini alla rete da quello degli operatori, anche rispetto alle reti di prossima generazione. L’afasia italiana viene comparata con l’iperattivismo statunitense, e con i più equilibrati modelli di compresenza pubblico-privata di taluni Stati europei. L’inerzia italiana comporta una rinuncia all’innovazione come motore di integrazione territoriale e di coesione sociale attraverso servizi di E-learning, E-health, E-work. Dall’inerzia viene una nuova diseguaglianza – quella digitale – che si aggiunge alle tante già esistenti. La ricerca affida alla riflessione del lettore un’ultima domanda: perché il cittadino del Mezzogiorno d’Europa deve pagare il prezzo dell’immobilismo?”File | Dimensione | Formato | |
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